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Credo che si tratti proprio di modi profondamente diversi (e va detto molto antiquati) di vedere il calcio.La “linea Elliott” é passata perché é stata rifilata con l’imbuto come l’olio di ricino.
in veritá, é evidente dai commenti che nonostante abbiano dimostrato che con questa ”strada” si costruiscono squadre vincenti, autosostenibili e che aumentano progressivamente i propri ricavi e quindi la possibilitá di competere, da molti questo approccio é visto ancora come una medicina disgustosa da ingoiare.
io invece non mangio in modo cosí delizioso da 10 anni.
Nessuno sembra interessato a quale sia il piano di Redbird per far crescere la squadra (perché é ovvio che se questi investono 1 miliardo e mezzo in un’impresa che per loro é un affare non un giochino come ptrebbe essere per lo sceicco di turno vedono una strada per moltiplicare il loro investimento).
nessuno é interessato da come si passa da un Milan da 500 milioni ad uno di 1,5 (mostrato da Elliott) o da uno da 1,5 ad uno da 5 (progetto Redbird)l
interessa solo di quanto vogliono far indebitare la societá per prendere il giocatore questa estate.
Resto dell’idea che questa sia una visione miope e non adatta ai nostri tempi.
In molti rifiutano categoricamente di abbracciare i conti perchè materia sicuramente ostica, ma soprattutto perchè per loro il calcio è ancora quel qualcosa di puramente romantico e poco razionale figlio degli anni 70-90.
Quel calcio oggi non esiste più.
Sembra però che, piu che le vittorie, l'ambiente milan sia principalmente affamato di nomi estivi da calciomercato... e io questo non lo capisco.
Soprattutto alla luce di dove siamo finiti con questo approccio firmato Galliani ieri e Juventus oggi.