- Registrato
- 16 Luglio 2018
- Messaggi
- 3,727
- Reaction score
- 4,752
In guerra chi vince ha l'economia sostenuta dai costi bellici che vengono addebitati al vincitore. Si chiamano riparazioni di guerra, che spesso richiedono, a garanzia del pagamento, ipoteche su territori la cui ricchezza vale (anche in prospettiva) quanto il debito e gli interessi maturati. Vedasi la Saar e la Renania e l'ipoteca che gli Alleati della Prima Guerra Mondiale ebbero a garanzia del pagamento dei debiti.Secondo me la ragionate troppo in modo calcistico “sta vincendo, sta perdendo” in guerra perdono sempre entrambi le parti, soprattutto quando non c’è un netto dominio per qualcuno. I piccoli vantaggi eventualmente territoriali vengono bilanciate dalla decrescita economica e dai rapporti internazionali del futuro.
E la storia dei rapporti internazionali è una bugia colossale. I rapporti internazionali vengono portati avanti da mera convenienza e opportunismo, non da ideologia.
Il nemico di ieri è l'amico di oggi, se strategicamente conveniente.
E questo vale in particolare quando i rapporti diplomatici sono tra potenze che detengono poteri di rilievo, come il veto alle Nazioni Unite.
Ci sono degli equilibri che vanno mantenuti, e nessuno si metterà a sabotarli per l'Ucraina. L'ho già detto, ed è il motivo per il quale Zelensky è praticamente un morto che cammina. Putin vale più di mille badanti in cerca di marito, da un punto di vista politico.
Ma quali sanzioni? Ma quale embargo?Metti caso che la Russia conquista tutto il sud ha vinto? Nì perché le sanazioni e l’embargo la renderanno comunque più povera.
Ma ragazzi, sul serio: ma ci credete davvero a queste robe?
Le sanzioni sono DA SEMPRE uno strumento inutile attuato per far finta di dare fastidio.
Sono state fasulle e ininfluenti contro l'Italia ai tempi della Società delle Nazioni e sono fasulle contro la Russia.
Le sanzioni ci sono dal 2014, dai tempi di Maidan e degli omini verdi in Crimea, e, al netto della propaganda filo-americana, la Russia è ancora lì. Non è fallita ieri, non fallisce oggi, non fallisce domani e non fallisce nemmeno tra dieci anni. Se pensate questo, vuol dire che non avete proprio ben chiaro come funzionano i rapporti internazionali, del perché le potenze rivali sono necessarie soprattutto a chi le combatte per mantenere una sorta di multipolarismo funzionale alla propaganda, e di come i sistemi finanziari capitalisti basati sulla vendita di titoli di Stato rendono TUTTI schiavi degli altri. In sostanza, nessuno fa fallire nessuno perché sarebbe una reazione a catena. Ti ricordi della Lemahn Brothers e dell'effetto domino? Ecco, tanto per citare la Star con il ragù, immaginalo come lo fai tu, ma più grande.
Chi ci ha perso davvero siamo stati noi, che abbiamo dovuto smettere di fare affari.
Tra l'altro, tu pensi davvero che le potenze occidentali facciano un embargo vero a Putin, manco fosse un idiota che non conta nulla tipo il Caro Leader nordcoreano, a cui basta togliergli le forniture di emmenthal, per fargli un dispetto?
Se fai DAVVERO una politica ostracista nei confronti della Russia, Mosca ti taglia il gas in tempo zero. E LO FANNO, visto che sono stati quelli che senza farsi alcun problema hanno imposto l'obbligo del pagamento in rubli, pena il taglio della fornitura.
E chi si è appecorinato? Guarda caso chi le sanzioni le ha inviate. E si chiamano controsanzioni proprio per un motivo.
Tra l'altro, se volessi proprio far del male alla Russia, avresti potuto espellerla dall'ONU e dal Consiglio di Sicurezza, ma non lo fa nessuno. Così come non l'ha fatto nessuno con la Cina ai tempi del COVID.
Secondo te, perché? Perché l'espulsione di un paese a scopo ideologico, comporta un deterioramento serio dei rapporti internazionali, perché fa da tessera del domino: esce uno, escono gli altri.
E se cominciano ad uscire in tanti, l'ONU perde di senso, come fu per la SdN all'epoca che rimase il palcoscenico dove Francia e Impero Britannico se la cantavano e suonavano da soli, e di conseguenza si viene a minare lo status quo.
Ergo, il rischio di un conflitto di livello mondiale diventa assai più forte, perché si viene a minare la base di interesse comune, che permette alle relazioni internazionali di progredire.
Quindi basta con questa storia dell'embargo e della rottura diplomatica. Nessuno ha rotto e nessuno romperà mai le relazioni con Mosca.
Ribadisco: l'Ucraina non conta niente, poiché ha solo il compito di essere il mezzo di propaganda per dare l'impressione al mondo (o meglio, alla Cina) di stare impegnandosi contro chi mina gli interessi americani.
Il problema è che la credibilità occidentale è già andata a farsi benedire, nel momento in cui saresti potuto intervenire, se davvero ti interessava l'Ucraina nella NATO e nell'UE, ma non l'hai fatto.
Se ne è andata a farsi benedire nel momento in cui avresti dovuto prendere decisioni serie nei confronti della Russia, ma intanto continui ad andarci a letto.
La politica estera non è un tifo calcistico o mossa da sensibilità verso qualche profugo ucraino minorenne che non mangia e beve dalle pozzanghere. La politica estera è mossa da cinismo e opportunismo.
E lo ripeto per l'ennesima volta: la Russia vale di più dell'Ucraina.
Tu pensi davvero che solo perché la Von Der Layen, che conta quanto il fruttivendolo sotto casa mia, dice che non bisogna commerciare con i Russi, allora le cose cambino?
Questo mondo è ben più grande dell'UE. E anche nella stessa UE le cose non sono così lineari, vedasi Orban, ma anche l'ENI e le grandi compagnie energetiche, che con i Russi continuano a fare affari.
E secondo te, questi fanno affari senza che i governi lo sappiano? Certo che no. Gli affari vengono fatti con la CONNIVENZA dei governi, che si riempiono la bocca di embargo e sanzioni solo per propaganda. Ovvero per far credere a ignaxio di MilanWorld che l'Occidente sta combattendo per la libertà e la democrazia, quando la verità è ben altra, e i nostri avi latini la conoscevano molto bene: pecunia non olet.
Il PIL dell'Ucraina, guerra o pace che sia, varrà sempre zero.Metti che l’Ucraina si riprende l’est e entra in Europa in futuro? Comunque il PIL ormai avrà dei buchi spaventosi.
Sono paesi poveri e saranno paesi poveri.
Pensare di vincere una guerra in 4-5 giorni vuol dire averla combattuta solo su Call of Duty.Insomma, in questo mondo globalizzato resta l’unica verità: la scelta SCELLERATA russofona di cominciare questa guerra che poteva d arle benefici solo se instaurava il regime politico in 4-5 giorni, ma si erano fatti male i conti.
Le guerre hanno sempre una durata, perché non stai combattendo contro qualche zulù con arco e frecce e che si rifocilla a colpi di banane. Ma con uomini armati, che, per quanto possano avere armamenti inferiori, hanno dalla loro la conoscenza geografica del territorio e un orgoglio da difendere, oltre che le pallottole.
Detto ciò, se si pensa che la guerra la si vinca soltanto con la forza delle armi, allora vuol dire non aver studiato abbastanza la storia.
Le vittorie tattiche sono vittorie importanti tanto quanto la resa incondizionata, perché sono situazioni di stallo che fanno soltanto male a chi le subisce.
E l'Ucraina ne sta subendo una in maniera evidente, perché sta resistendo solo perché a Zelensky gli hanno detto "ti posso offrire fucili nordviet. Mai stati sparati. Solo buttati." (cit.)
Senza i nostri fucili sarebbero già belli che morti.
Come dissi già in un post precedente, è mero accanimento terapeutico. Ed avrà fine quando per Washington non avrà più senso mantenere il burattino ballerino e dovrà salvaguardare gli interessi USA in altro modo. Per adesso gli va bene così.