Parlo in generale, non mi riferisco al forum e a nessun utente in particolare. Ma anche e soprattutto a quello che sento per strada. A me fa impressione che esistano persone che non si creino alcun problema, ed in certi casi ci godano, parlando di chiusure altrui. Abbiamo messo in piedi un mondo, una società, di un egoismo senza limiti. Ho sentito gente parlare addirittura di goduria per determinate chiusure. Soggetti che non fanno praticamente niente dalla mattina alla sera, che si "vantano" di studiare. Anche io ho studiato, ma non rosico e non la mando a nessuno. E non godo per le chiusure altrui. Sappiamo tutti che il virus circola, che può tornare ad essere molto pericoloso ed insidioso. Ma un Governo ha l'obbligo di tutelare, sotto tutti gli aspetti, il proprio popolo. Non affossarlo con restrizioni che mancano a Berlino negli anni '30.
Io però questo "piacere per le disgrazie altrui" proprio non lo vedo.
Ci potrà sempre essere il frustrato che vedendo la propria vita andare a sud adotta il motto "mal comune, mezzo gaudio", ma viviamo in una società interconnessa, se il ristoratore non ha clienti, anche chi produce verdura, birra ci rimette. Chi vende i vestiti al ristoratore, al contadino e al birraio ci rimette. Chi lavora in una azienda che produce macchinari per le fabbriche di vestiti ci rimette... e così via.
Ma al di la degli interessi mutui, tutti abbiamo amici, parenti, conoscenti che lavorano in questi settori e quindi la crisi ci tocca almeno indirettamente. Non vedo come uno possa godere della chiusura di un ristorante quando uno dei suoi migliori amici fa il birraio, la cugina lavora in un ristorante ... ecc...
Quella di un mondo contro un altro che gode delle disgrazie altrui è, a mio parere, una visione errata.
C'è piuttosto una parte della popolazione che, pur di sopravvivere economicamente, ritiene preferibile correre il rischio del contagio e sia quel che sia e chi, a fronte anche di cosa è già accaduto e sta accadendo all'estero questo rischio non è disposto a correrlo.
Chi vede lo spendere nella scuola la quota di Rt necessario per tenerla aperta una cosa assolutamente necessaria e chi invece preferirebbe spenderla nel tenere aperti i locali. Sappiamo che ogni attività aperta comporta un aumento di Rt, chi dice che l'apertura di una cosa non ne esclude un altra sbaglia. E' una questione di scelte e qualunque sia la scelta ci saranno milioni di cittadini che dissentono da questa selezione.
Ma parlare di dittatura, fascismo, o di volontà di punire certe categorie è a mio parere errato.