Adli vuole il posto fisso. Musah valore aggiunto.

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Tuttosport: dopo essersi messo in mostra, vincendo in parte la sua personalissima sfida estiva quando scelse di rimanere al Milan al posto di aprire alla cessione, Yacine Adli adesso ha davanti un nuovo obiettivo: non uscire dal giro dei titolari. Dopo aver ben figurato nelle partite contro Cagliari, Lazio, Borussia Dortmund e Genoa, l’ex Bordeaux è stato uno dei pochi rossoneri a non aver ricevuto convocazioni con le nazionali e ieri ha varcato i cancelli di Milanello per riprendere a lavorare sul campo. Adli sa bene che quanto fatto finora è solo l’inizio della sua metamorfosi da mezzala a regista e in cuor suo spera di non uscire dal gruppo delle scelte iniziali di Stefano Pioli, sfruttando al massimo la situazione attuale che vede Bennacer ancora lontano dal rientro in campo. Yacine, in estate, ha avuto un colloquio con il tecnico nel corso del quale era emerso il fatto che per lui non ci sarebbe stato spazio come mezzala, visti i movimenti di mercato fatti dalla società su indicazione del coach. Adli non si è perso d’animo e a più di un compagno ha confidato della sua volontà di prendersi dello spazio, anche a costo di ridiscutere totalmente il suo ruolo primario.

L’estate non è stata semplice, tra l’apprendistato e i pochi minuti giocati anche nel corso della tournée, ma tra lui e Charles De Ketelaere - che è poi andato in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta - c’è stato un atteggiamento assolutamente differente. Il belga ha vissuto le settimane estive in attesa di un trasferimento, conscio che l’ambiente Milan, come da lui stesso confermato dopo l’arrivo a Bergamo, non era più quello adatto per lui mentre Adli ha cercato, in tutti i modi, di migliorare e di apprendere i rudimenti del ruolo di regista del centrocampo a tre. Ha sofferto Yacine e c’è un retroscena che fa capire quanto ci tenesse e quanto tenga a fare bene con la maglia del Milan. Al termine dell’amichevole contro il Barcellona giocata a Las Vegas, Adli non ha collezionato nemmeno un secondo contro il blaugrana e il suo rientro negli spogliatoi è rabbioso. Il tunnel che collegava il campo alla pancia dello stadio è stato oggetto di uno sfogo del francese, che ci teneva a giocare ma aveva capito che quanto stava facendo non era ancora abbastanza. E quando tieni a qualcosa e non riesci ad ottenerla, ti fa male il doppio.
Poi il momento della svolta. Con Krunic infortunato, è toccato a lui rispondere presente alla chiamata di Pioli, che gli ha dato fiducia dopo che lo scorso anno lo aveva rilegato ai confini delle scelte, ed è stato ripagato. Sicuramente a livello d’impegno e di dedizione, a livello qualitativo nell’interpretazione del ruolo c’è da crescere, come testimoniano le correzioni che l’allenatore ha cercato di dargli durante la partita con il Genoa. Adli deve ancora imparare a pieno a leggere il gioco come un regista e pensare meno da mezzala. Non è facile, non è un percorso breve, però Yacine non vuole tornare a essere emarginato nelle rotazioni del suo allenatore, specialmente quando il centrocampo sarà nuovamente al completo. Ma la palla di tutto questo è nei suoi piedi.

Il CorSport loda un altro giocatore del centrocampo rossonero: Musah. Secondo il quotidiano, l'americano è il valore aggiunto. Musah è il più giovane centrocampista che ha il Milan in organico. Il ragazzo ha preso la rincorsa. Si scrive svolta e si legge dando anche uno sguard ai riflessi dell'ultimo mercato. In qualche modo, il giudizio sul Milan va a finire sempre lì. E Musah si sta dimostrando molto più che un'alternativa. Il campo sta rendendo giustizia a quanto prodotto in estate. Il centrocampista sarà con gli Usa in questo periodo di amichevoli, tra domani sera contro la Germania e l'impegno di mercoledì col Ghana. Il test coi tedeschi può anche dare a Musah la trentesima presenza in nazionale: cifra tonda in arrivo. L'unica incognita, semmai, è che lui e Pulisic la settimana prossima avranno pochi giorni di lavoro in gruppo prima di sfidare la Juventus
 

hiei87

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Aspetta e spera. Col rientro del perno non giocherà più neanche in coppa Italia
 

Dexter

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Tuttosport: dopo essersi messo in mostra, vincendo in parte la sua personalissima sfida estiva quando scelse di rimanere al Milan al posto di aprire alla cessione, Yacine Adli adesso ha davanti un nuovo obiettivo: non uscire dal giro dei titolari. Dopo aver ben figurato nelle partite contro Cagliari, Lazio, Borussia Dortmund e Genoa, l’ex Bordeaux è stato uno dei pochi rossoneri a non aver ricevuto convocazioni con le nazionali e ieri ha varcato i cancelli di Milanello per riprendere a lavorare sul campo. Adli sa bene che quanto fatto finora è solo l’inizio della sua metamorfosi da mezzala a regista e in cuor suo spera di non uscire dal gruppo delle scelte iniziali di Stefano Pioli, sfruttando al massimo la situazione attuale che vede Bennacer ancora lontano dal rientro in campo. Yacine, in estate, ha avuto un colloquio con il tecnico nel corso del quale era emerso il fatto che per lui non ci sarebbe stato spazio come mezzala, visti i movimenti di mercato fatti dalla società su indicazione del coach. Adli non si è perso d’animo e a più di un compagno ha confidato della sua volontà di prendersi dello spazio, anche a costo di ridiscutere totalmente il suo ruolo primario.

L’estate non è stata semplice, tra l’apprendistato e i pochi minuti giocati anche nel corso della tournée, ma tra lui e Charles De Ketelaere - che è poi andato in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta - c’è stato un atteggiamento assolutamente differente. Il belga ha vissuto le settimane estive in attesa di un trasferimento, conscio che l’ambiente Milan, come da lui stesso confermato dopo l’arrivo a Bergamo, non era più quello adatto per lui mentre Adli ha cercato, in tutti i modi, di migliorare e di apprendere i rudimenti del ruolo di regista del centrocampo a tre. Ha sofferto Yacine e c’è un retroscena che fa capire quanto ci tenesse e quanto tenga a fare bene con la maglia del Milan. Al termine dell’amichevole contro il Barcellona giocata a Las Vegas, Adli non ha collezionato nemmeno un secondo contro il blaugrana e il suo rientro negli spogliatoi è rabbioso. Il tunnel che collegava il campo alla pancia dello stadio è stato oggetto di uno sfogo del francese, che ci teneva a giocare ma aveva capito che quanto stava facendo non era ancora abbastanza. E quando tieni a qualcosa e non riesci ad ottenerla, ti fa male il doppio.
Poi il momento della svolta. Con Krunic infortunato, è toccato a lui rispondere presente alla chiamata di Pioli, che gli ha dato fiducia dopo che lo scorso anno lo aveva rilegato ai confini delle scelte, ed è stato ripagato. Sicuramente a livello d’impegno e di dedizione, a livello qualitativo nell’interpretazione del ruolo c’è da crescere, come testimoniano le correzioni che l’allenatore ha cercato di dargli durante la partita con il Genoa. Adli deve ancora imparare a pieno a leggere il gioco come un regista e pensare meno da mezzala. Non è facile, non è un percorso breve, però Yacine non vuole tornare a essere emarginato nelle rotazioni del suo allenatore, specialmente quando il centrocampo sarà nuovamente al completo. Ma la palla di tutto questo è nei suoi piedi.
Poveraccio. Può metterci anche tutto l' impegno del mondo, ma quella specie di allenatore non ammetterà mai le sue colpe sul suo conto...
 

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Il CorSport loda un altro giocatore del centrocampo rossonero: Musah. Secondo il quotidiano, l'americano è il valore aggiunto. Musah è il più giovane centrocampista che ha il Milan in organico. Il ragazzo ha preso la rincorsa. Si scrive svolta e si legge dando anche uno sguard ai riflessi dell'ultimo mercato. In qualche modo, il giudizio sul Milan va a finire sempre lì. E Musah si sta dimostrando molto più che un'alternativa. Il campo sta rendendo giustizia a quanto prodotto in estate. Il centrocampista sarà con gli Usa in questo periodo di amichevoli, tra domani sera contro la Germania e l'impegno di mercoledì col Ghana. Il test coi tedeschi può anche dare a Musah la trentesima presenza in nazionale: cifra tonda in arrivo. L'unica incognita, semmai, è che lui e Pulisic la settimana prossima avranno pochi giorni di lavoro in gruppo prima di sfidare la Juventus
 

Swaitak

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Tuttosport: dopo essersi messo in mostra, vincendo in parte la sua personalissima sfida estiva quando scelse di rimanere al Milan al posto di aprire alla cessione, Yacine Adli adesso ha davanti un nuovo obiettivo: non uscire dal giro dei titolari. Dopo aver ben figurato nelle partite contro Cagliari, Lazio, Borussia Dortmund e Genoa, l’ex Bordeaux è stato uno dei pochi rossoneri a non aver ricevuto convocazioni con le nazionali e ieri ha varcato i cancelli di Milanello per riprendere a lavorare sul campo. Adli sa bene che quanto fatto finora è solo l’inizio della sua metamorfosi da mezzala a regista e in cuor suo spera di non uscire dal gruppo delle scelte iniziali di Stefano Pioli, sfruttando al massimo la situazione attuale che vede Bennacer ancora lontano dal rientro in campo. Yacine, in estate, ha avuto un colloquio con il tecnico nel corso del quale era emerso il fatto che per lui non ci sarebbe stato spazio come mezzala, visti i movimenti di mercato fatti dalla società su indicazione del coach. Adli non si è perso d’animo e a più di un compagno ha confidato della sua volontà di prendersi dello spazio, anche a costo di ridiscutere totalmente il suo ruolo primario.

L’estate non è stata semplice, tra l’apprendistato e i pochi minuti giocati anche nel corso della tournée, ma tra lui e Charles De Ketelaere - che è poi andato in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta - c’è stato un atteggiamento assolutamente differente. Il belga ha vissuto le settimane estive in attesa di un trasferimento, conscio che l’ambiente Milan, come da lui stesso confermato dopo l’arrivo a Bergamo, non era più quello adatto per lui mentre Adli ha cercato, in tutti i modi, di migliorare e di apprendere i rudimenti del ruolo di regista del centrocampo a tre. Ha sofferto Yacine e c’è un retroscena che fa capire quanto ci tenesse e quanto tenga a fare bene con la maglia del Milan. Al termine dell’amichevole contro il Barcellona giocata a Las Vegas, Adli non ha collezionato nemmeno un secondo contro il blaugrana e il suo rientro negli spogliatoi è rabbioso. Il tunnel che collegava il campo alla pancia dello stadio è stato oggetto di uno sfogo del francese, che ci teneva a giocare ma aveva capito che quanto stava facendo non era ancora abbastanza. E quando tieni a qualcosa e non riesci ad ottenerla, ti fa male il doppio.
Poi il momento della svolta. Con Krunic infortunato, è toccato a lui rispondere presente alla chiamata di Pioli, che gli ha dato fiducia dopo che lo scorso anno lo aveva rilegato ai confini delle scelte, ed è stato ripagato. Sicuramente a livello d’impegno e di dedizione, a livello qualitativo nell’interpretazione del ruolo c’è da crescere, come testimoniano le correzioni che l’allenatore ha cercato di dargli durante la partita con il Genoa. Adli deve ancora imparare a pieno a leggere il gioco come un regista e pensare meno da mezzala. Non è facile, non è un percorso breve, però Yacine non vuole tornare a essere emarginato nelle rotazioni del suo allenatore, specialmente quando il centrocampo sarà nuovamente al completo. Ma la palla di tutto questo è nei suoi piedi.

Il CorSport loda un altro giocatore del centrocampo rossonero: Musah. Secondo il quotidiano, l'americano è il valore aggiunto. Musah è il più giovane centrocampista che ha il Milan in organico. Il ragazzo ha preso la rincorsa. Si scrive svolta e si legge dando anche uno sguard ai riflessi dell'ultimo mercato. In qualche modo, il giudizio sul Milan va a finire sempre lì. E Musah si sta dimostrando molto più che un'alternativa. Il campo sta rendendo giustizia a quanto prodotto in estate. Il centrocampista sarà con gli Usa in questo periodo di amichevoli, tra domani sera contro la Germania e l'impegno di mercoledì col Ghana. Il test coi tedeschi può anche dare a Musah la trentesima presenza in nazionale: cifra tonda in arrivo. L'unica incognita, semmai, è che lui e Pulisic la settimana prossima avranno pochi giorni di lavoro in gruppo prima di sfidare la Juventus
porazzo , la supplenza è durata poco
 

malos

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Tuttosport: dopo essersi messo in mostra, vincendo in parte la sua personalissima sfida estiva quando scelse di rimanere al Milan al posto di aprire alla cessione, Yacine Adli adesso ha davanti un nuovo obiettivo: non uscire dal giro dei titolari. Dopo aver ben figurato nelle partite contro Cagliari, Lazio, Borussia Dortmund e Genoa, l’ex Bordeaux è stato uno dei pochi rossoneri a non aver ricevuto convocazioni con le nazionali e ieri ha varcato i cancelli di Milanello per riprendere a lavorare sul campo. Adli sa bene che quanto fatto finora è solo l’inizio della sua metamorfosi da mezzala a regista e in cuor suo spera di non uscire dal gruppo delle scelte iniziali di Stefano Pioli, sfruttando al massimo la situazione attuale che vede Bennacer ancora lontano dal rientro in campo. Yacine, in estate, ha avuto un colloquio con il tecnico nel corso del quale era emerso il fatto che per lui non ci sarebbe stato spazio come mezzala, visti i movimenti di mercato fatti dalla società su indicazione del coach. Adli non si è perso d’animo e a più di un compagno ha confidato della sua volontà di prendersi dello spazio, anche a costo di ridiscutere totalmente il suo ruolo primario.

L’estate non è stata semplice, tra l’apprendistato e i pochi minuti giocati anche nel corso della tournée, ma tra lui e Charles De Ketelaere - che è poi andato in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta - c’è stato un atteggiamento assolutamente differente. Il belga ha vissuto le settimane estive in attesa di un trasferimento, conscio che l’ambiente Milan, come da lui stesso confermato dopo l’arrivo a Bergamo, non era più quello adatto per lui mentre Adli ha cercato, in tutti i modi, di migliorare e di apprendere i rudimenti del ruolo di regista del centrocampo a tre. Ha sofferto Yacine e c’è un retroscena che fa capire quanto ci tenesse e quanto tenga a fare bene con la maglia del Milan. Al termine dell’amichevole contro il Barcellona giocata a Las Vegas, Adli non ha collezionato nemmeno un secondo contro il blaugrana e il suo rientro negli spogliatoi è rabbioso. Il tunnel che collegava il campo alla pancia dello stadio è stato oggetto di uno sfogo del francese, che ci teneva a giocare ma aveva capito che quanto stava facendo non era ancora abbastanza. E quando tieni a qualcosa e non riesci ad ottenerla, ti fa male il doppio.
Poi il momento della svolta. Con Krunic infortunato, è toccato a lui rispondere presente alla chiamata di Pioli, che gli ha dato fiducia dopo che lo scorso anno lo aveva rilegato ai confini delle scelte, ed è stato ripagato. Sicuramente a livello d’impegno e di dedizione, a livello qualitativo nell’interpretazione del ruolo c’è da crescere, come testimoniano le correzioni che l’allenatore ha cercato di dargli durante la partita con il Genoa. Adli deve ancora imparare a pieno a leggere il gioco come un regista e pensare meno da mezzala. Non è facile, non è un percorso breve, però Yacine non vuole tornare a essere emarginato nelle rotazioni del suo allenatore, specialmente quando il centrocampo sarà nuovamente al completo. Ma la palla di tutto questo è nei suoi piedi.

Il CorSport loda un altro giocatore del centrocampo rossonero: Musah. Secondo il quotidiano, l'americano è il valore aggiunto. Musah è il più giovane centrocampista che ha il Milan in organico. Il ragazzo ha preso la rincorsa. Si scrive svolta e si legge dando anche uno sguard ai riflessi dell'ultimo mercato. In qualche modo, il giudizio sul Milan va a finire sempre lì. E Musah si sta dimostrando molto più che un'alternativa. Il campo sta rendendo giustizia a quanto prodotto in estate. Il centrocampista sarà con gli Usa in questo periodo di amichevoli, tra domani sera contro la Germania e l'impegno di mercoledì col Ghana. Il test coi tedeschi può anche dare a Musah la trentesima presenza in nazionale: cifra tonda in arrivo. L'unica incognita, semmai, è che lui e Pulisic la settimana prossima avranno pochi giorni di lavoro in gruppo prima di sfidare la Juventus
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L’estate non è stata semplice, tra l’apprendistato e i pochi minuti giocati anche nel corso della tournée, ma tra lui e Charles De Ketelaere - che è poi andato in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta - c’è stato un atteggiamento assolutamente differente. Il belga ha vissuto le settimane estive in attesa di un trasferimento, conscio che l’ambiente Milan, come da lui stesso confermato dopo l’arrivo a Bergamo, non era più quello adatto per lui mentre Adli ha cercato, in tutti i modi, di migliorare e di apprendere i rudimenti del ruolo di regista del centrocampo a tre. Ha sofferto Yacine e c’è un retroscena che fa capire quanto ci tenesse e quanto tenga a fare bene con la maglia del Milan. Al termine dell’amichevole contro il Barcellona giocata a Las Vegas, Adli non ha collezionato nemmeno un secondo contro il blaugrana e il suo rientro negli spogliatoi è rabbioso. Il tunnel che collegava il campo alla pancia dello stadio è stato oggetto di uno sfogo del francese, che ci teneva a giocare ma aveva capito che quanto stava facendo non era ancora abbastanza. E quando tieni a qualcosa e non riesci ad ottenerla, ti fa male il doppio.
Poi il momento della svolta. Con Krunic infortunato, è toccato a lui rispondere presente alla chiamata di Pioli, che gli ha dato fiducia dopo che lo scorso anno lo aveva rilegato ai confini delle scelte, ed è stato ripagato. Sicuramente a livello d’impegno e di dedizione, a livello qualitativo nell’interpretazione del ruolo c’è da crescere, come testimoniano le correzioni che l’allenatore ha cercato di dargli durante la partita con il Genoa. Adli deve ancora imparare a pieno a leggere il gioco come un regista e pensare meno da mezzala. Non è facile, non è un percorso breve, però Yacine non vuole tornare a essere emarginato nelle rotazioni del suo allenatore, specialmente quando il centrocampo sarà nuovamente al completo. Ma la palla di tutto questo è nei suoi piedi.

Il CorSport loda un altro giocatore del centrocampo rossonero: Musah. Secondo il quotidiano, l'americano è il valore aggiunto. Musah è il più giovane centrocampista che ha il Milan in organico. Il ragazzo ha preso la rincorsa. Si scrive svolta e si legge dando anche uno sguard ai riflessi dell'ultimo mercato. In qualche modo, il giudizio sul Milan va a finire sempre lì. E Musah si sta dimostrando molto più che un'alternativa. Il campo sta rendendo giustizia a quanto prodotto in estate. Il centrocampista sarà con gli Usa in questo periodo di amichevoli, tra domani sera contro la Germania e l'impegno di mercoledì col Ghana. Il test coi tedeschi può anche dare a Musah la trentesima presenza in nazionale: cifra tonda in arrivo. L'unica incognita, semmai, è che lui e Pulisic la settimana prossima avranno pochi giorni di lavoro in gruppo prima di sfidare la Juventus
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Alkampfer

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L’estate non è stata semplice, tra l’apprendistato e i pochi minuti giocati anche nel corso della tournée, ma tra lui e Charles De Ketelaere - che è poi andato in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta - c’è stato un atteggiamento assolutamente differente. Il belga ha vissuto le settimane estive in attesa di un trasferimento, conscio che l’ambiente Milan, come da lui stesso confermato dopo l’arrivo a Bergamo, non era più quello adatto per lui mentre Adli ha cercato, in tutti i modi, di migliorare e di apprendere i rudimenti del ruolo di regista del centrocampo a tre. Ha sofferto Yacine e c’è un retroscena che fa capire quanto ci tenesse e quanto tenga a fare bene con la maglia del Milan. Al termine dell’amichevole contro il Barcellona giocata a Las Vegas, Adli non ha collezionato nemmeno un secondo contro il blaugrana e il suo rientro negli spogliatoi è rabbioso. Il tunnel che collegava il campo alla pancia dello stadio è stato oggetto di uno sfogo del francese, che ci teneva a giocare ma aveva capito che quanto stava facendo non era ancora abbastanza. E quando tieni a qualcosa e non riesci ad ottenerla, ti fa male il doppio.
Poi il momento della svolta. Con Krunic infortunato, è toccato a lui rispondere presente alla chiamata di Pioli, che gli ha dato fiducia dopo che lo scorso anno lo aveva rilegato ai confini delle scelte, ed è stato ripagato. Sicuramente a livello d’impegno e di dedizione, a livello qualitativo nell’interpretazione del ruolo c’è da crescere, come testimoniano le correzioni che l’allenatore ha cercato di dargli durante la partita con il Genoa. Adli deve ancora imparare a pieno a leggere il gioco come un regista e pensare meno da mezzala. Non è facile, non è un percorso breve, però Yacine non vuole tornare a essere emarginato nelle rotazioni del suo allenatore, specialmente quando il centrocampo sarà nuovamente al completo. Ma la palla di tutto questo è nei suoi piedi.

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alexpozzi90

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Mi è rimasto in mente quando gliel'han chiesto dopo Milan Lazio e lui ha continuato a dire che deve migliorare e solite palle, ma ha ignorato completamente la domanda sul non utilizzo per un anno.
 
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