Per come la vedo il tuo discorso potrebbe essere condivisibile qualora ci trovassimo nelle mani di una proprietà appassionata e lungimirante.
Il nostro problema é che tra 3-5 anni Elliot passerà all'incasso e ci venderà al migliore offerente, da qui l'inevitabile riassetto societario con evidenti conseguenze anche sulla parte sportiva.
Siamo ormai fermi da oltre 10 anni e sappiamo già che nel giro di poco tempo ricomincerà il toto cessione con tulle le conseguenze che ne deriveranno e, una volta che la cessione verrà realizzata, saremo costretti ad assistere a una nuova rifondazione e a ricominciare tutto da capo con inevitabile ampliamento del gap dalle squadre top che invece dovremmo cercare di ricucire.
L'interesse del Milan che consiste in una rapida e definitiva cessione ad una proprietà seria, lungimirante e soprattutto ambiziosa va a confliggere con quello puramente speculativo di Elliot il cui interregno sarà caratterizzato da autofinanziamento, plusvalenze sui giovani e assoluta mancanza della voglia di primeggiare sportivamente
Giusta considerazione secondo me.
Però l'interesse concreto di Elliott in questa situazione è risanare il club e iniziare un ciclo di gestione virtuosa, che come detto da Scaroni (ma anche da Leonardo e Maldini) veda migliorare il conto economico di pari passo ai risultati sportivi. Un club in una situazione virtuosa del genere, al quale aggiungere naturalmente progetti più a lungo termine come le questioni Stadio e Milanello,, è naturalmente più appetibile.
Quindi in ogni caso penso che le breve termine vedremo un tentativo di andare in una direzione precisa, che è quella intrapresa da tanti altri club oggi al top.
Sul futuro chissà, può succedre di tutto, ma a guardarsi intorno oggi penso che il modello del proprietario ricco che butta centinaia di milioni nel Milan per passione sia finito, e da un pezzo. Gli ultimi sono stati City e PSG, ma anche gli sceicchi ultimamente ragionano in modo molto più equilibrato. Per il futuro vedo piuttosto un modello di proprietà diffusa, idea mia, dove non ci sia un solo magnate che decide tutto ma un consiglio che si affida a uomini come Gazidis o Leonardo-Maldini, in sostanza non una situazione praticamente tanto diversa da quella di oggi.
Per me se il modello che hanno in testa adesso verrà messo in pratica in modo efficace il prossimo cambio di proprietà sarà nel segno della continuità, meno traumatico di quelli già vissuti.
Poi come sempre c'è chi aspetta il messia, ma sono scelte personali.