Post che condivido in pieno. Che poi, tra tutte le critiche che gli si possono fare, quella della droga è la più insensata. Come molti geni, si è distrutto con le sue mani. Io al massimo gli rinfaccerei occasioni in cui ha fatto del male ad altri, come in alcuni rapporti privati, o riguardo le vicessitudini col Fisco italiano. Ma non è il momento, e in fondo ha dato talmente tanto al Mondo con il suo passaggio da meritarsi, almeno in occasione dell'ultimo saluto, il perdono.
Di fuoriclasse, nello sport, come nello spettacolo e nell'arte, se ne sono visti tanti. Ma sono in pochi ad aver assunto lo status di campioni del popolo, della propria gente. Maradona era questo. A Napoli, come in patria, è entrato in simbiosi con il suo popolo, come se avessero un unico cuore, un'unica anima. E per questo nessuno sarà mai come lui, e resterà il più grande di tutti.
E' raro vedere figure del genere, e quasi sempre si tratta di personaggi tormentati, che vivono di eccessi, di salite e ricadute, che divampano di fiamme accecanti, e spesso si spengono presto.
Mi viene in mente Pantani. Ci sono stati ciclisti più forti, ma in Italia nessuno sarà amato quanto lui, ma la lista è lunga.
Per cui, almeno per oggi, viva Maradona, e che gli arrivi la riconoscenza di tutti gli amanti del calcio.