Maldini su Rafael Leao incedibile per il Milan: "Certo, è un diamante ancora grezzo, che da un anno all’altro ha avuto grandi miglioramenti. L’abbiamo preso dalla panchina del Lilla pagandolo 24 milioni e gli abbiamo messo subito una clausola da 150 milioni perché io, Boban e Massara credevamo in lui. Potenzialmente è sempre stato un campione. Doveva fare un percorso che peraltro ancora non è finito. È estremamente intelligente e aveva bisogno di essere un pochino aiutato. Ci ho parlato molto. È chiaro che se in futuro il Milan non sarà a livello di Leao o Leao non sarà a livello del Milan le cose potranno cambiare. Ma in questo momento la crescita è esponenziale per il club e per lui".
Su Zlatan Ibrahimovic: "Ho parlato con lui lunedì e ci siamo dati appuntamento tra una quindicina di giorni. Non vedo problemi nel trovare un accordo. Giocando così poco non è certamente a suo agio. Vedremo cosa succederà nelle prossime due settimane. Tutto sarà fatto per il bene suo e del Milan. Da ciò che ho capito la sua intenzione è quella di andare avanti".
Maldini sulla necessità di prendere un altro attaccante per il Milan: "Sicuro, stiamo parlando con Origi e la cosa è molto ben indirizzata".
Se può bastare prendere solo Origi: "Non dimentichiamo che Giroud è un campione, un giocatore di alto livello. Ma abbiamo anche Rebic. Le soluzioni ci sono. Poi è normale che per competere devi pensare di migliorare qualcosa. Ci muoveremo in base al budget".
Su Sven Botman: "L’abbiamo seguito, ma di giocatori validi in quel ruolo ce ne sono molti".
Su Inter e Juventus che reagiranno sul mercato: "La Juve non ha intenzione di fermarsi a Vlahovic. L’Inter farà lo stesso. La prossima stagione avremo un campionato che salirà di livello. Perché anche Roma, Napoli, Fiorentina, Lazio e Atalanta saranno competitive. Ecco perché il ragionamento sulla nostra strategia è fondamentale".
Su cosa le ha detto Paul Singer: "Era contentissimo, conosceva la mia storia. Mi ha fatto i complimenti per i valori trasmessi al club. Ed era estasiato e sorpreso dalla passione della gente. Sapeva che io ci credevo. Il figlio Gordon gli aveva raccontato del messaggio che gli mandai sei mesi fa: 'Preparati che vinciamo lo scudetto'".
Sullo Scudetto già nei piani lo scorso Natale: "Sì, sapevo e credevo che c’era questa possibilità".
Maldini sul nuovo stadio per il Milan: "San Siro è stato fatto grande dalle squadre che vi hanno giocato. Se vogliamo essere competitivi serve uno stadio nuovo. È l’unico modo per essere competitivi in Europa. Ma lo stadio nuovo non può avere 55mila spettatori, deve essere grande, capiente. Il calcio è uno sport popolare, lo stadio non può essere elitario. Noi dobbiamo ai nostri tifosi un impianto grande almeno come San Siro".