La cosa bella è che, quando eravamo il piccolo ed insignificante Regno di Sardegna, con la giusta politica estera, siamo riusciti a ribaltare lo scacchiere internazionale sfruttando la Guerra di Crimea, portando i nostri interessi alla ribalta.
Qualcuno dovrebbe dare qualche lezione di storia a Giggino il Magnifico. Non sia mai che impari qualcosa, a parte il vendere una lattina di Coca Cola sugli spalti del San Paolo.
Di Maio è fortunatamente in un dicastero dove se entri ignorante e con fantasie, ti istruiscono, probabilmente ti fanno dire quello che vogliono loro. Qualcuno lo chiamerà Deep State. Vabbè...
L'altro giorno leggevo/ascoltavo un commento alla relazione speciale franco-russa che Macron si illudeva di coltivare. Gli ambienti diplomatici francesi erano a dir poco scettici. Macron alla fine è stato trattato a pesci in faccia. I diplomatici francesi avevano ragione.
Però qualcuno dirà che bisogna andare oltre quello che fa Macron. Pensare solo a noi stessi e quindi avere risorse naturali assicurate e noi torniamo ad essere la fabbrica del mondo, altro che i cinesi.
Non c'è più quella voglia di lavorare.
L'Unione Europea, la CEE prima, è nata per evitare che gli stati europei, bi-campioni mondiali di macellazioni del vicino e su scala planetaria vincessero un terzo titolo. Tutti hanno perso qualcosa, tutti ci hanno guadagnato.
Se questo è il nostro carattere nazionale non c'è struttura sovranazionale o alleanza che ci possa far migliorare.
I settori produttivi che abbiano perso se ne sarebbero andati lo stesso.
Ceduti a oriente come noi li abbiamo ereditati a suo tempo da altri.
Rimarremmo quelli dei cambi di governo ogni 6 mesi, dei bilanci disastrati, dell'ipertrofia legislativa, del decreto milleproroghe e del zero controllo.