Marotta:"Il calcio è in default".

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Marotta, AD dell'Inter, ai microfoni di Varese News lancia l'allarme:"La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default. Si calcola che la Serie A produca 4 miliardi di euro e in un anno normale il deficit era di circa 700 milioni. Nel 2020 andiamo verso il 50 per cento. Uno dei problemi più grossi è che il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al fatturato. Oltre a questo, con gli stadi chiusi mancano gli introiti del botteghino, voce che per l’Inter incideva per circa 50 milioni, oltre a tutte le entrate commerciali derivanti da quello che si chiama “match day”, tra merchandising e altre varie entrate. Gli sponsor hanno iniziato a ridurre gli investimenti pubblicitari portando una contrazione e un contenzioso con le aziende per circa il 20 per cento del fatturato. In ultimo le entrate del broadcasting: c’è un contenzioso ancora aperto tra Sky Sport e la Lega Calcio per quanto prevede l’ultimo campionato. Quale può essere il rimedio? Come Inter non abbiamo chiesto la riduzione degli stipendi ai nostri giocatori perché la nostra stagione è finita al 20 di agosto e hanno fatto degli straordinari. Siamo davanti a una situazione drammatica dal punto di vista economico e soprattutto finanziario. Non possiamo chiedere soldi allo Stato, è impensabile, anche se il mondo del calcio paga circa 1 miliardo di euro come gettito fiscale. Vorremmo essere considerati in questo senso, come uno dei maggiori contribuenti, tra giocatori e tutte le figure assimilate. Tutto questo porta a chiedere al Governo di essere maggiormente considerati".
 

MaschioAlfa

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Marotta, AD dell'Inter, ai microfoni di Varese News lancia l'allarme:"La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default. Si calcola che la Serie A produca 4 miliardi di euro e in un anno normale il deficit era di circa 700 milioni. Nel 2020 andiamo verso il 50 per cento. Uno dei problemi più grossi è che il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al fatturato. Oltre a questo, con gli stadi chiusi mancano gli introiti del botteghino, voce che per l’Inter incideva per circa 50 milioni, oltre a tutte le entrate commerciali derivanti da quello che si chiama “match day”, tra merchandising e altre varie entrate. Gli sponsor hanno iniziato a ridurre gli investimenti pubblicitari portando una contrazione e un contenzioso con le aziende per circa il 20 per cento del fatturato. In ultimo le entrate del broadcasting: c’è un contenzioso ancora aperto tra Sky Sport e la Lega Calcio per quanto prevede l’ultimo campionato. Quale può essere il rimedio? Come Inter non abbiamo chiesto la riduzione degli stipendi ai nostri giocatori perché la nostra stagione è finita al 20 di agosto e hanno fatto degli straordinari. Siamo davanti a una situazione drammatica dal punto di vista economico e soprattutto finanziario. Non possiamo chiedere soldi allo Stato, è impensabile, anche se il mondo del calcio paga circa 1 miliardo di euro come gettito fiscale. Vorremmo essere considerati in questo senso, come uno dei maggiori contribuenti, tra giocatori e tutte le figure assimilate. Tutto questo porta a chiedere al Governo di essere maggiormente considerati".

Ci manca solo che andate a chiedere soldi allo stato....
Anzi Marotta facci una cortesia... prendetevi donnarumma a 10 milioni netti a stsgione e chalunoglu a 7 milioni netti. Sono a gratis.
Poi magari, visto che ci sei,spiega loro in che situazione versa il calcio oggi.
 

Stanis La Rochelle

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Se penso che si è arrivati a dare 12 milioni ad un allenatore... Purtroppo non ci sarà ridimensionamento spontaneo da parte del calcio, mi auguro intervengano sia la UEFA che la FIFA per segare i costi del calcio. Ho una gran paura però che riceveranno aiuti dai vari Stati in qualche modo
 
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Marotta, AD dell'Inter, ai microfoni di Varese News lancia l'allarme:"La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default. Si calcola che la Serie A produca 4 miliardi di euro e in un anno normale il deficit era di circa 700 milioni. Nel 2020 andiamo verso il 50 per cento. Uno dei problemi più grossi è che il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al fatturato. Oltre a questo, con gli stadi chiusi mancano gli introiti del botteghino, voce che per l’Inter incideva per circa 50 milioni, oltre a tutte le entrate commerciali derivanti da quello che si chiama “match day”, tra merchandising e altre varie entrate. Gli sponsor hanno iniziato a ridurre gli investimenti pubblicitari portando una contrazione e un contenzioso con le aziende per circa il 20 per cento del fatturato. In ultimo le entrate del broadcasting: c’è un contenzioso ancora aperto tra Sky Sport e la Lega Calcio per quanto prevede l’ultimo campionato. Quale può essere il rimedio? Come Inter non abbiamo chiesto la riduzione degli stipendi ai nostri giocatori perché la nostra stagione è finita al 20 di agosto e hanno fatto degli straordinari. Siamo davanti a una situazione drammatica dal punto di vista economico e soprattutto finanziario. Non possiamo chiedere soldi allo Stato, è impensabile, anche se il mondo del calcio paga circa 1 miliardo di euro come gettito fiscale. Vorremmo essere considerati in questo senso, come uno dei maggiori contribuenti, tra giocatori e tutte le figure assimilate. Tutto questo porta a chiedere al Governo di essere maggiormente considerati".

Non vedo il problema.
Un calciatore normale guadagna 100-200-300 mln all'anno e quello fuori dal normale magari ne percepisce 1 , 2 .
Cifre eque e più che eque per chi pratica uno sport.

Un ritorno a uno sport meno business e più genuino dai tifosi non può che essere apprezzato.
 
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non vorrei fare il comunista, ma sarebbe abbastanza immorale aiutare iper milionari qundo la gente fra poco farà la fame in massa
 
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Io non potrò aprire il mio negozio per almeno 15 giorni perché in isolamento e questo si lamenta che non può chiedere la riduzione di stipendio a gente che guadagna milioni è neanche aiuti statali. 5trunz
 
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Marotta, AD dell'Inter, ai microfoni di Varese News lancia l'allarme:"La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default. Si calcola che la Serie A produca 4 miliardi di euro e in un anno normale il deficit era di circa 700 milioni. Nel 2020 andiamo verso il 50 per cento. Uno dei problemi più grossi è che il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al fatturato. Oltre a questo, con gli stadi chiusi mancano gli introiti del botteghino, voce che per l’Inter incideva per circa 50 milioni, oltre a tutte le entrate commerciali derivanti da quello che si chiama “match day”, tra merchandising e altre varie entrate. Gli sponsor hanno iniziato a ridurre gli investimenti pubblicitari portando una contrazione e un contenzioso con le aziende per circa il 20 per cento del fatturato. In ultimo le entrate del broadcasting: c’è un contenzioso ancora aperto tra Sky Sport e la Lega Calcio per quanto prevede l’ultimo campionato. Quale può essere il rimedio? Come Inter non abbiamo chiesto la riduzione degli stipendi ai nostri giocatori perché la nostra stagione è finita al 20 di agosto e hanno fatto degli straordinari. Siamo davanti a una situazione drammatica dal punto di vista economico e soprattutto finanziario. Non possiamo chiedere soldi allo Stato, è impensabile, anche se il mondo del calcio paga circa 1 miliardo di euro come gettito fiscale. Vorremmo essere considerati in questo senso, come uno dei maggiori contribuenti, tra giocatori e tutte le figure assimilate. Tutto questo porta a chiedere al Governo di essere maggiormente considerati".

La cosa bella del calcio, è che anche solo abbassando gli stipendi dei calciatori, puoi eliminare totalmente la crisi in atto in un nano secondo e la gente continuerebbe comunque ad essere ricca sfondata.

Ho il sentore, che anche se esplodesse la bolla ( cosa che non accadrà) a rimetterci saranno ovviamente soltanto gli ultimi.
 
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Marotta, AD dell'Inter, ai microfoni di Varese News lancia l'allarme:"La situazione era, e lo è ancora di più oggi, devastante: siamo davanti a un default. Si calcola che la Serie A produca 4 miliardi di euro e in un anno normale il deficit era di circa 700 milioni. Nel 2020 andiamo verso il 50 per cento. Uno dei problemi più grossi è che il costo del lavoro è sproporzionato rispetto al fatturato. Oltre a questo, con gli stadi chiusi mancano gli introiti del botteghino, voce che per l’Inter incideva per circa 50 milioni, oltre a tutte le entrate commerciali derivanti da quello che si chiama “match day”, tra merchandising e altre varie entrate. Gli sponsor hanno iniziato a ridurre gli investimenti pubblicitari portando una contrazione e un contenzioso con le aziende per circa il 20 per cento del fatturato. In ultimo le entrate del broadcasting: c’è un contenzioso ancora aperto tra Sky Sport e la Lega Calcio per quanto prevede l’ultimo campionato. Quale può essere il rimedio? Come Inter non abbiamo chiesto la riduzione degli stipendi ai nostri giocatori perché la nostra stagione è finita al 20 di agosto e hanno fatto degli straordinari. Siamo davanti a una situazione drammatica dal punto di vista economico e soprattutto finanziario. Non possiamo chiedere soldi allo Stato, è impensabile, anche se il mondo del calcio paga circa 1 miliardo di euro come gettito fiscale. Vorremmo essere considerati in questo senso, come uno dei maggiori contribuenti, tra giocatori e tutte le figure assimilate. Tutto questo porta a chiedere al Governo di essere maggiormente considerati".

Beh loro hanno alle spalle una super potenza cinese non dovrebbero avere problemi, altro che Governo
 

Gas

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Queste sono le cose più disgustose da sentire. Come la mia (ex)azienda che durante la *crisi* economica del 2009 era scesa da un margine netto del 40% al 36% e in Italia aveva licenziato 400 persone... altrimenti dovevano chiudere eh.
 
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