Ho iniziato a giocarci oggi. Grazie a Dio, non mi sono lasciato fuorviare dai pregiudizi e dai preconcetti che circolavano prima del lancio. Per me, chi ci vede della propaganda di un certo tipo, vede i fantasmi. Nulla di più falso. La grandezza di The Last Of Us 2 sta anche in questo, nell'essere un gioco carismatico, capace di raccontare la società senza paura di trattare determinati temi considerati tabù. Sembra che ormai ogni volta che racconti queste tematiche sei politicamente schierato, come se ciò non facesse parte della società. Naughty Dog non si pone nessuno scopo, nessun obbiettivo, nessun tentativo di raggiungere un determinato target. Carismatico mi sembra l'aggettivo adatto per questo gioco; si prende i suoi rischi e lo fa consapevolmente e, imho, anche egregiamente, a livello di trama, di narrativa, ma anche a livello di profondità dei personaggi, se di personaggi si può parlare, visto che (e qui mi trovo d'accordo con Sabaku) The Last Of Us parte II parla di persone, non di personaggi. E' un gioco (e chiamarlo gioco è davvero riduttivo) che punta molto sull'attorialità (passatemi il termine), è molto cinematografico, ma le sequenze video non mi hanno mai stancato. Mentre in Death Stranding mi sembravano lungaggini tedianti, interminabili ed estenuanti sequenze video, qui in The Last Of Us parte II ogni frame, ogni parola, ogni scena l'ho trovata giusta, perfettamente coerente nella caratterizzazione dei personaggi e nella linearità della trama. Quasi ogni personaggio ha una evoluzione e riesci ad empatizzare con loro. C'è una tridimensionalità propria del cinema, nessun personaggio, quasi, è monodimensionale.
Anche il combattimento è notevolmente migliorato rispetto al primo capitolo. L'aggiunta della schivata sembra un dettaglio, ma i dettagli fanno la differenza in questo gioco. Il combattimento è molto più realistico, hai la sensazione di affrontare un nemico reale vero, che ha delle reazioni vere. La cura dei dettagli è pazzesca, dalle macchie di sangue dei nemici sconfitti che si espandono sulla neve, i segni sul collo quando cercano di strangolarti, i vetri che si rompono e quando ci cammini sopra senti il rumore delle schegge. Poi incredibile quanto sia eterogeneo il gameplay, situazioni molto diverse tra loro, non hai mai la sensazione di ripetitività. Ogni volta puoi scegliere come "sopravvivere", se avere un approccio stelth, se provare con un approccio più aggressivo, non c'è un solo modo, ti mette dinanzi a delle scelte.
Un'altra critica che veniva mossa era l'eccessiva violenza. Non ricordo dove ho letto qualcuno che ha fatto un paragone molto calzante: "sarebbe come lamentarsi che uno squalo attacchi con eccessiva irruenza". Cosa ci si aspetta da uno scenario post-apocalittico? Cosa ci aspetta in un gioco che vuole ritornare allo stato di natura di hobbesiana memoria dove vige il principio di "homo homini lupis". A me non ha dato fastidio la violenza, non l'ho mai trovata fine a se stessa, mai forzata, mai fuori luogo. Non è spettacolarizzazione, semplicemente racconta l'animo umano, i suoi istinti naturali e primordiali. E penso che tutti si comporterebbero analogamente in uno scenario simile. The Last Of Us è proprio un gioco che vuole darti un ceffone in volto, che vuole prenderti a pugni.
Sul comparto grafico/sonoro/audiovisivo, avete detto tutto voi. Semplicemente il miglior gioco per PS4 da questo punto di vista.
Per me, almeno per il momento, supera il primo capitolo. Ho cominciato a giocarci soltanto oggi, ma mi ha completamente fagocitato e ci ho giocato per ore, proprio perché non ti stanca mai per l'estrema eterogeneità delle ambientazioni e del gameplay.
In conclusione, lasciate da parte tutte le implicazioni del vivere sociale e fatevi un regalo immergendovi in questo capolavoro.