- Registrato
- 20 Aprile 2016
- Messaggi
- 15,655
- Reaction score
- 11,584
Ibra a Sportweek. Un'anticipazione:"Rangnick? Chi è? NOn so chi sia. Il confronto con Gazidis? Necessario. Se le cose stanno così, difficile che io possa restare. Il Milan non è un club da Europa League così come Zlatan non è giocatore da Europa League. Ibra gioca per vincere o sta a casa".
Ancora Ibra:"Sono qui per passione. Sto giocando gratis. Mi hanno detto che smettere in America era troppo facile. E allora sono tornato al Milan. Poi questo Covid ha fermato tutto, allora ho pensato:c’è qualcosa che non vuole che io smetta... Per fortuna abbiamo ricominciato. Si è messo di mezzo anche il polpaccio ,ma io due giorni dopo ho detto “sono pronto, torno in squadra”. Ibra è così .Ma loro mi hanno frenato. Ibra è nato per giocare a calcio, ed è ancora il migliore. Vediamo come sto tra due mesi. E poi vediamo cosa succede con il club . Se la situazione è questa, è difficile vedermi alMilan il prossimo anno, sono onesto. La situazione non è sotto controllo. Il confronto? Ho parlato per me e per la squadra, è stato un confronto necessario. Non era cattiveria la mia. Ma bisogno di avere spiegazioni sul futuro, il mio e quello del Milan. Ho detto che il Milan non è il mio grande Milan, è vero. Ma dobbiamo fare tutto il meglio possibile anche in questa situazione. Sino alla fine. Ibra c’è, ci pensa Ibra. Io devo esserci per forza o li perdi i tifosi. Non so se c’è un altro club dopo il Milan, io non chiudo mai le porte. Ma vado solo in un posto dove comando, non in un posto in cui le parole non valgono niente. Ho ancora troppa passione per quello che faccio. Perchè ognuno è se stesso e nessun altro è Ibra".
Queste non sono dichiarazioni da leader, mi spiace.
Giocatore fenomenale che adoro ma troppo innamorato di se stesso.
Il vantaggio di questa dichiarazione è che almeno mette Elliott e Gazidis davanti al fatto compiuto che per i tifosi la sua permanenza sarebbe la garanzia di un progetto ambizioso