Di Canio, Marchegiani Bergomi:"Krunic e Leao da schiaffi".

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Gli opinionisti di Sky Calcio Club su Leao

Di Canio:"In Champions League la partenza ha condannato i rossoneri, partite che meritavano di vincere sono finite 0-0 sia con Newcastle che con Dortmund. Questa è una carenza tua. Certo che Leao è un giocatore che è importante, ma è mancato in quelle partite: le occasioni se l’è create, ma lì il campione (che definiamo noi, ma io no) e il giocatore che fa il salto di qualità deve fare qualcosa in più, deve fare la differenza. Non come nelle ultime prestazioni tra Salerno e col Sassuolo in casa dove è stato fischiato. Il Milan avrebbe potuto avere qualcosa in più se Leao, e anche gli altri, giocassero sempre come sanno giocare”. L’atteggiamento è vergognoso, non”.

Marchegiani: “Anche oggi, dove comunque rimane negli occhi l’accelerazione che ha portato al gol… troppo poco. Delle volte perde la palla con troppa superficialità. Andando dietro a quello che diceva Beppe, vado a dirti che è difficilmente accettabile. Quest’anno fa 25 anni, non è più un ragazzino”.

Di Canio: “L’atteggiamento è vergognoso, non è inaccettabile. Vergognoso, scusate ma parliamoci chiaro, stiamo parlando di episodi e situazioni per la crescita di un giocatore. Dobbiamo dire come parlavamo noi quando giocavamo negli spogliatoi?! Lo prendevamo e gli dicevamo e gli dicevamo che non va bene una giocata così, leggera, dove finisci fuori dai cartelloni. Perché gli altri corrono indietro mentre tu gigioneggi due, tre, cinque volte in una partita mentre noi siamo in difficoltà. E io ti prendo per un orecchio, ecco dove si è rallentata la crescita dal mio punto di vista. Dopo le carezze, adesso è arrivato il momento degli schiaffi. Perché non hai provato l’altra cosa. Lo schiaffo, il richiamo davanti a tutti è umiliante? Si dice ‘lui lo sa cosa deve fare, lo sa come deve giocare‘, e questa cosa ha rallentato il processo di crescita. Ne fa sempre di meno di partite come quelle con il PSG, e l’atteggiamento è sbagliato perché San Siro lo fischia non perché sbaglia le giocate, ma per l’atteggiamento. Poi fa un’intervista dove non dice nulla. Non dice nulla, anzi invece dice che può stare fra i grandi, può stare tra i campioni”.

Sul caso Krunic:​

Caressa: “Ma voi avete capito che è successo a Krunic? A inizio stagione era il perno del centrocampo del Milan, il giocatore al quale Pioli si affidava. Mentre adesso… io non so cosa sia successo, ma ne parla come se ci fosse stato un tradimento quasi”.

Di Canio: “La dichiarazione è stata chiara, dev’essere successo qualcosa. Lui ha sempre difeso i suoi giocatori, e una dichiarazione così fatta da Pioli che è sempre stato un allenatore pacato… vuol dire che c’è stato qualcosa fra di loro”.

Bergomi: “Io lo riconduco a questo. Quando il Milan è andato in difficoltà… il pubblico rossonero non ama Krunic. Da prima scelta, Pioli l’ha messo fuori e così pian piano il rapporto si è incrinato, lui magari non ha gradito questo. Credo che sia andata così”.
Ezoic


Caressa: “Io ho sentito spesso che Pioli è in difficoltà, che è stata l’ultima spiaggia… ma dove pensavate che fosse il Milan in campionato? Il girone di Champions League era difficile, si poteva restare dentro, si poteva uscire ed è finito in Europa League. E’ terzo in classifica, ha cambiato un sacco di giocatori, ha ringiovanito la squadra, c’erano due 2005 in campo… Pensavate fosse più avanti del terzo posto?”.
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Bergomi: “Assolutamente sì, nella loro testa sì, è quello che penso io. Tre anni fa mentre nessuno lo pensava, io dicevo che avrebbero vinto lo scudetto. Nella loro testa pensavano di essere più avanti, perché hanno cambiato per migliorare, la fascia destra, i muscoli in mezzo al campo… Poi non li hanno avuti sempre. A me hanno insegnato che gli infortuni muscolari sono un’aggravante, non una scusante. Ma il Milan al completo… loro pensavano di essere più avanti. Il girone di Champions League poi si è dimostrato più facile e si poteva passare. Lo penso anche io che sarebbero potuti essere più avanti, e credo che loro pensino ancora adesso di poter rimontare quei 9 punti. E lo pensano forte”.
 

Marilson

Milano vende moda
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Di Canio primitivo

E' evidente che Di Canio non parla di schiaffi in senso letterale. In ogni caso ha ragione. Se poi proprio vogliamo parlare di classe pura, ha tutto il diritto di parlare, Leao la classe di Di Canio per ora puo' solo sognarla
 
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La sensazione è che Leao si accontenti di quello che è, mentre avrebbe le potenzialità per fare molto di più.
Alla fine in Italia basta che gli riesca una o due giocate a partita e le vittorie possono arrivare, ma dovrebbe essere più determinato e cattivo.
 

Gunnar67

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Leao non ci mette sempre la grinta che servirebbe, ma lascerei la definizione di "vergogna" e l'invito a rimproveri pubblici proprio a questo saggio commentatore, uno che ci ha abituati a saluti romani sotto le curve, tatuaggi di stampo "antico", spintoni all'arbitro (11 giornate di squalifica in Premier), il tutto solo parzialmente compensato da un famoso gesto di fair play, quando fermó il gioco invece di segnare vedendo un portiere avversario a terra di fronte a sé. Quanto alle performance, direi che tra l'esperienza milanista di Leao (cresciuto con noi, scudetto da protagonista) e l'anonimo annetto fatto da Paolino, più in panca che in campo, incluso litigio con Capello e cacciata nel campionato scozzese, la bilancia pende ancora dalla parte dello "svogliato", che dobbiamo tenerci stretto. Insomma, Leao non arriva da Marte, per noi è giá "qualcuno", visto che ha già vinto: al massimo lo si può spronare a dare di più, ma prima di dire che dovrebbe vergognarsi di qualcosa mi sciacquerei la bocca con ben noto gesto bonucciano.
 

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Di Canio:"In Champions League la partenza ha condannato i rossoneri, partite che meritavano di vincere sono finite 0-0 sia con Newcastle che con Dortmund. Questa è una carenza tua. Certo che Leao è un giocatore che è importante, ma è mancato in quelle partite: le occasioni se l’è create, ma lì il campione (che definiamo noi, ma io no) e il giocatore che fa il salto di qualità deve fare qualcosa in più, deve fare la differenza. Non come nelle ultime prestazioni tra Salerno e col Sassuolo in casa dove è stato fischiato. Il Milan avrebbe potuto avere qualcosa in più se Leao, e anche gli altri, giocassero sempre come sanno giocare”. L’atteggiamento è vergognoso, non”.

Marchegiani: “Anche oggi, dove comunque rimane negli occhi l’accelerazione che ha portato al gol… troppo poco. Delle volte perde la palla con troppa superficialità. Andando dietro a quello che diceva Beppe, vado a dirti che è difficilmente accettabile. Quest’anno fa 25 anni, non è più un ragazzino”.

Di Canio: “L’atteggiamento è vergognoso, non è inaccettabile. Vergognoso, scusate ma parliamoci chiaro, stiamo parlando di episodi e situazioni per la crescita di un giocatore. Dobbiamo dire come parlavamo noi quando giocavamo negli spogliatoi?! Lo prendevamo e gli dicevamo e gli dicevamo che non va bene una giocata così, leggera, dove finisci fuori dai cartelloni. Perché gli altri corrono indietro mentre tu gigioneggi due, tre, cinque volte in una partita mentre noi siamo in difficoltà. E io ti prendo per un orecchio, ecco dove si è rallentata la crescita dal mio punto di vista. Dopo le carezze, adesso è arrivato il momento degli schiaffi. Perché non hai provato l’altra cosa. Lo schiaffo, il richiamo davanti a tutti è umiliante? Si dice ‘lui lo sa cosa deve fare, lo sa come deve giocare‘, e questa cosa ha rallentato il processo di crescita. Ne fa sempre di meno di partite come quelle con il PSG, e l’atteggiamento è sbagliato perché San Siro lo fischia non perché sbaglia le giocate, ma per l’atteggiamento. Poi fa un’intervista dove non dice nulla. Non dice nulla, anzi invece dice che può stare fra i grandi, può stare tra i campioni”.
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Di Canio:"In Champions League la partenza ha condannato i rossoneri, partite che meritavano di vincere sono finite 0-0 sia con Newcastle che con Dortmund. Questa è una carenza tua. Certo che Leao è un giocatore che è importante, ma è mancato in quelle partite: le occasioni se l’è create, ma lì il campione (che definiamo noi, ma io no) e il giocatore che fa il salto di qualità deve fare qualcosa in più, deve fare la differenza. Non come nelle ultime prestazioni tra Salerno e col Sassuolo in casa dove è stato fischiato. Il Milan avrebbe potuto avere qualcosa in più se Leao, e anche gli altri, giocassero sempre come sanno giocare”. L’atteggiamento è vergognoso, non”.

Marchegiani: “Anche oggi, dove comunque rimane negli occhi l’accelerazione che ha portato al gol… troppo poco. Delle volte perde la palla con troppa superficialità. Andando dietro a quello che diceva Beppe, vado a dirti che è difficilmente accettabile. Quest’anno fa 25 anni, non è più un ragazzino”.

Di Canio: “L’atteggiamento è vergognoso, non è inaccettabile. Vergognoso, scusate ma parliamoci chiaro, stiamo parlando di episodi e situazioni per la crescita di un giocatore. Dobbiamo dire come parlavamo noi quando giocavamo negli spogliatoi?! Lo prendevamo e gli dicevamo e gli dicevamo che non va bene una giocata così, leggera, dove finisci fuori dai cartelloni. Perché gli altri corrono indietro mentre tu gigioneggi due, tre, cinque volte in una partita mentre noi siamo in difficoltà. E io ti prendo per un orecchio, ecco dove si è rallentata la crescita dal mio punto di vista. Dopo le carezze, adesso è arrivato il momento degli schiaffi. Perché non hai provato l’altra cosa. Lo schiaffo, il richiamo davanti a tutti è umiliante? Si dice ‘lui lo sa cosa deve fare, lo sa come deve giocare‘, e questa cosa ha rallentato il processo di crescita. Ne fa sempre di meno di partite come quelle con il PSG, e l’atteggiamento è sbagliato perché San Siro lo fischia non perché sbaglia le giocate, ma per l’atteggiamento. Poi fa un’intervista dove non dice nulla. Non dice nulla, anzi invece dice che può stare fra i grandi, può stare tra i campioni”.

Sul caso Krunic:​

Caressa: “Ma voi avete capito che è successo a Krunic? A inizio stagione era il perno del centrocampo del Milan, il giocatore al quale Pioli si affidava. Mentre adesso… io non so cosa sia successo, ma ne parla come se ci fosse stato un tradimento quasi”.

Di Canio: “La dichiarazione è stata chiara, dev’essere successo qualcosa. Lui ha sempre difeso i suoi giocatori, e una dichiarazione così fatta da Pioli che è sempre stato un allenatore pacato… vuol dire che c’è stato qualcosa fra di loro”.

Bergomi: “Io lo riconduco a questo. Quando il Milan è andato in difficoltà… il pubblico rossonero non ama Krunic. Da prima scelta, Pioli l’ha messo fuori e così pian piano il rapporto si è incrinato, lui magari non ha gradito questo. Credo che sia andata così”.
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Caressa: “Io ho sentito spesso che Pioli è in difficoltà, che è stata l’ultima spiaggia… ma dove pensavate che fosse il Milan in campionato? Il girone di Champions League era difficile, si poteva restare dentro, si poteva uscire ed è finito in Europa League. E’ terzo in classifica, ha cambiato un sacco di giocatori, ha ringiovanito la squadra, c’erano due 2005 in campo… Pensavate fosse più avanti del terzo posto?”.
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Bergomi: “Assolutamente sì, nella loro testa sì, è quello che penso io. Tre anni fa mentre nessuno lo pensava, io dicevo che avrebbero vinto lo scudetto. Nella loro testa pensavano di essere più avanti, perché hanno cambiato per migliorare, la fascia destra, i muscoli in mezzo al campo… Poi non li hanno avuti sempre. A me hanno insegnato che gli infortuni muscolari sono un’aggravante, non una scusante. Ma il Milan al completo… loro pensavano di essere più avanti. Il girone di Champions League poi si è dimostrato più facile e si poteva passare. Lo penso anche io che sarebbero potuti essere più avanti, e credo che loro pensino ancora adesso di poter rimontare quei 9 punti. E lo pensano forte”.
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Mika

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Di Canio:"In Champions League la partenza ha condannato i rossoneri, partite che meritavano di vincere sono finite 0-0 sia con Newcastle che con Dortmund. Questa è una carenza tua. Certo che Leao è un giocatore che è importante, ma è mancato in quelle partite: le occasioni se l’è create, ma lì il campione (che definiamo noi, ma io no) e il giocatore che fa il salto di qualità deve fare qualcosa in più, deve fare la differenza. Non come nelle ultime prestazioni tra Salerno e col Sassuolo in casa dove è stato fischiato. Il Milan avrebbe potuto avere qualcosa in più se Leao, e anche gli altri, giocassero sempre come sanno giocare”. L’atteggiamento è vergognoso, non”.

Marchegiani: “Anche oggi, dove comunque rimane negli occhi l’accelerazione che ha portato al gol… troppo poco. Delle volte perde la palla con troppa superficialità. Andando dietro a quello che diceva Beppe, vado a dirti che è difficilmente accettabile. Quest’anno fa 25 anni, non è più un ragazzino”.

Di Canio: “L’atteggiamento è vergognoso, non è inaccettabile. Vergognoso, scusate ma parliamoci chiaro, stiamo parlando di episodi e situazioni per la crescita di un giocatore. Dobbiamo dire come parlavamo noi quando giocavamo negli spogliatoi?! Lo prendevamo e gli dicevamo e gli dicevamo che non va bene una giocata così, leggera, dove finisci fuori dai cartelloni. Perché gli altri corrono indietro mentre tu gigioneggi due, tre, cinque volte in una partita mentre noi siamo in difficoltà. E io ti prendo per un orecchio, ecco dove si è rallentata la crescita dal mio punto di vista. Dopo le carezze, adesso è arrivato il momento degli schiaffi. Perché non hai provato l’altra cosa. Lo schiaffo, il richiamo davanti a tutti è umiliante? Si dice ‘lui lo sa cosa deve fare, lo sa come deve giocare‘, e questa cosa ha rallentato il processo di crescita. Ne fa sempre di meno di partite come quelle con il PSG, e l’atteggiamento è sbagliato perché San Siro lo fischia non perché sbaglia le giocate, ma per l’atteggiamento. Poi fa un’intervista dove non dice nulla. Non dice nulla, anzi invece dice che può stare fra i grandi, può stare tra i campioni”.

Sul caso Krunic:​

Caressa: “Ma voi avete capito che è successo a Krunic? A inizio stagione era il perno del centrocampo del Milan, il giocatore al quale Pioli si affidava. Mentre adesso… io non so cosa sia successo, ma ne parla come se ci fosse stato un tradimento quasi”.

Di Canio: “La dichiarazione è stata chiara, dev’essere successo qualcosa. Lui ha sempre difeso i suoi giocatori, e una dichiarazione così fatta da Pioli che è sempre stato un allenatore pacato… vuol dire che c’è stato qualcosa fra di loro”.

Bergomi: “Io lo riconduco a questo. Quando il Milan è andato in difficoltà… il pubblico rossonero non ama Krunic. Da prima scelta, Pioli l’ha messo fuori e così pian piano il rapporto si è incrinato, lui magari non ha gradito questo. Credo che sia andata così”.
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Caressa: “Io ho sentito spesso che Pioli è in difficoltà, che è stata l’ultima spiaggia… ma dove pensavate che fosse il Milan in campionato? Il girone di Champions League era difficile, si poteva restare dentro, si poteva uscire ed è finito in Europa League. E’ terzo in classifica, ha cambiato un sacco di giocatori, ha ringiovanito la squadra, c’erano due 2005 in campo… Pensavate fosse più avanti del terzo posto?”.
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Bergomi: “Assolutamente sì, nella loro testa sì, è quello che penso io. Tre anni fa mentre nessuno lo pensava, io dicevo che avrebbero vinto lo scudetto. Nella loro testa pensavano di essere più avanti, perché hanno cambiato per migliorare, la fascia destra, i muscoli in mezzo al campo… Poi non li hanno avuti sempre. A me hanno insegnato che gli infortuni muscolari sono un’aggravante, non una scusante. Ma il Milan al completo… loro pensavano di essere più avanti. Il girone di Champions League poi si è dimostrato più facile e si poteva passare. Lo penso anche io che sarebbero potuti essere più avanti, e credo che loro pensino ancora adesso di poter rimontare quei 9 punti. E lo pensano forte”.
Ho visto più hilght da vare fonti. Leao non ha fatto male, ha giocato da esterno puro. Poi ovviamente da un esterno sembra che si attendono 25 goal come se fosse un centravanti. Invece a Vlahovic non si chiede nulla. La stampa è fatta così.
 

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Marchegiani: “Anche oggi, dove comunque rimane negli occhi l’accelerazione che ha portato al gol… troppo poco. Delle volte perde la palla con troppa superficialità. Andando dietro a quello che diceva Beppe, vado a dirti che è difficilmente accettabile. Quest’anno fa 25 anni, non è più un ragazzino”.

Di Canio: “L’atteggiamento è vergognoso, non è inaccettabile. Vergognoso, scusate ma parliamoci chiaro, stiamo parlando di episodi e situazioni per la crescita di un giocatore. Dobbiamo dire come parlavamo noi quando giocavamo negli spogliatoi?! Lo prendevamo e gli dicevamo e gli dicevamo che non va bene una giocata così, leggera, dove finisci fuori dai cartelloni. Perché gli altri corrono indietro mentre tu gigioneggi due, tre, cinque volte in una partita mentre noi siamo in difficoltà. E io ti prendo per un orecchio, ecco dove si è rallentata la crescita dal mio punto di vista. Dopo le carezze, adesso è arrivato il momento degli schiaffi. Perché non hai provato l’altra cosa. Lo schiaffo, il richiamo davanti a tutti è umiliante? Si dice ‘lui lo sa cosa deve fare, lo sa come deve giocare‘, e questa cosa ha rallentato il processo di crescita. Ne fa sempre di meno di partite come quelle con il PSG, e l’atteggiamento è sbagliato perché San Siro lo fischia non perché sbaglia le giocate, ma per l’atteggiamento. Poi fa un’intervista dove non dice nulla. Non dice nulla, anzi invece dice che può stare fra i grandi, può stare tra i campioni”.

Sul caso Krunic:​

Caressa: “Ma voi avete capito che è successo a Krunic? A inizio stagione era il perno del centrocampo del Milan, il giocatore al quale Pioli si affidava. Mentre adesso… io non so cosa sia successo, ma ne parla come se ci fosse stato un tradimento quasi”.

Di Canio: “La dichiarazione è stata chiara, dev’essere successo qualcosa. Lui ha sempre difeso i suoi giocatori, e una dichiarazione così fatta da Pioli che è sempre stato un allenatore pacato… vuol dire che c’è stato qualcosa fra di loro”.

Bergomi: “Io lo riconduco a questo. Quando il Milan è andato in difficoltà… il pubblico rossonero non ama Krunic. Da prima scelta, Pioli l’ha messo fuori e così pian piano il rapporto si è incrinato, lui magari non ha gradito questo. Credo che sia andata così”.
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Bergomi: “Assolutamente sì, nella loro testa sì, è quello che penso io. Tre anni fa mentre nessuno lo pensava, io dicevo che avrebbero vinto lo scudetto. Nella loro testa pensavano di essere più avanti, perché hanno cambiato per migliorare, la fascia destra, i muscoli in mezzo al campo… Poi non li hanno avuti sempre. A me hanno insegnato che gli infortuni muscolari sono un’aggravante, non una scusante. Ma il Milan al completo… loro pensavano di essere più avanti. Il girone di Champions League poi si è dimostrato più facile e si poteva passare. Lo penso anche io che sarebbero potuti essere più avanti, e credo che loro pensino ancora adesso di poter rimontare quei 9 punti. E lo pensano forte”.
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Fin quando la gioia dopo un gol, non è come quella di Juve e Inter saremo sempre 2 passi indietro. Difficile da spiegare la psicologia umana.
 
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