Edicola: Milan, confusione e fischi. Leao contestato.

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GDS: Milan, ma che confusione. I rossoneri non sanno difendersi e il Genoa porta a casa un pareggio in un pirotecnico 3-3. La curva rossonera ha contestato e fischiato prima la società, poi anche Leao. Il Genoa si è dimostrato avere le idee chiare ma poteva osare anche di più. Tra i milanisti si sono salvati Florenzi, Pulisic, Chuku e Okafor. Ma serve fare di più per invertire la tendenza.

CorSera: tre schiaffi nel silenzio e un pareggio che vale come una sconfitta. L'incubo continua e il Milan non c'è più, travolto dalle paure. L'ultima vittoria risale allo scorso 6 aprile. Finisce 3-3 contro un Genoa brillante. La difesa con 42 gol subiti in 35 partite. Il secondo posto torna a rischio: andrà difeso con le unghie e con i denti contro Cagliari, Torino e Salernitana. Ieri ancora male Giroud e Theo. Malissimo Leao.

Tuttosport: il Milan non sa più vincere. Anche contro un Genoa orfano di Gudmundsson e senza velleità di classifica, i rossoneri sono riusciti a vivere l’ennesimo match sulle montagne russe, confermando una volta di più come l’antico soprannome che per anni aveva accompagnato le annate dell’Inter, “pazza”, vada ormai più che bene per i rossoneri. Due volte in svantaggio all’alba dei due tempi (Retegui su rigore e incornata di Ekuban), davanti 3-2 fino a tre minuti dalla fine (Florenzi e Gabbia di testa; sinistro al volo di Giroud), quindi il definitivo pareggio dei liguri grazie a un autogol di Thiaw figlio di quattro disattenzioni dei singoli (Reijnders che perde Thorsby, Sportiello che manca l’uscita e Tomori e Thiaw che confezionano la frittata). In un clima surreale, e non solo per lo sciopero del tifo, visto che da ormai due settimane si sa che Pioli non sarà più l’allenatore per la prossima stagione e i nomi per la sua successione rimangono tanti, forse troppi, il Milan ha mostrato tutti i difetti di questi ultimi mesi: un approccio non buono (rigore per fallo di un disattento Tomori) e una fase difensiva ballerina, con le reti incassate in campionato salite a 42 in 35 giornate (per un totale stagionale di 62 in 49 incontri). Il secondo posto in classifica rimane più o meno saldo, ma la vittoria manca da un mese, da Milan-Lecce 3-0 del 6 aprile. Da quel momento tre pareggi e altrettante sconfitte, quelle pesantissime con Inter (con conseguente scudetto ai nerazzurri) e Roma (eliminazione dall’Europa League, doppio ko che ha sancito la fine della storia rossonera di Pioli).

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CorSera: tre schiaffi nel silenzio e un pareggio che vale come una sconfitta. L'incubo continua e il Milan non c'è più, travolto dalle paure. L'ultima vittoria risale allo scorso 6 aprile. Finisce 3-3 contro un Genoa brillante. La difesa con 42 gol subiti in 35 partite. Il secondo posto torna a rischio: andrà difeso con le unghie e con i denti contro Cagliari, Torino e Salernitana. Ieri ancora male Giroud e Theo. Malissimo Leao.
 

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CorSera: tre schiaffi nel silenzio e un pareggio che vale come una sconfitta. L'incubo continua e il Milan non c'è più, travolto dalle paure. L'ultima vittoria risale allo scorso 6 aprile. Finisce 3-3 contro un Genoa brillante. La difesa con 42 gol subiti in 35 partite. Il secondo posto torna a rischio: andrà difeso con le unghie e con i denti contro Cagliari, Torino e Salernitana. Ieri ancora male Giroud e Theo. Malissimo Leao.

Tuttosport: il Milan non sa più vincere. Anche contro un Genoa orfano di Gudmundsson e senza velleità di classifica, i rossoneri sono riusciti a vivere l’ennesimo match sulle montagne russe, confermando una volta di più come l’antico soprannome che per anni aveva accompagnato le annate dell’Inter, “pazza”, vada ormai più che bene per i rossoneri. Due volte in svantaggio all’alba dei due tempi (Retegui su rigore e incornata di Ekuban), davanti 3-2 fino a tre minuti dalla fine (Florenzi e Gabbia di testa; sinistro al volo di Giroud), quindi il definitivo pareggio dei liguri grazie a un autogol di Thiaw figlio di quattro disattenzioni dei singoli (Reijnders che perde Thorsby, Sportiello che manca l’uscita e Tomori e Thiaw che confezionano la frittata). In un clima surreale, e non solo per lo sciopero del tifo, visto che da ormai due settimane si sa che Pioli non sarà più l’allenatore per la prossima stagione e i nomi per la sua successione rimangono tanti, forse troppi, il Milan ha mostrato tutti i difetti di questi ultimi mesi: un approccio non buono (rigore per fallo di un disattento Tomori) e una fase difensiva ballerina, con le reti incassate in campionato salite a 42 in 35 giornate (per un totale stagionale di 62 in 49 incontri). Il secondo posto in classifica rimane più o meno saldo, ma la vittoria manca da un mese, da Milan-Lecce 3-0 del 6 aprile. Da quel momento tre pareggi e altrettante sconfitte, quelle pesantissime con Inter (con conseguente scudetto ai nerazzurri) e Roma (eliminazione dall’Europa League, doppio ko che ha sancito la fine della storia rossonera di Pioli).
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CorSera: tre schiaffi nel silenzio e un pareggio che vale come una sconfitta. L'incubo continua e il Milan non c'è più, travolto dalle paure. L'ultima vittoria risale allo scorso 6 aprile. Finisce 3-3 contro un Genoa brillante. La difesa con 42 gol subiti in 35 partite. Il secondo posto torna a rischio: andrà difeso con le unghie e con i denti contro Cagliari, Torino e Salernitana. Ieri ancora male Giroud e Theo. Malissimo Leao.

Tuttosport: il Milan non sa più vincere. Anche contro un Genoa orfano di Gudmundsson e senza velleità di classifica, i rossoneri sono riusciti a vivere l’ennesimo match sulle montagne russe, confermando una volta di più come l’antico soprannome che per anni aveva accompagnato le annate dell’Inter, “pazza”, vada ormai più che bene per i rossoneri. Due volte in svantaggio all’alba dei due tempi (Retegui su rigore e incornata di Ekuban), davanti 3-2 fino a tre minuti dalla fine (Florenzi e Gabbia di testa; sinistro al volo di Giroud), quindi il definitivo pareggio dei liguri grazie a un autogol di Thiaw figlio di quattro disattenzioni dei singoli (Reijnders che perde Thorsby, Sportiello che manca l’uscita e Tomori e Thiaw che confezionano la frittata). In un clima surreale, e non solo per lo sciopero del tifo, visto che da ormai due settimane si sa che Pioli non sarà più l’allenatore per la prossima stagione e i nomi per la sua successione rimangono tanti, forse troppi, il Milan ha mostrato tutti i difetti di questi ultimi mesi: un approccio non buono (rigore per fallo di un disattento Tomori) e una fase difensiva ballerina, con le reti incassate in campionato salite a 42 in 35 giornate (per un totale stagionale di 62 in 49 incontri). Il secondo posto in classifica rimane più o meno saldo, ma la vittoria manca da un mese, da Milan-Lecce 3-0 del 6 aprile. Da quel momento tre pareggi e altrettante sconfitte, quelle pesantissime con Inter (con conseguente scudetto ai nerazzurri) e Roma (eliminazione dall’Europa League, doppio ko che ha sancito la fine della storia rossonera di Pioli).
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GDS: Milan, ma che confusione. I rossoneri non sanno difendersi e il Genoa porta a casa un pareggio in un pirotecnico 3-3. La curva rossonera ha contestato e fischiato prima la società, poi anche Leao. Il Genoa si è dimostrato avere le idee chiare ma poteva osare anche di più. Tra i milanisti si sono salvati Florenzi, Pulisic, Chuku e Okafor. Ma serve fare di più per invertire la tendenza.

CorSera: tre schiaffi nel silenzio e un pareggio che vale come una sconfitta. L'incubo continua e il Milan non c'è più, travolto dalle paure. L'ultima vittoria risale allo scorso 6 aprile. Finisce 3-3 contro un Genoa brillante. La difesa con 42 gol subiti in 35 partite. Il secondo posto torna a rischio: andrà difeso con le unghie e con i denti contro Cagliari, Torino e Salernitana. Ieri ancora male Giroud e Theo. Malissimo Leao.

Tuttosport: il Milan non sa più vincere. Anche contro un Genoa orfano di Gudmundsson e senza velleità di classifica, i rossoneri sono riusciti a vivere l’ennesimo match sulle montagne russe, confermando una volta di più come l’antico soprannome che per anni aveva accompagnato le annate dell’Inter, “pazza”, vada ormai più che bene per i rossoneri. Due volte in svantaggio all’alba dei due tempi (Retegui su rigore e incornata di Ekuban), davanti 3-2 fino a tre minuti dalla fine (Florenzi e Gabbia di testa; sinistro al volo di Giroud), quindi il definitivo pareggio dei liguri grazie a un autogol di Thiaw figlio di quattro disattenzioni dei singoli (Reijnders che perde Thorsby, Sportiello che manca l’uscita e Tomori e Thiaw che confezionano la frittata). In un clima surreale, e non solo per lo sciopero del tifo, visto che da ormai due settimane si sa che Pioli non sarà più l’allenatore per la prossima stagione e i nomi per la sua successione rimangono tanti, forse troppi, il Milan ha mostrato tutti i difetti di questi ultimi mesi: un approccio non buono (rigore per fallo di un disattento Tomori) e una fase difensiva ballerina, con le reti incassate in campionato salite a 42 in 35 giornate (per un totale stagionale di 62 in 49 incontri). Il secondo posto in classifica rimane più o meno saldo, ma la vittoria manca da un mese, da Milan-Lecce 3-0 del 6 aprile. Da quel momento tre pareggi e altrettante sconfitte, quelle pesantissime con Inter (con conseguente scudetto ai nerazzurri) e Roma (eliminazione dall’Europa League, doppio ko che ha sancito la fine della storia rossonera di Pioli).
Abbiamo seguito il solito schema:

- infortuni a profusione
- forma smagliante e zero infortuni
- alcuni infortuni e forma pessima
 

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