Ma gli USA non hanno niente di meglio da fare che andare in giro a provocare gli altri?
Gli USA si trovano in una situazione precaria nella zona.
Il problema è nato quando hanno deciso di fare fuori la potenza asiatica egemone del periodo, il Giappone, sostenendo economicamente la Cina durante la Seconda Guerra Sino-Giapponese, e poi combattendoli nel fronte del Pacifico nella Seconda Guerra Mondiale.
Gli USA dovevano fermare il tentativo giapponese di creare la sua Sfera di Co-prosperità, che avrebbe dovuto rendere l’Asia indipendente dalle potenze coloniali occidentali, e unita in una sorta di unità commerciale con il Giappone come potenza guida.
Per far questo, e ottenere il controllo nell’area, hanno fatto lo stesso gioco che fanno da anni con Al Qaeda e l’ISIS: ovvero armare i rivali dei tuoi nemici fino a renderli pericolosi.
Dopo aver annientato il Giappone e trasformato in un protettorato, hanno annullato, insieme all’URSS, ogni possibilità per la Corea di diventare una potenza, andando a dividerla in due paesi in lotta fra loro, e andando a dimezzare il potenziale mercato interno.
Azzopata la Corea, e tenuto al guinzaglio il Giappone, l’unico paese libero rimasto a prendere il posto di potenza egemone era proprio la Cina.
Con la rottura con l’URSS la Cina è uscita dal cono d’ombra di Mosca, ha costruito un suo mercato interno con il suo capitalismo di Stato, e adesso sta diventando una potenza industriale in grado di fare concorrenza nei mercati esteri.
In sostanza, come per l’ISIS, è diventato il nemico pubblico numero 1 dell’area.
Il problema è che l’errore commesso in Ucraina, ha portato la Russia tra le braccia di Pechino.
Si sta creando un blocco di paesi con politiche anti-USA che non sarà facile da scalfire.
Non sono amici, sia chiaro, ma hanno gli stessi interessi. E si sa che in politica estera vale sempre il detto “
il nemico del mio nemico è mio amico”.