Ciao
@Franco e complimenti per il topic, tema davvero interessante e che sicuramente ha molte interpretazioni e punti di vista.
Faccio un paragone extra-calcistico, parlando della situazione del basket in Italia e delle misure prese a livello di feredazione negli ultimi anni.
Anche qui la situazione e` abbastanza grigia e a mio parere si vede non tanto sul vertice (i campioni, quelli veri, emergono sempre e comunque, vedi i vari Gallinari, Bargnani &co...in sostanza si producono e alimentano da soli, a volte inspiegabilmente) ma sui giocatori di fascia media, quelli per cui, di fatto, e` la formazione, partendo dal livello giovanile, a fare la differenza.
Ecco, questa formazione e`, per vari motivi, specialmente economici, venuta a mancare, creando un vuoto.
La risposta "legislativa"della federazione e` stata quella di obbligare le societa` a schierare a roster 6 giocatori italiani (o di formazione italiana) e 6 stranieri: in questo modo credevano di dare campo e crescita ai giocatori italiani.
Risultato: ogni squadra ha 6 giocatori italiani, che per la maggior parte del tempo siedono inutilizzati in panchina.
Esiste un mercato specifico per i giocatori italiani, i cosiddetti "panda" di cui fanno parte ragazzini tesserati solo per entrare nelle norme e giocatori sul viale del tramonto, che prolungano la propria carriera per qualche guadagno in piu`.
La loro presenza e rilevanza e` alquanto bassa (salvo rari casi), i benefici per il movimento pressoche` nulli (non mi sembra che in questi anni il bacino di giocatori per la nazionale sia aumentato qualitativamente e numericamente).
A mio modestissimo parere il problema e` a monte, dove la cura e gli investimenti nei settori giovanili sono crollati.
Il problema non e` solo nella qualita` della formazione che viene data, ma anche nella forma: c'e` un processo di standardizzazione estrema, dove chi non rientra in questi specifici standard viene abbandonato, le tempistiche sono serrate e l'omologazione (di pensiero prima e di tecnica/gestione atletica poi) e` totale.
In poche parole i ragazzini vengono allevati come pollame, istruiti a compiere quei due/tre gesti tecnici basilari in determinati contesti, istruiti in modo estremamente standardizzato e meccanico a livello tattico e se tutto va bene spediti al livello superiore, fino ad arrivare alle prime squadre.
E` lo stesso che sta succedendo nel mondo calcistico?
In merito calcio, la mia conoscenza e` sicuramente minima, rispetto ad altri utenti qui sul forum, di cui chiedo l'opinione e la valutazione.
Posso portare, ritornando a parlare di calcio, la mia esperienza personale, relativa a mio figlio e alla sua breve esperienza calcistica (premetto che non vivo in un paese dove il calcio e` o era religione, come in Italia): ho visto allenamenti tattici di bambini di 6/7 anni a cui veniva insegnata la difesa a zona o la costruzione della manovra dal basso, partendo dal portiere....bambini che a malapena sapevano passarsi la palla e capivano le regole del gioco.