Milan, City e PSG: perchè il FPF va cambiato

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Lineker10

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ma nel calcio non ci deve investire gente per avere la garanzia di non perderci, altrimenti arriva (come ora) gente che non sa neanche di che forma è una palla che vuole sfruttare la squadra per visibilità e riciclare denaro sporco.
nel calcio dovrebbero investire gli appassionati e come tali poter anche perderci. come spendere al casinò o per le macchine di lusso.

È un discorso giusto se i soldi non sono i tuoi.

Vedremo cosa succederà, secondo me la logica alla base del FPF non cambierà.
 
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Secondo me cogli il punto e la strada giusta da percorrere, ma il FPF e l'UEFA non hanno potere di intervento illimitato su quelle materie.

Per esempio, la distribuzione dei soldi dei diritti tv delle varie leghe è frutto addirittura di una legge dello stato o comunque delle decisioni delle leghe locali. E contro le plusvalenze fittizie il FPF può farci davvero poco, perché è impossibile andare a giudizio a sindacare la cifra pattuita per un acquisto, sia sul momento (se poi ti scappa fuori un Zaniolo?) sia a distanza di anni ("eh, era forte ma non si è ambientato, si è infortunato, etc..").

IL FPF non è la causa dei mali, ma è il tentativo estremo e per forza di cose fallace di porvi rimedio.

Quello che secondo me sfugge è che senza di esso, al contrario della leggenda secondo cui "favorisce le big", la situazione ed il divario nel contesto economico attuale sarebbero ancora maggiori.
E proprio City e PSG, ma se volete possiamo anche citare nell'altro senso il primo Milan di Berlusconi che ha stabilito nuovi parametri finanziari e purtroppo irregolari facendo il bello ed il cattivo tempo senza regime di FPF, dimostrano che l'argine esiste: gli inglesi, pur con disponibilità infinite, fanno fatica a vincere anche in casa propria; i francesi, senza rivali in campionato, devono ancora strusciare una semifinale di Champions.

Il fatto che quest'anno possa esserci la finale City-PSG è solo la naturale conseguenza, ma nel calcio senza FPF sarebbe successo molti anni prima.

Le big hanno creato uno status quo. Chi ama lo sport e la competizione, quelli veri, non può amare tale sistema.
E io, ti ripeto, tra chi ha allestito un sistema e chi vuole distruggere tali gerarchie spendendo soldi, ma soldi veri, mi schiero coi secondi.
Forse scelgo solo il meno peggio, lo ammetto, ma non vedo alternativa.

Ti vorrei far notare che la juve che vediamo oggi grosso modo è gestita come quella di moggi-giraudo-bettega : anche in quegli anni la proprietà metteva zero e pretendeva il pari in bilancio.
A ben vedere il fpf nasce a torino negli anni 90.
Ma dietro quel pari in bilancio sappiamo tutti quello che ruotava.
Non si possono fare affari e risanare bilanci andando dietro una palla che rotola in campo e 22 ragazzi che la rincorrono.
Il calcio è uno sport, lasciamolo tale.
Altrimenti, ti ripeto, se vogliamo davvero vigilare sulle finanze facciamolo su tutto, ma proprio tutto, e vedremo che esistono buchi neri da paura.
Io quando è arrivato nel calcio l'abramovich di turno non ho avuto paura perchè nel calcio non si vince solo coi soldi ma anche con la capacità.
Il suo chelsea infatti non mi pare abbia fatto sfracelli e ,per assurdo, la champions l'ha vinta nell'anno in cui non ha investito più di tanto ma ha fatto le cose con più calma.
I soldi spesi dal chelsea poi arricchivano altri clubs , per non parlare dei tanti gioielli a prezzi di saldo che si riuscivano a rubare loro dopo un parziale fallimento tecnico.
L'economia va fatta girare e se qualcuno vuole spendere è giusto che lo faccia, ad ogni modo meglio i soldi veri che quelli di carta o quelli realizzati stuprando le piccole realtà.
Se poi, mi ripeto, vogliamo che lo sport sia più divertente allora le strade da seguire sono altre, tipo il tetto ingaggi.
E chissà, forse torneremo idealmente a quegli anni in cui anche il brescia poteva godersi il suo roby baggio.
Condizione oggi impossibile perchè il roby baggio di turno preferisce far la quinta scelta al real.
 
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E contro le plusvalenze fittizie il FPF può farci davvero poco, perché è impossibile andare a giudizio a sindacare la cifra pattuita per un acquisto, sia sul momento (se poi ti scappa fuori un Zaniolo?) sia a distanza di anni ("eh, era forte ma non si è ambientato, si è infortunato, etc..").
Non si può sindacare la cifra per l'acquisto di un giocatore, ma si può sindacare la cifra che un imprenditore decide di spendere per mettere il marchio del proprio prodotto su una maglia... Capisci facilmente che non ha senso. La UEFA non interviene sulle plusvalenze fittizie perché si metterebbe contro quei club che si fanno andare bene il FPF proprio perché con quelle plusvalenze possono aggirare le regole e mantenere una posizione dominante.
Da un punto di vista della tutela della sostenibilità dei club è più pericoloso mettere a bilancio soldi che esistono solo a livello contabile o mettere soldi veri per coprire un passivo? Ovviamente la prima, ma alla UEFA sta bene. Perché?
 

Djerry

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Non si può sindacare la cifra per l'acquisto di un giocatore, ma si può sindacare la cifra che un imprenditore decide di spendere per mettere il marchio del proprio prodotto su una maglia... Capisci facilmente che non ha senso. La UEFA non interviene sulle plusvalenze fittizie perché si metterebbe contro quei club che si fanno andare bene il FPF proprio perché con quelle plusvalenze possono aggirare le regole e mantenere una posizione dominante.
Da un punto di vista della tutela della sostenibilità dei club è più pericoloso mettere a bilancio soldi che esistono solo a livello contabile o mettere soldi veri per coprire un passivo? Ovviamente la prima, ma alla UEFA sta bene. Perché?

Eh lo so, sono con te nella diagnosi del problema.

Ma dico solo che purtroppo, a meno di utilizzare algoritmi oggettivi del tutto utopici, il mondo del calciomercato non si presta alla possibilità di dire che quella certa cifra per il Zaniolo di turno sia un escamotage contabile.

Tanto per dire io ritengo Muratore, caso recente, piuttosto mediocre. Ma metti caso che Gasperini, come ha fatto regolarmente con qualsiasi suo centrocampista fin dai tempi del Genoa (conoscete un certo Bertolacci? :rolleyes: ), ne tiri fuori un giocatore da 10 milioni e dall'ennesima plusvalenza...
Hai voglia poi a dire che è stato un aggiramento contabile quale oggi appare e che la UEFA doveva intervenire.
 

A.C Milan 1899

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Giusto e pure normale. I regolamenti vanno adattati e aggiornati sempre.

Penso però che nella sostanza il FPF non verrà toccato perché è prima di tutto la garanzia per gli investitori del calcio di riprendere quello che spendono.

Secondo me il punto principale da riformare del FPF riguarda le strutture a scatole cinesi delle squadre internazionali, che transitano enormi capitali in paradisi fiscali, e le commissioni ad agenti e parenti dei calciatori, ai limiti della corruzione mafiosa.

Per intenderci, un trasferimento come quello di Haaland dove il Borussia ha pagato 20 milioni il cartellino al Salisburgo e ben 25 milioni di commissioni tra Raiola e padre del giocatore... questo tipo di dinamiche sono sempre più diffuse, troppo.

L’FPF comunque dovrà cambiare necessariamente. Innanzitutto l’assurdo break even triennale con deficit a -30. È davvero troppo restrittivo così come è concepito adesso, uno non può metterci dieci anni per tornare sperando di non sbagliare nulla (perché ogni errore con tale sistema diventa una zavorra che poi ti porti dietro per anni e anni, la stessa Juve post-Calciopoli non sarebbe neanche lontanamente dove è ora se le campagne acquisti sbagliate post-Calciopoli fossero state fatte in era FPF invece che subito prima, con il gobbo Platini che lo introdusse appena loro tornarono in auge obbligando le milanesi ad azzerare tutto.

E poi anche arrivare ad un’applicazione estensiva dello strumento del voluntary agreement.

Ma nella sua forma attuale è davvero una forma di monopolio del mercato che protegge i big boys da chiunque voglia alzare la testa.


È un discorso giusto se i soldi non sono i tuoi.

Vedremo cosa succederà, secondo me la logica alla base del FPF non cambierà.

Beh è sempre stato così. Oggi invece l’FPF ha attirato nel calcio vampiri, perdenti e sanguisughe. Oltre ad Elio(tt), vogliamo parlare anche di Kroenke dell’Arsenal o dei Glazers dello United, che tengono un club storico nell’oblio e di vincere gli importa meno di zero?

Questo è un calcio che allontana i mecenati e attira gli speculatori. Il che significa tante meno gioie per sempre più tifosi.
 
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È un discorso giusto se i soldi non sono i tuoi.

Vedremo cosa succederà, secondo me la logica alla base del FPF non cambierà.

io i soldi (pochi) li butto in quello che mi piace, chi ne ha tanti e ama il calcio li può buttare li. se uno prende una squadra per speculare e guadagnare concettualmente per me sbaglia. cioè... lui non sbaglia ma il calcio di lui deve farne a meno.
 

A.C Milan 1899

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io i soldi (pochi) li butto in quello che mi piace, chi ne ha tanti e ama il calcio li può buttare li. se uno prende una squadra per speculare e guadagnare concettualmente per me sbaglia. cioè... lui non sbaglia ma il calcio di lui deve farne a meno.

Anche perché poi a soffrire sono i tifosi. Perché chi prende squadre per speculare le rende perdenti, vedere vampiri come Kroenke e i Glazers.

Il calcio ha bisogno di passione, generosità, amore per questo sport. Non di grigi burocrati che vi entrano solo per guadagnare.

Le big hanno creato uno status quo. Chi ama lo sport e la competizione, quelli veri, non può amare tale sistema.
E io, ti ripeto, tra chi ha allestito un sistema e chi vuole distruggere tali gerarchie spendendo soldi, ma soldi veri, mi schiero coi secondi.
Forse scelgo solo il meno peggio, lo ammetto, ma non vedo alternativa.

Ti vorrei far notare che la juve che vediamo oggi grosso modo è gestita come quella di moggi-giraudo-bettega : anche in quegli anni la proprietà metteva zero e pretendeva il pari in bilancio.
A ben vedere il fpf nasce a torino negli anni 90.
Ma dietro quel pari in bilancio sappiamo tutti quello che ruotava.
Non si possono fare affari e risanare bilanci andando dietro una palla che rotola in campo e 22 ragazzi che la rincorrono.
Il calcio è uno sport, lasciamolo tale.
Altrimenti, ti ripeto, se vogliamo davvero vigilare sulle finanze facciamolo su tutto, ma proprio tutto, e vedremo che esistono buchi neri da paura.
Io quando è arrivato nel calcio l'abramovich di turno non ho avuto paura perchè nel calcio non si vince solo coi soldi ma anche con la capacità.
Il suo chelsea infatti non mi pare abbia fatto sfracelli e ,per assurdo, la champions l'ha vinta nell'anno in cui non ha investito più di tanto ma ha fatto le cose con più calma.
I soldi spesi dal chelsea poi arricchivano altri clubs , per non parlare dei tanti gioielli a prezzi di saldo che si riuscivano a rubare loro dopo un parziale fallimento tecnico.
L'economia va fatta girare e se qualcuno vuole spendere è giusto che lo faccia, ad ogni modo meglio i soldi veri che quelli di carta o quelli realizzati stuprando le piccole realtà.
Se poi, mi ripeto, vogliamo che lo sport sia più divertente allora le strade da seguire sono altre, tipo il tetto ingaggi.
E chissà, forse torneremo idealmente a quegli anni in cui anche il brescia poteva godersi il suo roby baggio.
Condizione oggi impossibile perchè il roby baggio di turno preferisce far la quinta scelta al real.

Esatto. Erano anni bellissimi, quelli. Oggi invece tutti i top players del mondo sono concentrati in 8/10 squadre e agli altri rimangono sono le briciole. E c’è chi è contento di questo sistema, vai a capirli...
 

Lineker10

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io i soldi (pochi) li butto in quello che mi piace, chi ne ha tanti e ama il calcio li può buttare li. se uno prende una squadra per speculare e guadagnare concettualmente per me sbaglia. cioè... lui non sbaglia ma il calcio di lui deve farne a meno.

I tre club più forti e ricchi al mondo, Real Barca e Bayern, sono a proprietà diffusa, per cui è chiaro che codesta logica non regga.

Il mito del magnate che investe nel calcio a perdere e appunto un mito. Se sembra che lo faccia ha un suo tornaconto anche più losco.

Detto questo esistono proprietari migliori e proprietari peggiori, ma proprietari che vogliono perdere i soldi è una favola a cui almeno io non credo.
 

A.C Milan 1899

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I tre club più forti e ricchi al mondo, Real Barca e Bayern, sono a proprietà diffusa, per cui è chiaro che codesta logica non regga.

Infatti l’azionariato popolare è il meglio, magari potessimo farlo noi. Avremmo continuato a vincere, a cicli, e non saremmo mai decaduti così. Ma dove non c’è, come Italia e Inghilterra, che fanno i tifosi? Si attaccano al tram e accettano di essere presi da della gentaglia alla quale di vincere importa zero? Perché se prima il calcio attirava chi voleva (per un motivo o per l’altro) vincere, ora attira i vampiri.

Una volta magari i magnati non entravano con le intenzioni più specchiate ma sta di fatto che gli interessi loro e dei tifosi, perlomeno su un punto fondamentale, cioè le vittorie sportive, coincidevano. Oggi questa coincidenza viene sempre più meno.

Il mito del magnate che investe nel calcio a perdere e appunto un mito. Se sembra che lo faccia ha un suo tornaconto anche più losco.

Moratti era un magnate come quelli, che ha investito davvero solo per passione e a perdere. Anche Sensi lo era. Berlusconi lo ha fatto anche per altre ragioni ma ci ha portato comunque moltissime gioie. Lo avrebbe fatto anche un proprietario intento a non perderci nemmeno un euro? Ne dubito.

Io baratterei volentieri altri 25 anni come quelli, o 20 anni come quelli 1951-1973, per poi vivere un altro declino come questo e poi ricominciare da capo con altri 20 anni di vittorie.
 

Lineker10

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Infatti l’azionariato popolare è il meglio, magari potessimo farlo noi. Avremmo continuato a vincere, a cicli, e non saremmo mai decaduti così. Ma dove non c’è, come Italia e Inghilterra, che fanno i tifosi? Si attaccano al tram e accettano di essere presi da della gentaglia alla quale di vincere importa zero? Perché se prima il calcio attirava chi voleva (per un motivo o per l’altro) vincere, ora attira i vampiri.

Una volta magari i magnati non entravano con le intenzioni più specchiate ma sta di fatto che gli interessi loro e dei tifosi, perlomeno su un punto fondamentale, cioè le vittorie sportive, coincidevano. Oggi questa coincidenza viene sempre più meno.



Moratti era un magnate come quelli, che ha investito davvero solo per passione e a perdere. Anche Sensi lo era. Berlusconi lo ha fatto anche per altre ragioni ma ci ha portato comunque moltissime gioie. Lo avrebbe fatto anche un proprietario intento a non perderci nemmeno un euro? Ne dubito.

Io baratterei volentieri altri 25 anni come quelli, o 20 anni come quelli 1951-1973, per poi vivere un altro declino come questo e poi ricominciare da capo con altri 20 anni di vittorie.

Con l'azionariato popolare il Milan non avrebbe vinto nulla, o poco, nella sua storia. Oggi poi non ne parliamo nemmeno.

Elliott ha fatto 300 milioni di aumento di capitale in 3 stagioni, chi lo avrebbe fatti? Io te e gli amici del forum?

I costi del calcio di oggi non permettono certi sogni, ma voi insistete in modo ossessivo e non volete ascoltare opinioni diverse.

Moratti è figlio di altra epoca ,come Sensi o Tanzi o Cragnotti, personaggi che hanno dilapidato interi capitali mettendo in ginocchiolenloro aziende.

Cirio, Parmalat, Italpetroli, tre crack clamorosi che spiegano bene cosa fosse il calcio italiano prima del FPF.

Il FPF serve proprio per evitare casi simili.

Non piace ai tifosi nostalgici? Ci sta. Che bisogna dire... ragazzi fondate un'azienda, fatela diventare di successo dopo anni e anni di sacrifici, accumulate la vostra fortuna e poi buttatela nel calcio, a perdere, per la gloria.

Contenti voi, figurati noi tifosi.

Di solito, sono tutti bravi a spendere i soldi degli altri.
 
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