Ma il fatto che ci siano medici che non sanno diagnosticare un’influenza non significa che chiunque possa diagnosticare un’influenza.
Obiettivamente, secondo te quante persone hanno realmente letto i vari studi scientifici pubblicati fino a ora?
Già solo il fatto che siano tutti pubblicati in inglese in Italia taglia fuori dalle possibilità di comprensione un buon 70% della popolazione. Se poi ci aggiungiamo terminologia tecnica, capacità di lettura dei dati, descrizione del metodo, ecc quanti restano?
Quindi, la quasi totalità delle opinioni espresse si basa su “conoscenze” nella migliore delle ipotesi filtrate da “esperti” prima e dai giornalisti che riportano il parere degli “esperti” poi, nella peggiore delle ipotesi una persona qualunque che legge due righe di abstract ed elabora una teoria.
Insomma, si tratta di argomenti tecnici che non possono essere oggetto di un dibattito che sia al tempo stesso pubblico e proficuo. E su questo i primi ad aver toppato sono stati gli addetti ai lavori.
Trattandosi comunque di questioni che riguardano anche la salute personale, si pone il problema di dare le informazioni necessarie. La soluzione al problema è semplicissima ed è quella che si adotta quotidianamente da sempre quando si tratta di interventi o trattamenti medici: si spiega la situazione nelle sue linee essenziali, con parole semplici e di uso comune senza scendere in particolari tecnici che, non solo non possono essere compresi da chiunque, ma rischiano di confondere la persona interessata e indurla a esprimere un consenso viziato dall’errata comprensione dell’intervento o trattamento.