Eh si. Pensa che nell’85, lo ricordo come fosse oggi, a Milano molti milanisti davano del raccomandato a Paolino. Lui ha un anno meno di me, e ricordo che nella mia classe al Beccaria arrivò uno, un certo Masseroni, che era compagno e coetaneo di Paolo in Primavera, nel 1984/1985, oltre ad aver frequentato lo stesso Liceo che frequentò Paolo fino al terzo anno (poi Paolino venne bocciato un anno, se non ricordo male proprio nell’84/85 quando esordì nel Milan, fece poi un anno come privato e successivamente smise, da quello che ricordo), cioè il Leonardo Da Vinci (il salto della quaglia dallo scientifico al classico però non si rivelerà granché proficuo per Masseroni ). Eravamo in classe insieme io e questo perché fui bocciato pure io un anno, il primo per la precisione, quindi successivamente trascorsi tutto il Liceo con i ‘68. Per farla breve, sto tizio qui giurava e spergiurava che Paolino non avesse nemmeno un centesimo del talento del padre. Stessi discorsi che ho letto e sentito in questi mesi, pare un copia incolla ciò che ho letto qui e lì a proposito di Daniel.
Speriamo, preghiamo, che la storia si ripeta.
L' invidia è un sentimento abbietto. Ci vogliono spalle forti anche solo per portare sulle spalle quel cognome che nel calcio qualcosa conta. Figurati doversi sentirsi dare del raccomandato da gente che nemmeno è in grado di allacciarsi da solo gli scarpini.