Quindi se uno ti ruba il portafoglio è furto, se uno entra nel tuo conto online e te lo svuota va bene perché il mondo digitale è diverso. 
Questo solo per dire che è assolutamente irrilevante il formato del bene o del servizio.
A parte che la pirateria ha danneggiato per decenni l’industria, ma il problema nel campo della musica si è ridotto perché per una fetta consistente di utenza è cambiata la modalità di fruizione. In passato non esisteva lo streaming, quindi si doveva per forza avere o il disco prima o disco/file su un dispositivo dopo.
Attualmente non esistono piattaforme illegali che offrano lo stesso identico servizio delle piattaforme di streaming legali. Se esistesse una piattaforma illegale che con 1 euro al mese invece dei circa 10-11 consentisse di ascoltare praticamente tutta la musica esistente sul mercato, sta’ tranquillo che il problema si ripresenterebbe in modo massiccio.
Sui videogiochi la riduzione della pirateria è stata molto meno imponente rispetto alla musica.
Peraltro l’evento sportivo ha una peculiarità che non hanno musica e videogame: si svolge solo e soltanto all’ora X del giorno Y. Il valore del prodotto è dato dalla sua fruibilità in diretta. Quindi non è neanche possibile pensare a una piattaforma che generi grandi profitti consentendo di vedere le partite in differita. Qualche appassionato la utilizzerebbe, ma non genererebbe chissà quali entrate.
Chiaramente questo non deve succedere. Ci mancherebbe.
Se il servizio è scadente non lo si paga e non se ne usufruisce.
Tra l’altro dubito che la stragrande maggioranza delle piattaforme illegali offra un servizio migliore di quello offerto dalle piattaforme legali. Quindi anche questa è una panzana per giustificare chi vuole usare un servizio senza pagare il prezzo stabilito dai soggetti unici legittimati a fornirlo.