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GDS: il Milan ha notevolmente migliorato la sua fase difensiva, come dimostrano gli otto clean sheet tra Serie A e Coppa Italia e un solo gol subito (su rigore) nei big match contro Roma, Inter, Napoli, Bologna e Juventus. Questa stagione, alla 12ª giornata, i rossoneri hanno subito solo 9 reti, contro le 16 subite nello stesso periodo della scorsa stagione. Il merito è attribuito all'allenatore Massimiliano Allegri, che ha velocemente plasmato la difesa.
A livello tattico, il Milan adotta un baricentro medio-basso (49,2 metri) e un atteggiamento prudente nel recupero palla (33,1 metri), risultando ultimo in Serie A per l'aggressività del pressing (indice PPDA). Questa è una scelta precisa: la squadra preferisce aspettare l'avversario per colpire in contropiede.
In fase di non possesso, il 3-5-2 di Allegri si trasforma in un 4-5-1: il centravanti (ora Leao) scherma le linee di passaggio per indirizzare la manovra, la seconda punta (Pulisic) arretra sulla linea di centrocampo e i due laterali scivolano a formare una difesa a cinque. Mantenendo i reparti corti, il Milan forma una doppia barriera molto difficile da superare.
Nei finali di partita, il Milan si trincera ulteriormente, affrontando il maggior numero di cross in area di rigore in Serie A. A parte la bravura dei difensori (Tomori, Gabbia, Pavlovic), è cruciale il sacrificio di Luka Modric, che agisce spesso come mediano/difensore intercettando le imbucate. Se la barriera viene superata, in porta c'è il "Magic" Mike Maignan.
Quando il Milan di Massimiliano Allegri ha schierato il trio difensivo composto da Tomori, Gabbia e Pavlovic titolare, la solidità difensiva è aumentata drasticamente: in nove partite con loro in campo, la squadra ha subito solo cinque gol. Nelle altre tre partite, in cui è mancato Tomori, il Milan ha incassato ben quattro reti (due contro il Pisa e due contro il Parma, più lo zero con la Roma). Questo evidenzia come la presenza di questo trio sia cruciale per l'atteggiamento e l'attenzione difensiva.
A livello tattico, il Milan adotta un baricentro medio-basso (49,2 metri) e un atteggiamento prudente nel recupero palla (33,1 metri), risultando ultimo in Serie A per l'aggressività del pressing (indice PPDA). Questa è una scelta precisa: la squadra preferisce aspettare l'avversario per colpire in contropiede.
In fase di non possesso, il 3-5-2 di Allegri si trasforma in un 4-5-1: il centravanti (ora Leao) scherma le linee di passaggio per indirizzare la manovra, la seconda punta (Pulisic) arretra sulla linea di centrocampo e i due laterali scivolano a formare una difesa a cinque. Mantenendo i reparti corti, il Milan forma una doppia barriera molto difficile da superare.
Nei finali di partita, il Milan si trincera ulteriormente, affrontando il maggior numero di cross in area di rigore in Serie A. A parte la bravura dei difensori (Tomori, Gabbia, Pavlovic), è cruciale il sacrificio di Luka Modric, che agisce spesso come mediano/difensore intercettando le imbucate. Se la barriera viene superata, in porta c'è il "Magic" Mike Maignan.
Quando il Milan di Massimiliano Allegri ha schierato il trio difensivo composto da Tomori, Gabbia e Pavlovic titolare, la solidità difensiva è aumentata drasticamente: in nove partite con loro in campo, la squadra ha subito solo cinque gol. Nelle altre tre partite, in cui è mancato Tomori, il Milan ha incassato ben quattro reti (due contro il Pisa e due contro il Parma, più lo zero con la Roma). Questo evidenzia come la presenza di questo trio sia cruciale per l'atteggiamento e l'attenzione difensiva.