Grazie per il tuo rispetto.
Ma è stato sbeffeggiato un premio Nobel, anzi due.
E di certo non dalla gente alla quale tu ti riferisci, ma da quelli che predicano in una certa direzione "fatalista". E' questo che dà un po' fastidio. La scusa è che era impazzito.
Ci può stare, ma quando impazziscono solo quelli che la pensano diversamente, diventa crescentemente difficile credere sempre alla fatalità.
Un confronto tra chi si è comportato con minor rispetto verso chi la pensa diversamente implicherebbe effettivamente una competizione alquanto serrata.
Si tratta però di una questione davvero oziosa.
L'errore gravissimo sta nel pretendere dalla dalla medicina di essere una scienza esatta; ma non lo è, e neppure è una scienza ma un arte.
Tra cento anni rideranno di noi e delle nostre pratiche come noi ridiamo oggi dei segaossa medievali.
La medicina procede, ahinoi, per tentativi, come tutte le cose. Li chiamano esperimenti, e il metodo sperimentale è alla base di ogni ricerca.
Qui i tentativi sono riusciti anche piuttosto bene, i numeri dicono che è stato trovato un modo per poteggerci discretamente anche se non è perfetto - ma d'altronde come si dice la perfezione non è di questo mondo.
Poi non ci piacciono mascherine, distanze, ecc. e siamo giustissimamente stufi di dovrerci sacrificare.
Ma questi sacrifici non sembrano (sempre numeri alla mano) capricci o frutti di losche macchinazioni (dove è il movente? chi ha il potere, al contrario, spinge perché si lavori, si produca e si consumi non certo per farci stare a casa!!!) ma il fatto che siano richieste (peraltro non da un Saddam Hussein o da un Gheddafi, ma da un governo che ha una maggioranza quasi bulgara in parlamento) non è colpa di altri se non del virus, che è - lui e non altri - il nemico con cui dobbiamo arrabbiarci (e non essendo possibile farlo, cerchiamo qualcun altro con cui farlo)
Contro di lui vanno rivolti impegno ed energie.