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Sono deluso e arrabbiato quanto voi, lo sapete.
Il milan che stiamo vedendo dalla ripresa del campionato (e dalle amichevoli invernali) in poi è un pacco di piscio, inutile girarci intorno.
La rabbia è sacrosanta, ma proprio in un momento così buio bisogna trovare la forza di fermarsi un attimo a riflettere.
Partiamo da un assunto fondamentale, per quanto impopolare in queste ore.
Non va assolutamente fatto l'errore di buttare tutto al macero per la prima, vera flessione in ormai due anni e mezzo di eccellenza e overperforming sistematico.
Ecco, approfondiamo questo concetto, l'overperforming, che è alla base per comprendere e razionalizzare buona parte di questo momento.
Banalmente: il Milan ci ha abituati troppo bene per quelle che sono le sue possibilità, da anni.
Se mi leggete da tempo, sapete che io sono sempre stato un grandissimo fan del concetto che il Milan ha un organico da quarto posto ed è inferiore da anni a Inter, Juventus e Napoli.
Mi sono preso di tutto e di più per aver sostenuto questa tesi nei periodi di grande entusiasmo, ma la ribadisco anche oggi che forse è un po più "popolare" come posizione: il milan è questo qui.
E, intendiamoci, non è affatto da buttare; abbiamo moltissimi giovani di talento che devono solo fare clic, al netto di gravi problemi societari e di organico che discuterò più sotto.
Vediamo di cadere da sto pero una volta per tutte: giocare ad altissimo livello rispetto all'organico a disposizione è sicuramente un merito, ma non dimentichiamo che siamo riusciti nell'IMPRESA, nel MIRACOLO SPORTIVO (perchè questo è) di vincere con budget mercato inesistente e una rosa che schiera titolari gente del calibro di Messias, Diaz e uno stracotto Giroud, per non parlare delle inesistenti riserve, contro rivali che spendono il triplo di noi.
Forse il milan tra due anni sarà più forte di oggi, se i giovani cresceranno come si deve e non si smobiliterà, ma prima entriamo nell'ordine di idee che la nostra massima aspettativa è il quarto posto e tutto quello che viene oltre è un gradito regalo, meglio inquadreremo il vero valore di questo organico e probabilmente meglio faremo per il percorso di crescita dei giovani.
Non ha senso addossare pressioni inutili ad una squadra la cui unica colpa è non essere all'altezza delle aspettative generate da uno scudetto miracoloso e per certi versi anche dannoso, perchè ha convinto moltissimi che siamo ad un livello ben più elevato di crescita rispetto alla realtà.
Ora, passiamo ai due veri problemi di questa squadra: il rapporto con l'allenatore e, soprattutto, la dirigenza.
Io sono uno dei primi fan di Pioli e resto ancora dalla sua parte nonostante queste settimane terribili, però va detto che solo un cieco, sordo e muto può non aver notato che dopo il finale beffa con la Roma qualcosa si è rotto.
La qualità del Milan di Salerno e dei primi 85 minuti contro la Roma non è neanche lontana parente dello schifo visto contro Lecce, Torino e Inter.
A prescindere dalla preparazione atletica, che potrebbe dare i suoi frutti più avanti o forse è stata totalmente cannata con la scelta di Dubai, c'è un enorme problema di testa, quasi fosse un burnout.
Pioli ha sicuramente le sue colpe (scelte cervellotiche, poca flessibilità, intestardirsi su determinati calciatori senza vederne altri...) ma ha sempre cercato di far sentire tutti coinvolti (Adli a parte): va anche detto che, essendo questa la rosa a disposizione (e ci torniamo per l'ultimo punto, il più importante) alla fine giocano sempre gli stessi da ormai 3 anni, con ricambi non all'altezza.
Gente come Tonali, Theo, Kalulu, Tomori, Giroud è totalmente cotta, e Leao e Bennacer saranno i prossimi se non cambia qualcosa a livello di organico.
Insomma, Pioli ha le sue colpe, ma il materiale umano a disposizione è da quarto posto, non si possono fare miracoli ogni anno e ora sembra che tutto stia venendo giù insieme dopo l'idillio post covid.
Passiamo per concludere all'elefante nella stanza: la proprietà, dopo il sussulto dell'estate 2019 (sulla quale abbiamo costruito quasi tutta la rosa di oggi) non ha speso, non spende oggi (da ormai 3 finestre di mercato, dopo i riscatti di Tonali e Tomori, si è speso nulla a parte CDK) e ha già fatto capire che non spenderà domani.
Dei risultati sportivi gli frega zero, vogliono solo avere qualificazione CL e conti in ordine e ritengono che l'organico attuale sia sufficiente per centrare la CL (e a meno di cataclismi è vero) in un campionato mediocre come quello italiano.
La dirigenza, soprattutto Maldini, dopo l'orgoglio finto di Agosto è caduta totalmente in catalessi e si è uniformata a questa mediocrità da rabbini (e questo forse è il punto più inspiegabile, a meno che a giugno non ci siano le dimissioni in blocco di Maldini-Massara-Moncada a bocce ferme, che non è da escludere).
I problemi nascono tutti da qui: se si fosse fatto qualcosa, se si fossero comprati quei 5/6 giocatori che mancano tra titolari e riserve e che TUTTI sanno (punta e esterno destro titolare, portiere terzino sinistro centrocampista centrale e difensore centrale di riserva) oggi non saremmo in queste condizioni.
Forse riusciremo a rimettere la barra a dritta, forse riusciremo a riprenderci, oppure concluderemo una mesta stagione da quarto posto rendendoci finalmente conto che ad oggi, senza investimenti, quello valiamo.
Ma finchè non cambia qualcosa a livello societario, Pioli o non Pioli (che se ha perso il polso della squadra va esonerato a fine stagione, anche se arriva quarto... 4/5 anni iniziano a diventare tanti per una alleantore, soprattutto se non ti chiami Guardiola Ancelotti o Klopp) ogni successo sarà una gradevole eccezione ad una mediocrità di fondo inaccettabile.
Il milan che stiamo vedendo dalla ripresa del campionato (e dalle amichevoli invernali) in poi è un pacco di piscio, inutile girarci intorno.
La rabbia è sacrosanta, ma proprio in un momento così buio bisogna trovare la forza di fermarsi un attimo a riflettere.
Partiamo da un assunto fondamentale, per quanto impopolare in queste ore.
Non va assolutamente fatto l'errore di buttare tutto al macero per la prima, vera flessione in ormai due anni e mezzo di eccellenza e overperforming sistematico.
Ecco, approfondiamo questo concetto, l'overperforming, che è alla base per comprendere e razionalizzare buona parte di questo momento.
Banalmente: il Milan ci ha abituati troppo bene per quelle che sono le sue possibilità, da anni.
Se mi leggete da tempo, sapete che io sono sempre stato un grandissimo fan del concetto che il Milan ha un organico da quarto posto ed è inferiore da anni a Inter, Juventus e Napoli.
Mi sono preso di tutto e di più per aver sostenuto questa tesi nei periodi di grande entusiasmo, ma la ribadisco anche oggi che forse è un po più "popolare" come posizione: il milan è questo qui.
E, intendiamoci, non è affatto da buttare; abbiamo moltissimi giovani di talento che devono solo fare clic, al netto di gravi problemi societari e di organico che discuterò più sotto.
Vediamo di cadere da sto pero una volta per tutte: giocare ad altissimo livello rispetto all'organico a disposizione è sicuramente un merito, ma non dimentichiamo che siamo riusciti nell'IMPRESA, nel MIRACOLO SPORTIVO (perchè questo è) di vincere con budget mercato inesistente e una rosa che schiera titolari gente del calibro di Messias, Diaz e uno stracotto Giroud, per non parlare delle inesistenti riserve, contro rivali che spendono il triplo di noi.
Forse il milan tra due anni sarà più forte di oggi, se i giovani cresceranno come si deve e non si smobiliterà, ma prima entriamo nell'ordine di idee che la nostra massima aspettativa è il quarto posto e tutto quello che viene oltre è un gradito regalo, meglio inquadreremo il vero valore di questo organico e probabilmente meglio faremo per il percorso di crescita dei giovani.
Non ha senso addossare pressioni inutili ad una squadra la cui unica colpa è non essere all'altezza delle aspettative generate da uno scudetto miracoloso e per certi versi anche dannoso, perchè ha convinto moltissimi che siamo ad un livello ben più elevato di crescita rispetto alla realtà.
Ora, passiamo ai due veri problemi di questa squadra: il rapporto con l'allenatore e, soprattutto, la dirigenza.
Io sono uno dei primi fan di Pioli e resto ancora dalla sua parte nonostante queste settimane terribili, però va detto che solo un cieco, sordo e muto può non aver notato che dopo il finale beffa con la Roma qualcosa si è rotto.
La qualità del Milan di Salerno e dei primi 85 minuti contro la Roma non è neanche lontana parente dello schifo visto contro Lecce, Torino e Inter.
A prescindere dalla preparazione atletica, che potrebbe dare i suoi frutti più avanti o forse è stata totalmente cannata con la scelta di Dubai, c'è un enorme problema di testa, quasi fosse un burnout.
Pioli ha sicuramente le sue colpe (scelte cervellotiche, poca flessibilità, intestardirsi su determinati calciatori senza vederne altri...) ma ha sempre cercato di far sentire tutti coinvolti (Adli a parte): va anche detto che, essendo questa la rosa a disposizione (e ci torniamo per l'ultimo punto, il più importante) alla fine giocano sempre gli stessi da ormai 3 anni, con ricambi non all'altezza.
Gente come Tonali, Theo, Kalulu, Tomori, Giroud è totalmente cotta, e Leao e Bennacer saranno i prossimi se non cambia qualcosa a livello di organico.
Insomma, Pioli ha le sue colpe, ma il materiale umano a disposizione è da quarto posto, non si possono fare miracoli ogni anno e ora sembra che tutto stia venendo giù insieme dopo l'idillio post covid.
Passiamo per concludere all'elefante nella stanza: la proprietà, dopo il sussulto dell'estate 2019 (sulla quale abbiamo costruito quasi tutta la rosa di oggi) non ha speso, non spende oggi (da ormai 3 finestre di mercato, dopo i riscatti di Tonali e Tomori, si è speso nulla a parte CDK) e ha già fatto capire che non spenderà domani.
Dei risultati sportivi gli frega zero, vogliono solo avere qualificazione CL e conti in ordine e ritengono che l'organico attuale sia sufficiente per centrare la CL (e a meno di cataclismi è vero) in un campionato mediocre come quello italiano.
La dirigenza, soprattutto Maldini, dopo l'orgoglio finto di Agosto è caduta totalmente in catalessi e si è uniformata a questa mediocrità da rabbini (e questo forse è il punto più inspiegabile, a meno che a giugno non ci siano le dimissioni in blocco di Maldini-Massara-Moncada a bocce ferme, che non è da escludere).
I problemi nascono tutti da qui: se si fosse fatto qualcosa, se si fossero comprati quei 5/6 giocatori che mancano tra titolari e riserve e che TUTTI sanno (punta e esterno destro titolare, portiere terzino sinistro centrocampista centrale e difensore centrale di riserva) oggi non saremmo in queste condizioni.
Forse riusciremo a rimettere la barra a dritta, forse riusciremo a riprenderci, oppure concluderemo una mesta stagione da quarto posto rendendoci finalmente conto che ad oggi, senza investimenti, quello valiamo.
Ma finchè non cambia qualcosa a livello societario, Pioli o non Pioli (che se ha perso il polso della squadra va esonerato a fine stagione, anche se arriva quarto... 4/5 anni iniziano a diventare tanti per una alleantore, soprattutto se non ti chiami Guardiola Ancelotti o Klopp) ogni successo sarà una gradevole eccezione ad una mediocrità di fondo inaccettabile.