Maldini:”Il Milan ha sempre avuto alti e bassi”

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
205,328
Reaction score
28,209
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.
 
Registrato
31 Agosto 2012
Messaggi
5,421
Reaction score
567
Avere un uomo come Maldini in società non può che essere un enorme valore aggiunto, alla luce di queste parole ne sono ancora più convinto.
 

Route66

Junior Member
Registrato
5 Gennaio 2019
Messaggi
2,534
Reaction score
1,068
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.

:ave:
 

gabri65

BFMI-class member
Registrato
26 Giugno 2018
Messaggi
21,186
Reaction score
15,996
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.

Paolo rappresenta in questo momento il più alto spirito del Milan, ed c'è da ringraziare D*o che alla fine le due strade si sono riunite. Non mi capacito di come ancora oggi gli vengono mosse critiche o dubbi. Anche se non si farà mai sentire, anche se verranno commessi errori in società, lui avrà la mia fiducia incondizionata, perché so che nessun altro può volere il bene per il nostro club come lui. Non si può desiderare di meglio, classe, intelligenza e sobrietà.

In questo calcio, con tutto quello che succede, siamo enormemente fortunati.
 

Pitermilanista

Bannato
Registrato
10 Giugno 2017
Messaggi
2,017
Reaction score
125
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.

Fantastico, semplicemente fantastico. Un'intelligenza calcistica di prim'ordine, un privilegio leggerne i pensieri e sapere che ora lavora per il nostro MIlan.

Quello riguardo la partita di Istanbul è uno dei miei cavalli di battaglia: ricordata come una vergogna, quando invece fu una delle migliori partite mai disputate da una squadra di club nella STORIA DEL CALCIO. Tranquillamente ai livelli di Milan-Real 5-0 o Milan-Barça 4-0. Sarebbe dovuta finire 7-1, più di dieci palle gol pulite costruite in una finale di Champions, quello che successe non ha assolutamente spiegazioni, tanto che per trovar pace (prima di Atene 2007) mi convinsi che si fosse trattato di una specie di "restituzione" per la fortuna che avemmo la notte della nebbia a Belgrado, l'inizio del nostro ciclo magico.
 

DMZtheRockBear

Senior Member
Registrato
2 Settembre 2012
Messaggi
10,816
Reaction score
245
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.

Questa intervista dovrebbero leggerla ogni giorno quelli che pontificano e criticano su ogni cosa e soprattutto sul mister,quando siamo in linea con gli obiettivi.
 

Djici

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
27,357
Reaction score
6,762
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.

Quando parla Paolo Maldini non c'è mai nulla da aggiungere.
Bisogna solo applaudire.
 
Registrato
18 Settembre 2017
Messaggi
14,884
Reaction score
6,086
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.
Grazie di cuore
 

Tifo'o

Moderatore
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
36,785
Reaction score
5,615
Maldini a DAZN:”Ho perso una finale mondiale, ho perso un Europeo all’ultimo secondo... direi che di delusioni ne ho avute. Nella mia carriera ho perso tre finali di Champions tutte molto dolorose, quella di Istanbul forse un po’ di più perché pensavo che per me fosse l’ultima, condirla con un gol e magari riuscire a vincerla sarebbe stato bellissimo. Poi il destino mi ha dato la possibilità di farlo, due anni dopo. La parola Liverpool mi fa pensare alla prima finale, eravamo avanti 3-0, ho segnato dopo 40”, abbiamo dominato per 110 minuti su 120 però non siamo riusciti a vincere, ma mi fa anche pensare a quanto sia strano il calcio. Giocare la finale di Atene è stato un azzardo perché il ginocchio non era messo bene, ma sapevo anche che sarebbe stata l’ultima occasione di vincere una Champions League e ho fatto di tutto per esserci, infatto dopo due giorni di festeggiamenti sono andato a operarmi in Belgio: dopo l’anestesia, ogni volta che mi risvegliavo, cercavo di ricordarmi se avessimo vinto o perso quella partita, la vedo proprio come la fine della mia carriera perché gli anni successivi sono stati intensi ma non belli come quei due anni. Dopo la finale di Istanbul c’è stata una partita di campionato che nessuno voleva giocare e una vacanza in cui pochi hanno dormito bene: la forza del gruppo è stata raggiungere un’altra finale a soli due anni di distanza, ad Atene avevamo tutto da perdere e uscire di nuovo sconfitti contro il Liverpool sarebbe stata veramente una cosa difficile da cancellare. Dopo un anno sono riuscito a rivedere la partita di Istanbul, mi sono reso conto di quanto avessimo giocato bene, di come avessimo dominato il Liverpool per il 90% della partita. Nella cavalcata del 2007 c’è tanto di Ancelotti, è sempre stato bravo a far trasparire poco le preoccupazioni e tanto le sensazioni positive, anche se avevamo fatto fatica a qualificarci nel girone e in stagione stavamo giocando male. Però nel ritiro invernale di Malta ci eravamo messi in testa di provare ad andare a vincere, a marzo abbiamo visto che le gambe giravano e la testa c’era: abbiamo messo tanti valori in campo, nei momenti decisivi Seedorf c’era, in quelli difficili Inzaghi segnava, Pirlo non perdeva mai la calma, io invece ero quello che da gennaio in poi rompeva di più le scatole buttando lì l’idea che potessimo farcela. L’autoconvincimento, a volte, funziona. Il Milan è sempre stata una squadra di alti e di bassi, siamo andati in B ma abbiamo toccato dei vertici che le altre squadre non hanno mai toccato. Io preferisco questa mentalità qui, dove si può sbagliare veramente tutto, sfiorare il fondo per poi rimbalzare più in alto possibile”.

Gli alti e bassi ci possono stare, come ci possono stare i cicli. Però quando non investi più e non arrivano i risultati, allora non puoi parlare di "ciclo" o di periodo non fortunato. Il Liverpool dal post 2007 ha fatto pena ma ha sempre investito, il real per 30 anni non vinse una coppa campioni, però hanno sempre continuato ad investire. Cosi come dal 2001 al 2014, nonostante continue uscite hanno sempre speso ed investito. Anche il Milan dagli anni 95 fino al 2003 ha avuto un momento negativo, ma anche lì, la società ha continuato ad investire. Questi sono i casi di cicli, non quelli quando smetti tirare la grana e pretendi di tornare al top.
 

Similar threads

Alto
head>