Il Napoli fa anche un’altra cosa interessante, invece che che portare in ammortamento in modo uniforme il prezzo dei cartellini, fa un ammortamento decrescente: molto alto il primo anno e piú basso nei successivi, questo rallenta la crescita, ma mette al sicuro i conti. Perché copro tutto quello che posso con i soldi che ho oggi, se poi domani non vado in champions o scoppia il Covid, io ho ammortamenti bassi e posso tenere bassi i costi.
Ad esempio Osimeh se lo ammortasse uniformemente gli costerebbe 14 milioni l’anno e magari se l’anno prossimo o per due anni consecutivi non vai in champions sono cavoli. Invece quest anno il Napoli ha deciso che é l’anno delle plusvalenze monstre (Koulibaly, Milik, Allan....) che appunto anche in virtú del meccanismo che ho spiegato hanno bassissimi residui a bilancio. Questo genererá un enorme fatturato quest anno (ma non i prossimi dov’è queste plusvalenze non le hai). Il Napoli usa questi ricavi abnormi per ammortamento il 50-60% del cartellino di Osimeh (35-40 milioni) subito quest anno e lasciare solo 5-6 milioni l’anno nei bilanci futuri. Quindi se nei prossimi anni arriverá la champions ci sará spazio per reinvestire (ammortando subito perché domani... chissá), se invece la qualificazione non avverrá i conti sono comunque a posto.
Il Napoli é costretto ad adottare questa politica in quanto é troppo alta la percentuale di ricavi che dipende da plusvalenze e UEFA, i ricavi “stabili” (TV, ricavi commerciali, match-day) sono bassi e se non fa cosí o rimane sempre cucciolo o rischia di fare il passo piú lungo della gamba.
Diverso invece per societá per le quali l’80% dei ricavi sono stabili.