Milan modello Lipsia: sconosciuti da rivendere.

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Aron

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Un tempo nemmeno troppo lontano eravamo noi il modello da imitare.

Il declino, non a caso, è iniziato proprio quando abbiamo smesso di essere il modello di riferimento e siamo passati a cercare altri modelli. A partire dal Milan giuovane e italiano varato con Balotelli, Pazzini, De Sciglio e El Shaarawy. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Dici bene.
Il Milan non ha modelli a cui ispirarsi. Son gli altri che dovrebbero ispirarsi al Milan. E questo è stato completamente dimenticato da chi gestisce il club, ma pure dagli stessi tifosi.
 

mandraghe

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Nella fase del ridimensionamento ci siamo dal 2012, almeno. Mica ci dobbiamo entrare ora.

Casomai la discussione è su come uscirne.

Una provinciale non lo siamo e non lo saremo mai. Siamo un grande club decaduto, fuori dal grande calcio, arretrato in tutti gli aspetti dalla prima squadra al settore giovanile, con un bilancio disastroso. Questo siamo. Per certi versi, siamo ben peggio di una provinciale ben amministrata, come ci ha dimostrato chiaramente il 5-0 beccato contro l'Atalanta.

E quindi per uscire da questa situazione dovremo ulteriormente tagliare i costi, e ridimensionarci ancora di più. A me sembra una roba fuori dal mondo.

Da secoli la teoria economica insegna che un'azienda che vuol crescere deve investire ed accrescere il fatturato. Evidentemente Gazidis col suo piano di ridimensionamento vuole smentire tutta la teoria economica. Chissà, magari portando avanti le sue idee strampalate punta a vincere il premio Nobel per l'economia.

E appunto dal 2012 quando abbiamo sostituito due campioni come Ibra e Thiago con Pazzini e Zapata sono iniziati i problemi. Abbiamo risparmiato centinaia di milioni ed accresciuto fittiziamente il fatturato. Peccato che poi i problemi son venuti a galla.

E non a caso quando invece di prendere i Nesta o i Seedorf o gli Inzaghi si prendevano i Sala e i De Ascentis e i Maniero il Milan visse anni bui, superati, guarda caso, con gli acquisti di Inzaghi, Sheva, Rui Costa, ecc. ecc.
 

Ruuddil23

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Come riportato dal CorSport in edicola oggi, 3 marzo, il nuovo Milan targato Gazidis - Rangnick punterà su giocatori sconosciuti, da rivender in futuro. Il modello sarà quello del Lipsia e del Salisburgo.

Questo così descritto è il modello Udinese, altro che modello Lipsia. Ed è quello a cui aspira la "proprietà".
 

Lineker10

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E quindi per uscire da questa situazione dovremo ulteriormente tagliare i costi, e ridimensionarci ancora di più. A me sembra una roba fuori dal mondo.

Da secoli la teoria economica insegna che un'azienda che vuol crescere deve investire ed accrescere il fatturato. Evidentemente Gazidis col suo piano di ridimensionamento vuole smentire tutta la teoria economica. Chissà, magari portando avanti le sue idee strampalate punta a vincere il premio Nobel per l'economia.

E appunto dal 2012 quando abbiamo sostituito due campioni come Ibra e Thiago con Pazzini e Zapata sono iniziati i problemi. Abbiamo risparmiato centinaia di milioni ed accresciuto fittiziamente il fatturato. Peccato che poi i problemi son venuti a galla.

E non a caso quando invece di prendere i Nesta o i Seedorf o gli Inzaghi si prendevano i Sala e i De Ascentis e i Maniero il Milan visse anni bui, superati, guarda caso, con gli acquisti di Inzaghi, Sheva, Rui Costa, ecc. ecc.

Non è Gazidis che vuole tagliare i costi, mi pare fin troppo evidente.

E' un bilancio a -142 milioni scorso, intorno ai -90 quest'anno, che ci costringe a tagliare i costi, per il famoso SA, se vogliamo ottenerlo. Il FPF ci impone di arrivare a -30, volenti o nolenti, non serve il premio Nobel purtroppo.

Queste non sono scelte che possiamo fare, ormai penso si sia capito. Non dovremo tagliare i costi per una qualche idea strampalata di Gazidis o chi per lui, lo dovremo fare per i regolamenti.
 

Capitano

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Scusa Lineker10, ma con l'attuale gestione secondo te il parametro -30 non era raggiungibile?
Se in estate fossero riusciti a vendere Kessie intorno ai 30 mln senza rinnvo di Bonaventura e Biglia secondo me il parametro era raggiungibile comunque.
 
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Come riportato dal CorSport in edicola oggi, 3 marzo, il nuovo Milan targato Gazidis - Rangnick punterà su giocatori sconosciuti, da rivender in futuro. Il modello sarà quello del Lipsia e del Salisburgo.

Lipsia è un club senza storia dove non c'è nessuna pressione. Il Milan rappresenta tutto l'opposto: è un gigante con una storia infinita.
Sta soria dei giovani è ridicola. E San Siro non perdona nulla
 

Ruuddil23

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Strategia e - probabilmente anche l'articolo - assurda e assolutamente improponibile per il Milan.

Il modello Lipsia poteva funzionare in Germania con una squadra senza alcuna storia come il Lipsia in un paese dove il peso politico di una societa non influisce molto (se non sei il Bayern). Situazione che in Italia non si ripete.

I detagli:
- Il Lipsia era una squadra senza alcuna storia, squadra che militava in fondo nelle leghe tedesca. La squadra del Lipsia era sempra la Lokomotive Leipzig. Percio la Red Bull poteva fare quel che voleva, era una squadra senza numero relevante di tifosi e senza pressione esterne. Tifosi e aspettative pubbliche non c'erano.
A Milano la situazione e diversa. Si é visto benissimo che una squadra con soli giovani a San Siro fa brutte figure e che il peso politico in Italia conta.
- La Red Bull ha pompato il Lipsia in modo spropositato. Hanno speso un sacco per giocatori in confronto ad altre squadra grazie alla Sponsorship della RB che puo fare quel che vuole. Ad oggi sponsor di Cazzidis non se ne vedono. Anzi, trattiamo al ribasso.
- Il Lipsia ha spesso approfittato delle succursali: Ovvero delle altre squadre Red Bull in giro per il mondo, come il Salisburgo che ha fatto crescere diversi fenomeni poi andati a Lipsia per pochi soldi per poi rivenderli a peso d'ora (Naby Keita per esempio) o per tenerli in squadra (Sabitzer, Upamecano, Haidara, Laimer, Ilsanker ecc.). Il Milan non ha succursali, non puo far cresecere giocatori da un altra parta per prenderli a prezzi ridicoli.

Insomma...un falimmento annunciato

Questo è il ragionamento di uno che usa innanzitutto la logica e poi la (reale) conoscenza delle altre realtà calcistiche. E questo credo lo sappia anche chi decide le dinamiche del Milan, che non ha assolutamente il modello Lipsia in testa, primo perché non vuole applicarlo in quanto costoso (come hai ricordato tu, il Lipsia ha speso tanto perché, guarda un po', i giovani validi costano), secondo perché sarebbe comunque inapplicabile nella realtà Milan per i motivi che hai ricordato. Più che altro si potrebbe ricordare un modello Salisburgo che però, come anche qui sottolinei, è una succursale e per di più milita in un campionato dalla bassissima competitività con la sicurezza quindi di disputare ogni anno almeno l'El, come minimo.
Quello a cui la proprietà punta è piuttosto un progetto molto simile all'Udinese, sconosciuti o quasi a costi molto bassi da rivendere a buone cifre l'anno successivo, con risultati sportivi che interessano poco o nulla. Si punta Rangnick perché è l'unico disponibile che può portare qualcosa di lontanamente simile, ma appunto ha lavorato in realtà, con budget e con concorrenza diversissime dal Milan. Non mi stupirei se anche lui (qualora arrivasse sul serio) se ne andasse un giorno sbattendo la porta.
 

Z A Z A'

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Come riportato dal CorSport in edicola oggi, 3 marzo, il nuovo Milan targato Gazidis - Rangnick punterà su giocatori sconosciuti, da rivender in futuro. Il modello sarà quello del Lipsia e del Salisburgo.

State tranquilli ragazzi, il 29 maggio il sig. Gazidis disse testualmente "Non compreremo giovani talenti per rivenderli, ma perché restino e facciano la storia futura del Milan".
Sicuramente l'irreprensibile e super competente Cazzidis non avrà mentito, giusto?
 
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