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Maldini a Sky sul ritorno in Champions:"Credo che nessuno possa smentire che sia un traguardo meritato. Lo abbiamo fatto credendoci e soffrendo. Siamo i più giovani d'Italia. Ci è stato chiesto di abbassare il monete ingaggi e ringiovanire la squadra. Non è più il Milan di Berlusconi. Il mister e i ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico. Questa mentalità di non prendere scuse è stato il nostro segreto. Di momenti difficili ce ne sono stati tanti. Alla fine siamo stati premiati per le scelte, di comportamento e comunicazione. Cosa fatta di concerto col resto del gruppo. Questo ci ha salvaguardato nei momenti difficili. Da dirigente è diverso. Anche io ho fatto gavetta e appreso da Leo. C'è sempre qualcosa da imparare. Essendo una squadra molto giovane le chiacchierate con i giocatori sono più frequente rispetto a quelle che facevano i dirigenti con noi giocatori. La questione Covid non ha aiutato. Le cose che ci hanno trasportato a volte le abbiamo solo raccontante. E' stato un lavoro giornaliero. Bisogna imparare sempre e spero di farlo per tanto tempo. Pioli? Mai messo in discussione. Tutti hanno visto quello che ha fatto negli ultimi 15 mesi. Siamo stati onesti nel dire le cose. Abbiamo sempe detto la verità. Donnarumma? Ci sarà tempo. Stasera non posso dire niente e non è giusto. Come vi ho detto. Abbiamo parlato poco ma non vi abbiamo mai detto bugie. Ora è il momento di festeggiare. Lui era uno dei più contenti. Siamo contenti ma questo non è un punto di arrivo. Il Milan deve essere stabilmente in CL per competere anche economicamente. Per crescere dobbiamo essere stabili. Noi ci abbiamo sempre credute anche quando le cose non andavano bene. Col calcio si vuole tutto e subito. Ma ci vuole pazienza che nel calcio non esiste. Non tutti riescono a vedere segnali positivi che sono la base. Sono ragazzi che possono fare meglio di quello che hanno fatto. A 20 anni non sei forte come a 25.".