Questo è il ragionamento di uno che usa innanzitutto la logica e poi la (reale) conoscenza delle altre realtà calcistiche. E questo credo lo sappia anche chi decide le dinamiche del Milan, che non ha assolutamente il modello Lipsia in testa, primo perché non vuole applicarlo in quanto costoso (come hai ricordato tu, il Lipsia ha speso tanto perché, guarda un po', i giovani validi costano), secondo perché sarebbe comunque inapplicabile nella realtà Milan per i motivi che hai ricordato. Più che altro si potrebbe ricordare un modello Salisburgo che però, come anche qui sottolinei, è una succursale e per di più milita in un campionato dalla bassissima competitività con la sicurezza quindi di disputare ogni anno almeno l'El, come minimo.
Quello a cui la proprietà punta è piuttosto un progetto molto simile all'Udinese, sconosciuti o quasi a costi molto bassi da rivendere a buone cifre l'anno successivo, con risultati sportivi che interessano poco o nulla. Si punta Rangnick perché è l'unico disponibile che può portare qualcosa di lontanamente simile, ma appunto ha lavorato in realtà, con budget e con concorrenza diversissime dal Milan. Non mi stupirei se anche lui (qualora arrivasse sul serio) se ne andasse un giorno sbattendo la porta.
L'unico progetto è abbattere i costi per poi rivendere, si è ampiamente capito ormai. Per tirare su ingranaggi oliati come Lazio e Atalanta servono minimo 3-4 anni di lavoro, con proprietà, dirigenza e allenatore che remano tutti con un obiettivo preciso, cosa che noi non so quando torneremo ad avere. E se, anche per miracolo, riuscissimo a tirare su qualcosa di simile saremmo sempre molto indietro a minimo 5-6 squadre, ergo il mitologico quarto posto continueremo a vederlo col binocolo. Siamo in un pantano senza via d'uscita purtroppo, una società come il Milan potrebbe tornare abbastanza in fretta solo con grossi investimenti, cosa a noi impedita dalla proprietà di strozzini e dal fpf.