E si che la storia del calcio è piena di one season wonders. Andrea Silenzi e Schillaci le più facili che mi vengono in mente. Il primo un anno fece 17 goal in una serie A dove i capocannonieri ne facevano 20, per poi sparire nell’anonimato, il secondo fece un 1989/1990 da favola segnando quasi quanto Van Basten e diventando capocannoniere ad Italia ‘90 con goal da cineteca come quello agli ottavi con l’Uruguay. Poi è finito, finito il suo periodo magico dello Schillaci che nelle notti magiche di Italia ‘90 sembrava il Romario italiano non rimase nulla.
Se sono stati delle one season wonders questi qua che avevano un tasso tecnico e delle capacità tecniche e fisiche n volte superiori a quelle di Piattolek, non vedo cosa ci sia da stupirsi. Molti lo trattano manco fosse Cavani, ma abbiamo visto con Ibra la differenza che fa un giocatore veramente forte.
Poi quando tirano fuori Higuain lì si sconfina nella malafede. Anche perché Higuain da noi fece 6 goal su azione in un girone intero di campionato, non 1, e quest’anno da titolare alla Giuve ne ha fatti 5, segno che non è che segnasse così poco per colpa nostra, altrimenti adesso dai gobbi segnerebbe tanto, semplicemente è calato, non è più il campione di un tempo (posto che Ibra è sempre stato spanne e spanne sopra Higuain, Ibra era giusto sotto Messi e CR7, quindi non un campione ma un fenomeno vero e proprio).
Che poi nessuno nega che con questa squadra l’attacco soffra, ma per 1 goal su azione in un girone di campionato e 4 goal su azione da dopo Chievo-Milan 1-2 (ultima partita del Piattolek miracolato) fino a Milan-Sampdoria 0-0 del 2019/2020 non esistono giustificazioni di sorta.