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Esatto e mai nessuno fino a Maometto II riuscì ad espugnare mai Costantinopoli. Se l’Europa è quello che è oggi lo dobbiamo prima a Costantinopoli e poi a Vienna.
Quando Giovanni VIII Paleologo girò l’Europa e l’Italia per cercare aiuto contro gli ottomani ottenne nulla, se non false promesse e umiliazioni. Qui voglio ricordare che nei concili di Basilea e Firenze, Giovanni si sottomette al papa e concorda la riunione delle 2 chiese: l’imperatore tradisce se stesso e il suo popolo in cambio di aiuto che non arriverà mai. Costantinopoli era la porta d’Europa e fu stolto da parte delle nazioni europee lasciarla cadere in mani turche...poi ci servì la battaglia di Lepanto più di 100 anni dopo per debellare la minaccia ottomana...si può notare che storicamente l’Europa è poco lungimirante è assolutamente non adatta a cooperare.
Il tuo intervento ci permette anche di fare una bella digressione sulla IV crociata: come hai giustamente fatto notare, Bisanzio non fu mai conquistata fino all’intervento di Maometto II. La presa dei Latini nel 1203-04 ha infatti caratteristiche sue proprie, essendosi svolta con modalità totalmente diverse e con la connivenza di un principe romano: Alessio IV. L’8 aprile 1195 il padre Isacco II Angelo, in procinto di partire per una guerra contro i Bulgari insieme agli Ungheresi, fu deposto dal trono e accecato per mano del fratello maggiore Alessio III: il destino di Isacco II e del figlio Alessio (IV) fu quindi segnato dal carcere. Alessio (IV), però, qualche anno più tardi riuscì a fuggire e riparò presso Filippo di Svevia, marito della sorella Irene re di Germania dal 1196: questi accolse favorevolmente le pretese al trono di Alessio e si impegnò a intavolare una serie di trattative con i crociati, all’epoca impegnati nella vittoriosa conquista di Zara (1202). Il doge Enrico Dandolo, già da tempo desideroso di estendere la mano veneziana su Costantinopoli, e Bonifacio di Monferrato, capo della spedizione, non poterono che approvare simili richieste. Anche i crociati alla fine si convinsero della bontà dell’operazione: dopotutto, l’aiuto dato ad Alessio (IV) avrebbe consentito loro di intraprendere la guerra santa con maggiori mezzi, garantiti proprio dal futuro imperatore romano. Così, il 17 luglio 1203 i crociati presero Costantinopoli: Alessio III fuggì e Isacco II, cieco, riprese il trono insieme al figlio Alessio IV. La città sul Bosforo era sì nelle mani dei Romani, ma era ormai dipendente dalla forza dei Latini. Nel frattempo scoppiò una ribellione all’interno di Costantinopoli, con la popolazione indignata per il fatto che un principe romano avesse esatto l’aiuto degli odiati Latini per instaurare il potere: Alessio IV, impossibilitato a pagare i crociati che reclamavano il pagamento dei loro servigi e incalzato dalle proteste della sua gente, nel gennaio del 1204 trovò la morte: il suo posto fu preso da Alessio V Ducas, che mise così fine alla dinastia degli Angeli (1185-1204). La minaccia crociata gravava sempre sulla “Nea Rhomi” che il 13 aprile 1204 fu espugnata dagli Occidentali, che diedero avvio a un’occupazione stabile: l’Impero latino di Costantinopoli.
Toccanti le pagine di Niceta Coniata, che vede la distruzione imperante nella “Regina delle città” a causa di militari abilissimi ma rozzi che non esistano a fondere le magnifiche statue di bronzo che decorano Bisanzio per ricavare materiale da spendere per gli usi più sordidi. La IV crociata è per ogni grecista paragonabile a una pugnalata al cuore: tantissime opere dell’antichità greca andarono perdute in questo atto di barbarie e crudeltà, capolavori che andarono perduti per sempre lasciando un vuoto incolmabile nella cultura classica. Anche la successiva presa di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453 non è, da questo punto di vista, paragonabile alla IV crociata.