Cardinale ha trovato i 600 mln. Furlani AD? Prestito Elliott.

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Repubblica: Per il Milan, che a San Siro di nuovo pieno affronta il Bologna con De Ketelaere dall’inizio,cioè con la formazione titolare per inseguire il primo posto, inizia un periodo cruciale. Il terzo passaggio di proprietà in 5 anni è vicino. È pre-vista per la prima settimana di settembre la firma che consegnerà il club a Gerry Cardinale, l’ex banchiere di Goldman che a New York ha aperto RedBird, società d’investimento nei media e nello sport professionistico. Proprio dall’ambiente sportivo statunitense filtra l’anticipazione verificata da Repubblica: Cardinale ha completato la settimana scorsa la raccolta del finanziamento pattuito con Elliott, il fondo della famiglia Singer attuale proprietario del Milan. Nell’operazione da 1,2 miliardi di euro RedBird versa 600 milioni e altri 600 li ottiene in prestito da Elliott. Cardinale avrà il 99,9% delle quote, i Singer una plusvalenza di circa 400 milioni, un tasso di interesse al 7%, il pegno sulle azioni come garanzia e un posto di rilievo in cda, con due membri di diritto.


Elliott non abdica. Presidente resta Paolo Scaroni, per il progetto stadio, al vertice del settore sportivo Paolo Maldini e il ds Massara. La firma-avallo sul mercato è di Scaroni, non più dell’ad Ivan Gazidis, che dovrebbe lasciare a novembre, per tornare negli Usa, o rimanere da consulente. Tra i potenziali successori è assai accreditato Giorgio Furlani, il portfolio manager di Elliott che ha seguito il club per il fondo e che sie- de nel cda.La formula del cosiddetto vendor loan, attraverso il prestito di inusuale consistenza a RedBird, conserva potere ai Singer. Cardinale, tra il prestito di Elliott e quello dei “suoi” investitori, ogni anno avrà circa 60-70 milioni di interessi da rimborsare, altrimenti i Singer potrebbero riprendersi la società. La proposta era stata rifiutata lo scorso giugno da Mfo Investments, piattaforma di investimento per family office (nello specifico facoltose famiglie del Golfo Persico) che negoziava l’acquisto del Milan in partnership con Investcorp, società del Bahrain dal profilo più istituzionale. Gli arabi, volendo la maggioranza cash senza debiti, si erano ritirati.Ora ci sono due cause in Lussemburgo, che Elliott non considera ostacoli al closing. La prima è dell’ex proprietario dal 2017 al 2018, il cinese Yonghong Li incappato da debitore insolvente dei Singer nel pignoramento del club. Chiede la differenza tra il valore pignorato e il debito stesso: 364 milioni, di cui il tribunale ha disposto il sequestro cautelare. Elliott si è opposto: udienza il 5 settembre, forse non decisiva. Blue Skye di Salvatore Cerchione, azionista col 4,27%, ritiene invece illegittima la trattativa Elliott-Red- Bird e ha chiesto anche una rogatoria a New York. Il mercato ha seguito la linea Singer-Gazidis: spese contenute (35 milioni per De Ketelaere a parte) e giovani talenti. Rinnovato a 3 milioni l’anno fino al 2027 il con- tratto del leader in pectore Tonali, i quasi 5 milioni della rivendita dell’ex Paquetá dal Lione al West Ham possono essere reinvestiti per un difensore. Ma la priorità è trattenere Leao: il Chelsea lo vuole almeno la prossima stagione.
 

7AlePato7

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Repubblica: Per il Milan, che a San Siro di nuovo pieno affronta il Bologna con De Ketelaere dall’inizio,cioè con la formazione titolare per inseguire il primo posto, inizia un periodo cruciale. Il terzo passaggio di proprietà in 5 anni è vicino. È pre-vista per la prima settimana di settembre la firma che consegnerà il club a Gerry Cardinale, l’ex banchiere di Goldman che a New York ha aperto RedBird, società d’investimento nei media e nello sport professionistico. Proprio dall’ambiente sportivo statunitense filtra l’anticipazione verificata da Repubblica: Cardinale ha completato la settimana scorsa la raccolta del finanziamento pattuito con Elliott, il fondo della famiglia Singer attuale proprietario del Milan. Nell’operazione da 1,2 miliardi di euro RedBird versa 600 milioni e altri 600 li ottiene in prestito da Elliott. Cardinale avrà il 99,9% delle quote, i Singer una plusvalenza di circa 400 milioni, un tasso di interesse al 7%, il pegno sulle azioni come garanzia e un posto di rilievo in cda, con due membri di diritto.


Elliott non abdica. Presidente resta Paolo Scaroni, per il progetto stadio, al vertice del settore sportivo Paolo Maldini e il ds Massara. La firma-avallo sul mercato è di Scaroni, non più dell’ad Ivan Gazidis, che dovrebbe lasciare a novembre, per tornare negli Usa, o rimanere da consulente. Tra i potenziali successori è assai accreditato Giorgio Furlani, il portfolio manager di Elliott che ha seguito il club per il fondo e che sie- de nel cda.La formula del cosiddetto vendor loan, attraverso il prestito di inusuale consistenza a RedBird, conserva potere ai Singer. Cardinale, tra il prestito di Elliott e quello dei “suoi” investitori, ogni anno avrà circa 60-70 milioni di interessi da rimborsare, altrimenti i Singer potrebbero riprendersi la società. La proposta era stata rifiutata lo scorso giugno da Mfo Investments, piattaforma di investimento per family office (nello specifico facoltose famiglie del Golfo Persico) che negoziava l’acquisto del Milan in partnership con Investcorp, società del Bahrain dal profilo più istituzionale. Gli arabi, volendo la maggioranza cash senza debiti, si erano ritirati.Ora ci sono due cause in Lussemburgo, che Elliott non considera ostacoli al closing. La prima è dell’ex proprietario dal 2017 al 2018, il cinese Yonghong Li incappato da debitore insolvente dei Singer nel pignoramento del club. Chiede la differenza tra il valore pignorato e il debito stesso: 364 milioni, di cui il tribunale ha disposto il sequestro cautelare. Elliott si è opposto: udienza il 5 settembre, forse non decisiva. Blue Skye di Salvatore Cerchione, azionista col 4,27%, ritiene invece illegittima la trattativa Elliott-Red- Bird e ha chiesto anche una rogatoria a New York. Il mercato ha seguito la linea Singer-Gazidis: spese contenute (35 milioni per De Ketelaere a parte) e giovani talenti. Rinnovato a 3 milioni l’anno fino al 2027 il con- tratto del leader in pectore Tonali, i quasi 5 milioni della rivendita dell’ex Paquetá dal Lione al West Ham possono essere reinvestiti per un difensore. Ma la priorità è trattenere Leao: il Chelsea lo vuole almeno la prossima stagione.
Toh... Investcorp voleva Milan con Elliott fuori dalle scatole e si è defilata perché il fondo vuole tenerci ancora per le palle e speculare. Poi mi si chiede perché voglio Elliott via, perché... SPECULANO SENZA RITEGNO. Ora voglio vedere chi li paga 60-70 milioni l'anno, se per pagare gli interessi non si usano gli utili del Milan. Vediamo. Io per star tranquillo voglio elliott lontano.
 
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In parole povere questo testa di legno prende il Milan senza mettere nulla di suo e sempre in parole povere a giugno 2023 ritorniamo ad Elliot per riiniziare a non fare mercato.
 

Albijol

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Repubblica: Per il Milan, che a San Siro di nuovo pieno affronta il Bologna con De Ketelaere dall’inizio,cioè con la formazione titolare per inseguire il primo posto, inizia un periodo cruciale. Il terzo passaggio di proprietà in 5 anni è vicino. È pre-vista per la prima settimana di settembre la firma che consegnerà il club a Gerry Cardinale, l’ex banchiere di Goldman che a New York ha aperto RedBird, società d’investimento nei media e nello sport professionistico. Proprio dall’ambiente sportivo statunitense filtra l’anticipazione verificata da Repubblica: Cardinale ha completato la settimana scorsa la raccolta del finanziamento pattuito con Elliott, il fondo della famiglia Singer attuale proprietario del Milan. Nell’operazione da 1,2 miliardi di euro RedBird versa 600 milioni e altri 600 li ottiene in prestito da Elliott. Cardinale avrà il 99,9% delle quote, i Singer una plusvalenza di circa 400 milioni, un tasso di interesse al 7%, il pegno sulle azioni come garanzia e un posto di rilievo in cda, con due membri di diritto.


Elliott non abdica. Presidente resta Paolo Scaroni, per il progetto stadio, al vertice del settore sportivo Paolo Maldini e il ds Massara. La firma-avallo sul mercato è di Scaroni, non più dell’ad Ivan Gazidis, che dovrebbe lasciare a novembre, per tornare negli Usa, o rimanere da consulente. Tra i potenziali successori è assai accreditato Giorgio Furlani, il portfolio manager di Elliott che ha seguito il club per il fondo e che sie- de nel cda.La formula del cosiddetto vendor loan, attraverso il prestito di inusuale consistenza a RedBird, conserva potere ai Singer. Cardinale, tra il prestito di Elliott e quello dei “suoi” investitori, ogni anno avrà circa 60-70 milioni di interessi da rimborsare, altrimenti i Singer potrebbero riprendersi la società. La proposta era stata rifiutata lo scorso giugno da Mfo Investments, piattaforma di investimento per family office (nello specifico facoltose famiglie del Golfo Persico) che negoziava l’acquisto del Milan in partnership con Investcorp, società del Bahrain dal profilo più istituzionale. Gli arabi, volendo la maggioranza cash senza debiti, si erano ritirati.Ora ci sono due cause in Lussemburgo, che Elliott non considera ostacoli al closing. La prima è dell’ex proprietario dal 2017 al 2018, il cinese Yonghong Li incappato da debitore insolvente dei Singer nel pignoramento del club. Chiede la differenza tra il valore pignorato e il debito stesso: 364 milioni, di cui il tribunale ha disposto il sequestro cautelare. Elliott si è opposto: udienza il 5 settembre, forse non decisiva. Blue Skye di Salvatore Cerchione, azionista col 4,27%, ritiene invece illegittima la trattativa Elliott-Red- Bird e ha chiesto anche una rogatoria a New York. Il mercato ha seguito la linea Singer-Gazidis: spese contenute (35 milioni per De Ketelaere a parte) e giovani talenti. Rinnovato a 3 milioni l’anno fino al 2027 il con- tratto del leader in pectore Tonali, i quasi 5 milioni della rivendita dell’ex Paquetá dal Lione al West Ham possono essere reinvestiti per un difensore. Ma la priorità è trattenere Leao: il Chelsea lo vuole almeno la prossima stagione.
60 milioni l'anno... Qua siamo nella melma fino al collo
 

Zenos

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Repubblica: Per il Milan, che a San Siro di nuovo pieno affronta il Bologna con De Ketelaere dall’inizio,cioè con la formazione titolare per inseguire il primo posto, inizia un periodo cruciale. Il terzo passaggio di proprietà in 5 anni è vicino. È pre-vista per la prima settimana di settembre la firma che consegnerà il club a Gerry Cardinale, l’ex banchiere di Goldman che a New York ha aperto RedBird, società d’investimento nei media e nello sport professionistico. Proprio dall’ambiente sportivo statunitense filtra l’anticipazione verificata da Repubblica: Cardinale ha completato la settimana scorsa la raccolta del finanziamento pattuito con Elliott, il fondo della famiglia Singer attuale proprietario del Milan. Nell’operazione da 1,2 miliardi di euro RedBird versa 600 milioni e altri 600 li ottiene in prestito da Elliott. Cardinale avrà il 99,9% delle quote, i Singer una plusvalenza di circa 400 milioni, un tasso di interesse al 7%, il pegno sulle azioni come garanzia e un posto di rilievo in cda, con due membri di diritto.


Elliott non abdica. Presidente resta Paolo Scaroni, per il progetto stadio, al vertice del settore sportivo Paolo Maldini e il ds Massara. La firma-avallo sul mercato è di Scaroni, non più dell’ad Ivan Gazidis, che dovrebbe lasciare a novembre, per tornare negli Usa, o rimanere da consulente. Tra i potenziali successori è assai accreditato Giorgio Furlani, il portfolio manager di Elliott che ha seguito il club per il fondo e che sie- de nel cda.La formula del cosiddetto vendor loan, attraverso il prestito di inusuale consistenza a RedBird, conserva potere ai Singer. Cardinale, tra il prestito di Elliott e quello dei “suoi” investitori, ogni anno avrà circa 60-70 milioni di interessi da rimborsare, altrimenti i Singer potrebbero riprendersi la società. La proposta era stata rifiutata lo scorso giugno da Mfo Investments, piattaforma di investimento per family office (nello specifico facoltose famiglie del Golfo Persico) che negoziava l’acquisto del Milan in partnership con Investcorp, società del Bahrain dal profilo più istituzionale. Gli arabi, volendo la maggioranza cash senza debiti, si erano ritirati.Ora ci sono due cause in Lussemburgo, che Elliott non considera ostacoli al closing. La prima è dell’ex proprietario dal 2017 al 2018, il cinese Yonghong Li incappato da debitore insolvente dei Singer nel pignoramento del club. Chiede la differenza tra il valore pignorato e il debito stesso: 364 milioni, di cui il tribunale ha disposto il sequestro cautelare. Elliott si è opposto: udienza il 5 settembre, forse non decisiva. Blue Skye di Salvatore Cerchione, azionista col 4,27%, ritiene invece illegittima la trattativa Elliott-Red- Bird e ha chiesto anche una rogatoria a New York. Il mercato ha seguito la linea Singer-Gazidis: spese contenute (35 milioni per De Ketelaere a parte) e giovani talenti. Rinnovato a 3 milioni l’anno fino al 2027 il con- tratto del leader in pectore Tonali, i quasi 5 milioni della rivendita dell’ex Paquetá dal Lione al West Ham possono essere reinvestiti per un difensore. Ma la priorità è trattenere Leao: il Chelsea lo vuole almeno la prossima stagione.
Praticamente partiremo ogni anno con un -70...
 
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