Mah..
Siamo proprio Italiani, sempre pronti a discutere l'agire altrui in casa propria.
Abbiamo città che ormai sono spazzatura a cielo aperto, la maggior parte delle persone se ne frega allegramente di rispettare ciò che dovrebbe considerare proprio o più in generale della comunità in cui vive; di questo ce ne infischiamo, degli spazi socialmente comuni, tanto qualcuno prima o poi "riparerà" o cumunque sia nessuno sarà mai imputabile seppur colpevole.
A casa del vicino invece siamo tutti pronti a voler far rispettare insindacabilmente le regole scritte e morali, nonostante l'onere non gravi sulle nostre spalle.
Beh, in Paese anni luce più sviluppati del nostro si pensa e si regolamenta diversamente.
In Giappone è vietato in molte città, tra cui Tokyo, fumare per strada. Se lo fai vieni multato. Il motivo è semplice: La tua sigaretta oltre a sporcare costituisce un danno per chi passivamente la respira. La strada è di tutti, perchè tutti contribuiscono pagando le tasse a mantenerla pulita e sicura. E' esagerato? Forse, ma questo definisce la loro idea di comunità.
Diversamente dalla "strada" i gestori dei bar hanno la piena libertà, senza alcun vincolo, di far fumare o meno i loro clienti ed il motivo è semplice: nella mia attività, per cui pago personalmente tasse e contributi, sono libero di fare quello che mi pare, è uno spazio privato che per essere mantenuto costa sacrifici e soldi, quindi, entro ovviamente certi limiti, ho la libertà di scegliere la mia clientela. Al non-fumatore non piace? Che cambi bar.
Stesso discorso dovrebbe valere per chi ha una casa PRIVATA da affittare. Tralasciando il discorso sulla coppia gay che ovviamente è l'idiozia di un burino, se io volessi ospitare nella mia casa vacanza solo famigliole e non gruppi di teenagers assatanati ne avrei tutto il diritto e nessuno si dovrebbere permettere di contestare la mia scelta, perchè l'attività è mia, i soldi investiti sono i miei e tasse ed oneri ricadono su di me, non su qualche benpensante.