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Non mi risulta di aver mai elogiato la politica fiscale né quella sulla lotta all’evasione dei governi che hai citato.Assolutamente.
Infatti si sa che quando c'è stato il limite basso al contante, come ai tempi di Messer Monti e Draghi, l'evasione fiscale in Italia è scomparsa, e tutti pagavano felicemente le tasse.
Anzi, ho anche scritto che per me il limite dovrebbe essere zero e che, sebbene sia meglio avere in circolazione meno contante che più contante, tra 5000 e 1000 non si risolve granché.
È eticamente ingiusto, ma nel 90% dei casi si tratta di operazioni legali che, appunto, sfruttano in vari cavilli. E di certo chi imbastisce giri di quel tipo non usufruisce delle prestazioni che lo Stato italiano riconosce a chi ha un reddito basso, non va a far la fila nei PS strapieni causa carenza cronica di strutture e personale e via dicendo.D'altronde, si sa che l'evasione (quella vera) la si fa con i contanti, mica pagando commercialisti, che studiano cavilli nelle più disparate legislazioni fiscali del mondo, e mettendo in piedi reti di società off-shore
Ho fatto l’esempio sui caffè perché si stava parlando dei caffè in relazione ai pagamenti col pos. Ovviamente non tutti i bar fanno nero e non è un problema solo di questo settore, ma già col mio esempio viene fuori una cifra importante solo considerando l’IVA non pagata sui caffè. Applica l’esempio a tutti i settori in cui si fa nero, e in cui le prestazioni hanno costi per il consumatore/utente ben superiori a quelli di un caffè, e poi mi dici se non influisce.Ah no scusa, l'evasione fiscale in Italia è chiaramente il barista che non fa lo scontrino per il caffè. Che scemo.
E te lo scrive uno che il caffè lo paga con la carta.