Il Card. Marx ha donato €50.000 alla Sea Eye

Milanforever26

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La ricchezza nella liturgia, nelle croci, nei paramenti è giustissima!
La ricchezza nelle case, ecco, quella è sbagliata. Ma non è nata con l'intenzione di arricchire ma abbellire, i Papi amavano l'arte. Riguardo al potere... il potere della Chiesa deve essere garantire la moralità

Si in effetti l'opulenza delle chiese posso anche concepirla, sono "doni" al signore..le ricchezze personali di cardinali, vescovi e gli investimenti immobiliari o in borsa dello IOR invece sono ben altra roba..specie quando poi vengono fuori investimenti in ditte che affamano i poveri in certe parti del mondo..

Ma va che io lo capisco eh, rientra in quello che ho sempre sostenuto, gli uomini di chiesa sono appunto uomini e come tutti gli altri sono attratti dalle cose terrene..il problema appunto è che pretendono di fare la morale agli altri prima che a se stessi..

Un uomo di chiesa per me, dovrebbe avere solo di che vivere e il resto donarlo..il Signore, ha detto Gesù, provvede a tutto
Matteo 6,25-34
"Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena"
 
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Ascolta, una donna dette a Gesù tutte le sue ricchezze. Go apostoli contestatoro tale spreco. Gesù la difese appellandosi al significato ed al fatto che era quello che voleva offrire. Ecco, questa è la ricchezza nella liturgia e nei paramenti. Lo diceva San Francesco anche, non proprio un'amante della ricchezza

Interpretazione di comodo…ciò che voleva offrire nel senso che era importante per lei è diventato ben presto ciò che va offerto. La ricchezza da donare è quella interiore, la meschinità della Chiesa ha trasformato questo messaggio profondo nell'illusione che donando ricchezza materiale si possa ottenere indulgenza spirituale, lo scopo di tale distorsione credo sia superfluo specificarlo ed è sotto gli occhi di tutti bisogna volerlo vedere però...va bè è inutile proseguire il discorso perchè partiamo proprio da due modi di analizzare gli eventi differenti...
 

Milanforever26

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Ascolta, una donna dette a Gesù tutte le sue ricchezze. Go apostoli contestatoro tale spreco. Gesù la difese appellandosi al significato ed al fatto che era quello che voleva offrire. Ecco, questa è la ricchezza nella liturgia e nei paramenti. Lo diceva San Francesco anche, non proprio un'amante della ricchezza

Credo tu stia distorcendo un'episodio, quello che raccontano tutti i vangeli (se pur con sfumature diverse) della donna che lava i piedi a Gesù con l'olio profumato, in effetti uno dei più complessi da interpretare..
I discepoli si infuriarono con la donna perché pensavano fosse più utile vendere l'olio e dare il ricavato ai poveri, cosa che di per se sembra ovvia, ma Gesù invece li riprende e li invita a lasciare in pace la donna, poiché il suo gesto di amore gli è gradito..egli infatti li ammonisce che i poveri saranno sempre con loro mentre lui no..
Qui in effetti Gesù appare quasi più interessato alla propria persona che ai poveri..in realtà è un insegnamento che va oltre (credo)..l'amore verso il Signore viene prima di ogni buona azione che può compiere un uomo sulla terra.

come diceva invece [MENTION=4394]Nevergiveup[/MENTION] la chiesa ha furbescamente tradotto certi concetti in "se doni alla chiesa sarai perdonato"..questa distorsione stravolge in toto il messaggio Cristiano poiché donare contro voglia è come non donare

Ancora una volta ci viene in aiuto Matteo 6,1-4

"State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà"
 

FiglioDelDioOdino

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Ammesso che la Chiesa abbia il diritto di arricchirsi il punto è come venga poi impiegata tale ricchezza, e questo deve essere fatto tenendo conto della situazione corrente, anche perchè i Vangeli non sono stati scritti dagli apostoli, i quali non trascrissero nulla dei discorsi di Gesù ma furono scritti decenni o secoli dopo quindi sono poco (se non del tutto) inattendibili se presi singolarmente, necessitando di riscontri con tutti gli scritti a disposizione per poter millantare una certa veridicità; mentre vengono invece presentati come trascrizioni dirette dei suoi discorsi e delle sue gesta. Questa nascita su basi arbitrarie della dottrina ne mina la continuità nei secoli; quindi permette la piega che ha preso la Chiesa romana nel XX secolo arrivando ai nostri giorni all'elezione del gesuita Bergoglio e dando il via ai relativi contrasti e al sedevacantismo che invece si rifanno alla dottrina originaria decisa al concilio di Nicea, ma che appunto fu creata arbitrariamente quindi è, paradossalmente, ri-arbitrabile?
 

7vinte

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Ammesso che la Chiesa abbia il diritto di arricchirsi il punto è come venga poi impiegata tale ricchezza, e questo deve essere fatto tenendo conto della situazione corrente, anche perchè i Vangeli non sono stati scritti dagli apostoli, i quali non trascrissero nulla dei discorsi di Gesù ma furono scritti decenni o secoli dopo quindi sono poco (se non del tutto) inattendibili, mentre vengono invece presentati come trascrizioni dirette dei suoi discorsi e delle sue gesta. Questa nascita su basi arbitrarie della dottrina ne mina la continuità nei secoli; quindi permette la piega che ha preso la Chiesa romana nel XX secolo arrivando ai nostri giorni all'elezione del gesuita Bergoglio e dando il via ai relativi contrasti e al sedevacantismo che invece ri rifanno alla dottrina originaria, ma che appunto fu creata arbitrariamente quindi è, paradossalmente, ri-arbitrabile?

Secolo??? Secolo Vangeli sono stati scritti tra il 70-100 ma la maggior parte degli studiosi moderni dice prima
 

A.C Milan 1899

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Non sono contemporanei alla vita di Gesù, basta quello.

Se bastasse quello per inficiarne l’attendibilità potremmo buttare al macero praticamente tutta la storia antica, visto che per quei tempi avere testimonianze scritte così vicine nel tempo era pressoché un unicum.


In secondo luogo, gli evangelisti hanno tratto gran parte delle informazioni da fonti pre-sinottiche (orali e scritte), in circolazione già pochi anni dopo la morte di Gesù. “Alcuni discepoli di Gesù, possono aver cominciato a raccogliere e sistemare detti di Gesù anche prima della sua morte” (Un ebreo marginale, Vol. 1, Queriniana 2006, p. 157).

Eri ateo?????????????

Si.

Senza offesa ma tra il negare le pietre della strada e credere incondizionatamente a fenomeni soprannaturali avvenuti un paio di millenni fa purchè si cerchi di spacciarli per fatti storicamente avvenuti cosa assolutamente non dimostrabile c'è una bella differenza.

Ma infatti ciò che nemmeno gli storici negano oggi è che il comportamento degli apostoli dopo la morte di Cristo non è spiegabile senza che sia successo qualcosa. Non si passa dal fuggire di fronte all’arresto del proprio Maestro al martirio senza ragione, non c’è continuità tra i due comportamenti.

Le conclusioni a cui sono arrivati è che qualcosa di importante sia successo, poi non possono stabilire cosa sia stato. Non possono stabilire se gli apostoli abbiano trafugato il cadavere e poi si siano fumati una particolare qualità di oppio che, oltre ad indurre in loro un’amnesia dissociativa che li ha portati a dimenticare di aver trafugato il corpo li ha portati anche ad avere allucinazioni ultrarealistiche nelle quali hanno creduto di aver visto Cristo risorto e di averlo toccato (certo che doveva essere oppio di qualità se i suoi fumi sono arrivati fino al persecutore di cristiani Paolo di Tarso, inducendo in lui le medesime allucinazioni :rotolo: ), o se semplicemente siano passati dalla fuga al martirio perché ciò che hanno detto essere successo è successo davvero.

Perciò è vero che la Resurrezione dal punto di vista strettamente storico non è provabile.
 
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Se bastasse quello per inficiarne l’attendibilità potremmo buttare al macero praticamente tutta la storia antica, visto che per quei tempi avere testimonianze scritte così vicine nel tempo era pressoché un unicum.


In secondo luogo, gli evangelisti hanno tratto gran parte delle informazioni da fonti pre-sinottiche (orali e scritte), in circolazione già pochi anni dopo la morte di Gesù. “Alcuni discepoli di Gesù, possono aver cominciato a raccogliere e sistemare detti di Gesù anche prima della sua morte” (Un ebreo marginale, Vol. 1, Queriniana 2006, p. 157).

Ancora una volta d'accordo! Basti pensare al Vangelo secondo Marco che, pur contenendo riferimenti storici successivi (personalmente, credo che il discorso escatologico di Gesù sia basato sulla conquista romana di Gerusalemme da parte di Tito nel 70 d.C.), presenta un nucleo più antico. Non si cita mai per nome il Gran Sacerdote che avrebbe processato Gesù: stando alle testimonianze degli altri Vangeli, si tratterebbe di Caifa che venne deposto da Vitellio, legato di Siria, nel 36-7 d.C. per ordine di Tiberio. Il silenzio di Marco sarebbe allora attribuibile al fatto che lo stesso Caifa era ancora al potere quando il Vangelo venne steso per la prima volta.
Quanto alla storia antica, è in effetti difficile avere informazioni di prima mano su alcuni periodi storici: la prima fase dell'Ellenismo, ad esempio, ci è nota principalmente grazie agli scritti di Diodoro Siculo, che visse in età romana (circa 300 anni dopo i fatti).
 

A.C Milan 1899

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Ancora una volta d'accordo! Basti pensare al Vangelo secondo Marco che, pur contenendo riferimenti storici successivi (personalmente, credo che il discorso escatologico di Gesù sia basato sulla conquista romana di Gerusalemme da parte di Tito nel 70 d.C.), presenta un nucleo più antico. Non si cita mai per nome il Gran Sacerdote che avrebbe processato Gesù: stando alle testimonianze degli altri Vangeli, si tratterebbe di Caifa che venne deposto da Vitellio, legato di Siria, nel 36-7 d.C. per ordine di Tiberio. Il silenzio di Marco sarebbe allora attribuibile al fatto che lo stesso Caifa era ancora al potere quando il Vangelo venne steso per la prima volta.
Quanto alla storia antica, è in effetti difficile avere informazioni di prima mano su alcuni periodi storici: la prima fase dell'Ellenismo, ad esempio, ci è nota principalmente grazie agli scritti di Diodoro Siculo, che visse in età romana (circa 300 anni dopo i fatti).

Ancora una volta d'accordo! Basti pensare al Vangelo secondo Marco che, pur contenendo riferimenti storici successivi (personalmente, credo che il discorso escatologico di Gesù sia basato sulla conquista romana di Gerusalemme da parte di Tito nel 70 d.C.), presenta un nucleo più antico. Non si cita mai per nome il Gran Sacerdote che avrebbe processato Gesù: stando alle testimonianze degli altri Vangeli, si tratterebbe di Caifa che venne deposto da Vitellio, legato di Siria, nel 36-7 d.C. per ordine di Tiberio. Il silenzio di Marco sarebbe allora attribuibile al fatto che lo stesso Caifa era ancora al potere quando il Vangelo venne steso per la prima volta.
Quanto alla storia antica, è in effetti difficile avere informazioni di prima mano su alcuni periodi storici: la prima fase dell'Ellenismo, ad esempio, ci è nota principalmente grazie agli scritti di Diodoro Siculo, che visse in età romana (circa 300 anni dopo i fatti).

Oltre a ciò, non dimentichiamo le lettere paoline, scritte praticamente a ridosso degli eventi. Sono molto importanti, ad esempio 1 Cor 15,3-11, che ho citato a pagina 7 è un esempio calzante, che ho citato perché “gli elementi della tradizione citati da Paolo devono essere datati ai primi due anni dopo la crocifissione di Gesù, non più tardi di tre anni. La formazione delle tradizioni di apparizione menzionate in 1 Cor. 15,3-8, cade tra il 30 e il 33 d.C.” The Resurrection of Jesus Christ: A Historical Inquiry, Promethus 2004, p. 38).

Sempre su Paolo aggiungiamo, a conferma di quanto riportato sopra, che “Paolo deve aver incontrato Cefa e Giacomo tre anni dopo la sua conversione, ricevendo le tradizioni che riportò nelle sue lettere, verso la metà degli anni Trenta, diciamo nel 35 o nel 36. Le tradizioni che ereditò erano, ovviamente, più vecchie e risalivano probabilmente a un paio d’anni circa dopo la morte di Gesù. Ciò dimostra in modo lampante quanto fosse di pubblico dominio, immediatamente dopo la data tradizionale del suo decesso o quasi, che Gesù fosse vissuto e morto” (Did Jesus Exist? HarperCollins Publishers 2012, p. 132).

E che “La convinzione che Gesù fosse risorto dai morti aveva già messo radici nel momento in cui Paolo si convertì intorno al 33 d.C. Dato che Gesù morì verso il 30 d.C., il tempo per il loro sviluppo era quindi di due o tre anni al massimo” (What Did Jesus Really Do?, Polebridge Press 1996).
 
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Oltre a ciò, non dimentichiamo le lettere paoline, scritte praticamente a ridosso degli eventi. Sono molto importanti, ad esempio 1 Cor 15,3-11, che ho citato a pagina 7 è un esempio calzante, che ho citato perché “gli elementi della tradizione citati da Paolo devono essere datati ai primi due anni dopo la crocifissione di Gesù, non più tardi di tre anni. La formazione delle tradizioni di apparizione menzionate in 1 Cor. 15,3-8, cade tra il 30 e il 33 d.C.” The Resurrection of Jesus Christ: A Historical Inquiry, Promethus 2004, p. 38).

Sempre su Paolo aggiungiamo, a conferma di quanto riportato sopra, che “Paolo deve aver incontrato Cefa e Giacomo tre anni dopo la sua conversione, ricevendo le tradizioni che riportò nelle sue lettere, verso la metà degli anni Trenta, diciamo nel 35 o nel 36. Le tradizioni che ereditò erano, ovviamente, più vecchie e risalivano probabilmente a un paio d’anni circa dopo la morte di Gesù. Ciò dimostra in modo lampante quanto fosse di pubblico dominio, immediatamente dopo la data tradizionale del suo decesso o quasi, che Gesù fosse vissuto e morto” (Did Jesus Exist? HarperCollins Publishers 2012, p. 132).

E che “La convinzione che Gesù fosse risorto dai morti aveva già messo radici nel momento in cui Paolo si convertì intorno al 33 d.C. Dato che Gesù morì verso il 30 d.C., il tempo per il loro sviluppo era quindi di due o tre anni al massimo” (What Did Jesus Really Do?, Polebridge Press 1996).

Sono consapevole che è un dato storico abbastanza controverso, ma si potrebbe citare il Senatoconsulto del 35 d.C., che parrebbe confermato anche da un frammento che von Harnack attribuisce alla "Contro i Cristiani" di Porfirio: all'indomani della crocifissione, Pilato avrebbe informato Tiberio di quanto era accaduto durante il suo mandato. L'imperatore, spinto da motivazioni di ordine politico, propose al Senato, che in età giulio-claudia aveva piena autonomia in ambito religioso, di inserire Cristo nel pantheon degli dei romani; la proposta venne rifiutata dal Senato, che addusse l'impossibilità di mettere in atto la "probatio" necessaria per considerare il Cristianesimo "superstitio legitima". Chiaramente, Tiberio non credeva alla divinità di Gesù, ma questo dato ci permette di capire come già nel 35 d.C., ovvero cinque anni dopo la morte di Gesù, la figliolanza divina dello stesso era creduta reale da un certo numero di persone, un numero che doveva essere piuttosto cospicuo se la notizia giunse a Roma.
 
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