L’angolo della Storia e della Letteratura

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I romanzi alla lunga mi annoiano un po’, preferisco un saggio che racconti, distaccatamente, le vicende.
Sul periodo storico, per cominciare, non ho grosse preferenze, mi affido a te/voi ;)

Beh dacci un’indicazione, la storia è vasta e dipende dal periodo può non piacere..

Come dice hakaishin, sarebbe meglio anche un’indicazione sul periodo che più ti affascina, così riusciamo a indirizzarti meglio :ok:
Io, da romanista, sarei portato a consigliarti saggi sull’antica Roma!
 
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Grazie mille. A poco a poco ne metterò altro,
Ecco hai notato i particolari: per me sono molto importanti e da qui si può evincere come sia appassionato dalla cultura bizantina e i suoi dettagli.
Sarebbe bello parlare anche della cultura e dei particolari della corte, ci son belli aneddoti da raccontare

Assolutamente sì! Devo rifornirmi del “De ceremoniis” di Costantino VII Porfirogenito, così da avere una fonte diretta sul tema. Anche la questione della diglossia nel mondo greco merita.
 
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È indubbio che l’eredità culturale che lascia l’impero bizantino è enorme: la riscoperta della scuola neoplatonica, la storiografia, il culto ortodosso in tutta l’europa dell’est, l’alfabeto cirillico e soprattutto come dici tu, il DIRITTO ROMANO con il corpus iuris che è stato il fondamento di legge europeo fino all’epoca delle codificazioni. Diritto romano che è ancora alla base del nostro diritto, soprattutto il diritto civile.

La differenza culturale tra Roma e la grecia classica è enorme: dalla fondazione fino sl periodo dell’alta repubblica,Roma non fa altro che copiare i modelli greci, dall’arte all’architettura fino all’organizzazione militare con la falange oplitica, in parte roba mutuata dagli etruschi che erano a loro volta ellenizzati. Ricordiamoci che la prima opera letteraria romana è datata 267 a.C. Con Livio Andronico. E la produzione letteraria romana è ampiamente basata su quella greca.

Ecco un altro bel punto. La letteratura latina nasce secoli dopo la fondazione di Roma (753 a.C. secondo la datazione varroniana) con un intellettuale greco di origini tarantine che traduce in latino un testo fondamentale per la grecità antica: l’Odissea di Omero diventa l’Odusia di Livio Andronico, che non si limita a tradurre ma “romanizza” il poema epico per renderlo più confacente ai gusti della classe dirigente dell’Urbe. Nel frattempo, nel mondo ellenistico operano gli Alessandrini e un altro grande poema epico viene alla luce: le Argonautiche di Apollonio Rodio, che a distanza di mezzo millennio intende far rivivere la poesia omerica in un contesto socio-culturale totalmente diverso. Mentre Roma traduce, la Grecia innova.
 
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Come dice hakaishin, sarebbe meglio anche un’indicazione sul periodo che più ti affascina, così riusciamo a indirizzarti meglio :ok:
Io, da romanista, sarei portato a consigliarti saggi sull’antica Roma!
Come letture interessanti direi saggi sull’impero Romano ma anche sula Grecia classica oppure sul periodo ellenistico.
Poi secondo me, letture interessantissime sono i miti greci e i miti nordici
 
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Assolutamente sì! Devo rifornirmi del “De ceremoniis” di Costantino VII Porfirogenito, così da avere una fonte diretta sul tema. Anche la questione della diglossia nel mondo greco merita.

Mamma mia, il de cerimoniis è incredibile. Regola tutta l’etichetta di corte e il de adminiatrando imperii regola l’enorme, elefantiaca burocrazia imperiale.
Domani potremmo parlarne. È davvero interessante, magari uso qualche disegno per spiegare meglio :)
 
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Come letture interessanti direi saggi sull’impero Romano ma anche sula Grecia classica oppure sul periodo ellenistico.
Poi secondo me, letture interessantissime sono i miti greci e i miti nordici

D’accordissimo. Nel caso della mitologia greco-romana, non sarebbe neppure sconsigliabile accostarsi direttamente alle fonti classiche: penso alle Metamorfosi di Ovidio, meravigliose, o alla Biblioteca dello Pseudo-Apollodoro, più asciutta a livello linguistico ma ricca di informazioni.
 
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Ecco un altro bel punto. La letteratura latina nasce secoli dopo la fondazione di Roma (753 a.C. secondo la datazione varroniana) con un intellettuale greco di origini tarantine che traduce in latino un testo fondamentale per la grecità antica: l’Odissea di Omero diventa l’Odusia di Livio Andronico, che non si limita a tradurre ma “romanizza” il poema epico per renderlo più confacente ai gusti della classe dirigente dell’Urbe. Nel frattempo, nel mondo ellenistico operano gli Alessandrini e un altro grande poema epico viene alla luce: le Argonautiche di Apollonio Rodio, che a distanza di mezzo millennio intende far rivivere la poesia omerica in un contesto socio-culturale totalmente diverso. Mentre Roma traduce, la Grecia innova.

Appunto, hai centrato il punto: l’enorme differenza culturale tra Roma e la Grecia è lampante. Ma Roma è per secoli( ma fondamentalmente lo è sempre stata) una società guerriera di forte stampo militaristico. Poi man mano che il tempo passa, Roma si evolve, in maniera autonoma e diventa il fulcro del mondo e della cultura europea. Si toccano apici mai visti: eserciti professionisti, armi e tattiche mia viste, forma di governo repubblicana e apparato statale talmente moderno che ancora fa scuola, cultura, arte. È la nascita di Roma caput Mundi.
 
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D’accordissimo. Nel caso della mitologia greco-romana, non sarebbe neppure sconsigliabile accostarsi direttamente alle fonti classiche: penso alle Metamorfosi di Ovidio, meravigliose, o alla Biblioteca dello Pseudo-Apollodoro, più asciutta a livello linguistico ma ricca di informazioni.
Assolutamente si. Io pensavo ai miti greci di greaves o qualche libro della cantarella (con cui ho fatto diritto greco, meraviglioso)
 
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Mamma mia, il de cerimoniis è incredibile. Regola tutta l’etichetta di corte e il de adminiatrando imperii regola l’enorme, elefantiaca burocrazia imperiale.
Domani potremmo parlarne. È davvero interessante, magari uso qualche disegno per spiegare meglio :)

Sarebbe grandioso. Come ti dicevo, mi piacerebbe anche continuare le pillole su Manuele I, vedere i rapporti politico-culturali tra Bisanzio e l’Italia (con influenze linguistiche del veneziano sul greco) e analizzare il problema della diglossia ellenica.
 
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Sarebbe grandioso. Come ti dicevo, mi piacerebbe anche continuare le pillole su Manuele I, vedere i rapporti politico-culturali tra Bisanzio e l’Italia (con influenze linguistiche del veneziano sul greco) e analizzare il problema della diglossia ellenica.

Possiamo davvero parlare di tutto, con enorme piacere :)
 
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