Sport Mediaset conferma e rilancia le indiscrezioni di Telelombardia.
L'inserimento di Zlatan Ibrahimovic nell'organico, sia pure, o forse proprio per questo motivo, nel ruolo chiave di ponte tra il Milan e il suo proprietario, ha sconquassato l'equilibrio che il "gruppo" Furlani aveva inseguito e istituito nell'immediato post-Maldini.
L'ad di provenienza Elliott aveva preso in mano la totalità del mondo Milan. Ora Ibra ne ha strappato un pezzo.
Se Ibrahimovic non dovesse far prevalere la sua posizione nella scelta dell'allenatore, allora non si capirebbe per quale motivo dovrebbe restare dov'è. E sarebbe anzi forse lui stesso a farsi da parte.
Conte sarebbe il maggior megafono della sconfitta di Furlani. L'alternativa di Ibra è Van Bommel.
L'anno tre di Cardinale può essere l'anno zero per tutto. Anche per i dirigenti.
Credere che la decisione, come spiegato ripetutamente, possa essere collegiale sembra onestamente un'ingenuità grande. La realtà dei fatti porta altrove, dentro una lotta di potere che definirà non solo questa decisiva scelta di campo, ma anche l'assetto societario. Chi decide l'allenatore, deciderà anche il resto.
Farneticazioni, al momento, anche perché Ibra è dentro RedBird, quindi espressione diretta della proprietà. La verità è molto semplice, ma non viene accettata perché non piace (e sia chiaro, è giusto che possa anche non piacere).
Furlani interviene sul mercato e sugli allenatori gestendo l'aspetto economico. Fa quello che faceva prima Gazidis.
Moncada si interfaccia con l'allenatore e seleziona una serie di profili di giocatori corrispondenti alle richieste dell'allenatore. Immagino che abbia fatto una lista anche degli allenatori in base a quella che è la rosa attuale del Milan, alla capacità di valorizzare i giovani ecc. ecc.
Questa lista verrà vagliata dal "collegio" decisionale, depennando i nomi fuori bilancio e il parere di Ibra avrà un grandissimo peso.
L'ultima parola spetta a Cardinale.
Sia chiaro: questo modello societario non mi piace. Praticamente siamo passati dal Milan dell'ultimo Berlusconi, una società ancorata al modello societario degli anni '80 che operava nel secondo decennio del 2000, a una società con un modello assolutamente visionario.
Però è inutile fare troppi ricami.
Maldini è stato mandato via perché non accettava questo modello collegiale.
Furlani di fatto ha giá fatto fuori Boban, Maldini, Massara. Senza dimenticare l’addio di Leonardo. Perchè al di là di Gazidis dietro c’era sempre Furlani che bloccava acquisti di costi un po’ più alti. Nessuno mi toglie dalla testa che sia Furlani il vero cancro, esecutore della volontá di Elliott.
Servono veri dirigenti, persone competenti con esperienza nel mondo del calcio. Ma con Furlani ed Elliott ciò è impossibile e lo stiamo constatando persino nella scelta dell’allenatore dove ne stanno combinando di cotte e di crude. Come si può anche solo pensare di mettere ad esempio uno alle prime armi come Farioli? Farebbe la fine di uno Stramaccioni qualsiasi. Al Milan in questo momento ci vuole un allenatore con personolitá forte, che è proprio ciò che Furlani non vuole. Perchè uno con personalitá e carisma non lo può controllare, lui vuole solo yesman. Per me anche Ibra ha durata breve.
Ne stanno combinando di cotte e di crude sulla scelta dell'allenatore? Semplicemente sceglieranno un nome che non piacerà, il mio auspicio è che sia un allenatore adatto al progetto (checché si dica su questi lidi, il progetto c'è, poi può fallire o non piacere, questo è un altro discorso)
Per ciò che concerne gli Yesman, oramai è dappertutto così.
Figure come Conte, Mourinho e Sarri sono destinate lentamente a sparire (cioè non loro tre, eh ahahah) perché nel calcio moderno l'allenatore deve essere aziendalista.
A dire il vero sono stati pure beccati a inizio stagione, con la famosa "lezione" zoom di Furlano su cosa dire e come dirlo riguardo al Milan... dunque se una cosa è sicura è che molti giornali scrivono sotto dettatura quello che la società gli passa.
Comunque questa cosa delle riunioni su Zoom la state calzando troppo, chiaramente per battaglia di principio. Funziona così per la maggior parte dei club calcistici. L'Inter vince e nessuno si lamenta, tra gli interisti, di Conticello e Stoppini che scrivono sotto dettatura.
In questo caso la ricostruzione è di Mediaset, uno dei media diciamo "allineati", dunque puo essere romanzata ma di sicuro non inventata, anzi. Qualcuno in società avrà passato la velina per una qualche scopo.
Mediaset non è allineata, anzi. Sabatini in primis è uno dei più critici verso questa società. Franchetti, l'autore del pezzo, è un ultras interista. La linea editoriale di Sportmediaset è chiara, molto chiara. Ed è come quella della Gazzetta ?