Cardinale: caccia a soldi arabi. 665 mln a Elliott entro il 2025!

Swaitak

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GDS in edicola su Cardinale a caccia di fondi arabi e sulla restituzione di ben 665 mln a Elliott entro il 2025: Il Milan guarda a Oriente: Cardinale apre a nuovi soci arabi per finanziare il progetto di diffusione globale del brand

Dopo la gestione cinese di Mr Li e l'intervento del fondo di investimento americano Elliott, il Milan di Gerry Cardinale potrebbe avere una doppia cittadinanza, unendo Occidente e Oriente. Cardinale sta cercando nuovi soci nel ricco mercato del Medio Oriente, dove il club rossonero ha un forte appeal.

L'obiettivo è quello di costruire un Milan competitivo in Italia e in Europa, sempre ispirato alla sostenibilità finanziaria, e per questo nuovi capitali arabi sarebbero determinanti. I potenziali soci dovrebbero essere interessati a collaborare come sponsor, partner nel nuovo stadio di proprietà o come azionisti di minoranza.

Cardinale è aperto a un eventuale ingresso orientale, considerando la liquidità e la disponibilità a investire nello sport in Medio Oriente. Il Milan potrebbe quindi avere un socio proveniente dal mercato arabo che partecipi direttamente alla vita del club, con l'obiettivo di incrementare il valore sportivo della rosa e generare ricavi per il nuovo stadio.

Queste le parole di Cardinale di ieri (ampiamente riferite NDR) a Calcio e Finanza):"Bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport. Siamo aperti a potenziali partner che potrebbero unirsi a noi anche come azionisti minoritari, ma come ho detto non rinuncerò al controllo».

Qualcosa di più di quello che accade, per esempio, tra Milan e New York Yankees: due marchi iconici uniti in una storica collaborazione, che ha portato Randy Levine, presidente del club americano, a far parte del Cda Milan. Un socio proveniente dal mercato arabo vorrebbe partecipare direttamente alla vita del club.Con il fine unico di incrementare il valore sportivo della rosa, obiettivo a cui dovranno contribuire anche i ricavi generati dal nuovo stadio. Come palcoscenico di riferimento c’è sempre la Champions: per il business di Cardinale, una sintesi tra sport ed entertainment, è fondamentale. Così, il giro è semplice: nuovi investitori per costruire un Milan sempre più forte, un Milan forte che generi sempre più ricavi, e più ricavi da reinvestire nel club. Un giro che corra sempre più veloce.

Sempre la GDS sulla restituzione di 665 mln a Elliott: Quando, a fine agosto 2022, il Milan ha cambiato proprietà, l’enterprise value del club rossonero si è posizionato su 1,2 miliardi. Un valore d’impresa molto rilevante, frutto del lavoro di risanamento compiuto da Elliott e della “fame” di investimenti calcistici degli americani, frenati dai prezzi ancor più proibitivi delle franchigie Usa e attratti dal potenziale di crescita del football europeo, Serie A in primis. Così il 99,93% del Milan è passato ad Acm Bidco, il veicolo olandese di RedBird, il fondo gestito da Gerry Cardinale. Su un’operazione da 1,2 miliardi complessivi, quasi la metà è arrivata da un “vendor loan”, cioè da un Numero 1 di Elliott Paul Singer, 79 anni, fondatore di Elliott AP prestito concesso dal venditore Elliott all’acquirente RedBird per portare a termine l’affare. Finanziamento da 550 milioni, rimborsabile in 3 anni, con un tasso d’interesse del 7%: ciò significa che Cardinale, entro dicembre 2025, dovrà restituire al fondo di Singer circa 665 milioni, interessi compresi. Governance Un impegno così rilevante che Elliott ha ottenuto il pegno sulle azioni, “quale credito garantito, in forza del contratto denominato Pledge Agreement over Shares”, come riportano i documenti contabili. Inoltre Elliott ha diritto a una consistente presenza nel consiglio d’amministrazione del Milan, con tre membri in sua rappresentanza su un totale di dieci: si tratta di Gordon Singer, il figlio di Paul che già era coinvolto nella gestione rossonera, Giorgio Furlani e Stefano Cocirio. Questi ultimi due sono stati nominati da Cardinale rispettivamente amministratore delegato e direttore finanziario del Milan, a dimostrazione della linea di continuità non solo strategica (crescita sostenibile e autosufficienza) ma anche di governance decisa dalla nuova proprietà. Il presidente, peraltro, è quel Paolo Scaroni che fa parte del cda rossonero dall’aprile 2017, è n.1 dal luglio 2018, cioè con il subentro di Elliott a Li Yonghong, ed è stato recentemente nominato presidente di RedBird International, quindi a capo delle attività internazionali del fondo di Cardinale.


Altre news di giornata, di seguito:

—)
Milan: vietato sbagliare. Dea brutto cliente. CDK rimpianto.


—) Maignan male: razzismo, contratto o preparatore?


—) Sacchi:"Milan e Atalanta da show. Pioli stratega".


—) Pioli: futuro in bilico. Motta e Palladino...


—) Giroud rigenerato: rinnovo o MLS e nuovi record.


—) Milan: gioca Adli. Formazione. Pioli Gasp duello infinito.


—) Cardinale: caccia a soldi arabi. 665 mln a Elliott entro il 2025!
che bello il mondo dell'alta finanza, si pagano strozzini con altri strozzini
 

bobbylukr

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Sempre la GDS: Quando, a fine agosto 2022, il Milan ha cambiato proprietà, l’enterprise value del club rossonero si è posizionato su 1,2 miliardi. Un valore d’impresa molto rilevante, frutto del lavoro di risanamento compiuto da Elliott e della “fame” di investimenti calcistici degli americani, frenati dai prezzi ancor più proibitivi delle franchigie Usa e attratti dal potenziale di crescita del football europeo, Serie A in primis. Così il 99,93% del Milan è passato ad Acm Bidco, il veicolo olandese di RedBird, il fondo gestito da Gerry Cardinale. Su un’operazione da 1,2 miliardi complessivi, quasi la metà è arrivata da un “vendor loan”, cioè da un Numero 1 di Elliott Paul Singer, 79 anni, fondatore di Elliott AP prestito concesso dal venditore Elliott all’acquirente RedBird per portare a termine l’affare. Finanziamento da 550 milioni, rimborsabile in 3 anni, con un tasso d’interesse del 7%: ciò significa che Cardinale, entro dicembre 2025, dovrà restituire al fondo di Singer circa 665 milioni, interessi compresi. Governance Un impegno così rilevante che Elliott ha ottenuto il pegno sulle azioni, “quale credito garantito, in forza del contratto denominato Pledge Agreement over Shares”, come riportano i documenti contabili. Inoltre Elliott ha diritto a una consistente presenza nel consiglio d’amministrazione del Milan, con tre membri in sua rappresentanza su un totale di dieci: si tratta di Gordon Singer, il figlio di Paul che già era coinvolto nella gestione rossonera, Giorgio Furlani e Stefano Cocirio. Questi ultimi due sono stati nominati da Cardinale rispettivamente amministratore delegato e direttore finanziario del Milan, a dimostrazione della linea di continuità non solo strategica (crescita sostenibile e autosufficienza) ma anche di governance decisa dalla nuova proprietà. Il presidente, peraltro, è quel Paolo Scaroni che fa parte del cda rossonero dall’aprile 2017, è n.1 dal luglio 2018, cioè con il subentro di Elliott a Li Yonghong, ed è stato recentemente nominato presidente di RedBird International, quindi a capo delle attività internazionali del fondo di Cardinale.

Boh potrebbe essere solo una manovra di Gerry per farsi allungare i tempi della restituzione del prestito da Elliott.
Con la sfiga che abbiamo sarà così..
 
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Dai Gerry che il nostro grande bluff sta venendo a galla.

Sai cosa ce ne faremo del tuo bilancio in utile di 4-5 milioni di quest'anno? Assolutamente niente.

Vendi il club a una proprietà più ricca, ambiziosa e competente. Facci questo favore.
 

Solo

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GDS in edicola su Cardinale a caccia di fondi arabi e sulla restituzione di ben 665 mln a Elliott entro il 2025: Il Milan guarda a Oriente: Cardinale apre a nuovi soci arabi per finanziare il progetto di diffusione globale del brand

Dopo la gestione cinese di Mr Li e l'intervento del fondo di investimento americano Elliott, il Milan di Gerry Cardinale potrebbe avere una doppia cittadinanza, unendo Occidente e Oriente. Cardinale sta cercando nuovi soci nel ricco mercato del Medio Oriente, dove il club rossonero ha un forte appeal.

L'obiettivo è quello di costruire un Milan competitivo in Italia e in Europa, sempre ispirato alla sostenibilità finanziaria, e per questo nuovi capitali arabi sarebbero determinanti. I potenziali soci dovrebbero essere interessati a collaborare come sponsor, partner nel nuovo stadio di proprietà o come azionisti di minoranza.

Cardinale è aperto a un eventuale ingresso orientale, considerando la liquidità e la disponibilità a investire nello sport in Medio Oriente. Il Milan potrebbe quindi avere un socio proveniente dal mercato arabo che partecipi direttamente alla vita del club, con l'obiettivo di incrementare il valore sportivo della rosa e generare ricavi per il nuovo stadio.

Queste le parole di Cardinale di ieri (ampiamente riferite NDR) a Calcio e Finanza):"Bisogna tenere conto dei movimenti dell’economia globale e non c’è dubbio che in Medio Oriente c’è molta liquidità e disponibilità a investire nello sport. Siamo aperti a potenziali partner che potrebbero unirsi a noi anche come azionisti minoritari, ma come ho detto non rinuncerò al controllo».

Qualcosa di più di quello che accade, per esempio, tra Milan e New York Yankees: due marchi iconici uniti in una storica collaborazione, che ha portato Randy Levine, presidente del club americano, a far parte del Cda Milan. Un socio proveniente dal mercato arabo vorrebbe partecipare direttamente alla vita del club.Con il fine unico di incrementare il valore sportivo della rosa, obiettivo a cui dovranno contribuire anche i ricavi generati dal nuovo stadio. Come palcoscenico di riferimento c’è sempre la Champions: per il business di Cardinale, una sintesi tra sport ed entertainment, è fondamentale. Così, il giro è semplice: nuovi investitori per costruire un Milan sempre più forte, un Milan forte che generi sempre più ricavi, e più ricavi da reinvestire nel club. Un giro che corra sempre più veloce.

Sempre la GDS sulla restituzione di 665 mln a Elliott: Quando, a fine agosto 2022, il Milan ha cambiato proprietà, l’enterprise value del club rossonero si è posizionato su 1,2 miliardi. Un valore d’impresa molto rilevante, frutto del lavoro di risanamento compiuto da Elliott e della “fame” di investimenti calcistici degli americani, frenati dai prezzi ancor più proibitivi delle franchigie Usa e attratti dal potenziale di crescita del football europeo, Serie A in primis. Così il 99,93% del Milan è passato ad Acm Bidco, il veicolo olandese di RedBird, il fondo gestito da Gerry Cardinale. Su un’operazione da 1,2 miliardi complessivi, quasi la metà è arrivata da un “vendor loan”, cioè da un Numero 1 di Elliott Paul Singer, 79 anni, fondatore di Elliott AP prestito concesso dal venditore Elliott all’acquirente RedBird per portare a termine l’affare. Finanziamento da 550 milioni, rimborsabile in 3 anni, con un tasso d’interesse del 7%: ciò significa che Cardinale, entro dicembre 2025, dovrà restituire al fondo di Singer circa 665 milioni, interessi compresi. Governance Un impegno così rilevante che Elliott ha ottenuto il pegno sulle azioni, “quale credito garantito, in forza del contratto denominato Pledge Agreement over Shares”, come riportano i documenti contabili. Inoltre Elliott ha diritto a una consistente presenza nel consiglio d’amministrazione del Milan, con tre membri in sua rappresentanza su un totale di dieci: si tratta di Gordon Singer, il figlio di Paul che già era coinvolto nella gestione rossonera, Giorgio Furlani e Stefano Cocirio. Questi ultimi due sono stati nominati da Cardinale rispettivamente amministratore delegato e direttore finanziario del Milan, a dimostrazione della linea di continuità non solo strategica (crescita sostenibile e autosufficienza) ma anche di governance decisa dalla nuova proprietà. Il presidente, peraltro, è quel Paolo Scaroni che fa parte del cda rossonero dall’aprile 2017, è n.1 dal luglio 2018, cioè con il subentro di Elliott a Li Yonghong, ed è stato recentemente nominato presidente di RedBird International, quindi a capo delle attività internazionali del fondo di Cardinale.


Altre news di giornata, di seguito:

—)
Milan: vietato sbagliare. Dea brutto cliente. CDK rimpianto.


—) Maignan male: razzismo, contratto o preparatore?


—) Sacchi:"Milan e Atalanta da show. Pioli stratega".


—) Pioli: futuro in bilico. Motta e Palladino...


—) Giroud rigenerato: rinnovo o MLS e nuovi record.


—) Milan: gioca Adli. Formazione. Pioli Gasp duello infinito.


—) Cardinale: caccia a soldi arabi. 665 mln a Elliott entro il 2025!
Come già per l'Inter la storia dei soci di minoranza mi è sempre sembrata una cagata.

Al massimo potrebbe funzionare se c'è già un accordo per comprarsi la quota di maggioranza al determinarsi di dati eventi (es. partono le ruspe a San Donato) ma mi pare comunque difficile da concretizzare e continuo a crederci poco.
 

Djici

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Come già per l'Inter la storia dei soci di minoranza mi è sempre sembrata una cagata.

Al massimo potrebbe funzionare se c'è già un accordo per comprarsi la quota di maggioranza al determinarsi di dati eventi (es. partono le ruspe a San Donato) ma mi pare comunque difficile da concretizzare e continuo a crederci poco.

La storia del socio di minoranza che ci mette soldi e non conta nulla va avanti già dai tempi di Berlusconi.
Ovviamente non si trova mai un tale cogli1
 

Zenos

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E lui dirà... volete comandare? Comprate il Milan :asd:
Scusami ma io questo ragionamento non lho mai capito.
Cioè io spendo mediamente 600 euro per andarmi a vedere una partita a Milano e salgo minimo 4 volte l anno. Metto soldi da parte tutto l'anno per andare a farmi una trasferta, faccio grossi sacrifici per andare a vedere la mia squadra del cuore, avrò pure il diritto di dire la mia o perché lui mette i soldi devo pure incitarlo e cantargli un coro?
Questo sta giocando con i nostri sentimenti, parla di vittorie e poi conferma Pioli, fa gestire il Milan ad un laureato alla bocconi, promuove l'inutile Scaroni, parla di stadio di proprietà ma poi chiama il cinese.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che sta giocando sulla nostra pelle per puro resoconto personale, ma siamo la tifoseria del "mette lui i soldi, fa quello che vuole".
Una cosa del genere a Torino, Roma o sull'altra sponda di Milano e doveva andare in giro con la scorta.
 

Mika

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La storia del socio di minoranza che ci mette soldi e non conta nulla va avanti già dai tempi di Berlusconi.
Ovviamente non si trova mai un tale cogli1
Se il socio di minoranza può prendere poi la maggioranza più avanti può accadere. Il problema è: se comdanda Elliot, gli arabi non entrano.
 

Mika

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Scusami ma io questo ragionamento non lho mai capito.
Cioè io spendo mediamente 600 euro per andarmi a vedere una partita a Milano e salgo minimo 4 volte l anno. Metto soldi da parte tutto l'anno per andare a farmi una trasferta, faccio grossi sacrifici per andare a vedere la mia squadra del cuore, avrò pure il diritto di dire la mia o perché lui mette i soldi devo pure incitarlo e cantargli un coro?
Questo sta giocando con i nostri sentimenti, parla di vittorie e poi conferma Pioli, fa gestire il Milan ad un laureato alla bocconi, promuove l'inutile Scaroni, parla di stadio di proprietà ma poi chiama il cinese.
Dovrebbe essere chiaro a tutti che sta giocando sulla nostra pelle per puro resoconto personale, ma siamo la tifoseria del "mette lui i soldi, fa quello che vuole".
Una cosa del genere a Torino, Roma o sull'altra sponda di Milano e doveva andare in giro con la scorta.
Noi abbiamo tutto il diritto, ma poi la proprietà non ci ascolta e fa i fatti suoi. E' questo il senso del mio messaggio. E' un po come andare in piazza con le bandiere contro il Governo, ma poi il Governo fa quello che vuole fino a che non li prendi e non fai una Loreto 2.0.

Se vuoi boicottare un club di calcio devi prendere 0 cose. Stadio vuoto, 0 abbonamenti ecc ecc ma appunto se te spendi 600 euro per vedere la partita, dai soldi alla società e a Redbird sta bene. A lui frega che te campi male la domenica per il Milan? No, perché ha preso i tuoi 600 euro.

Un poco come la serie A. Ci lamentiamo che è sporca ecc ecc ma tutti pagano gli abbonamenti TV foraggiandola.

O la stampa: tutti a dire che la stampa è marcia ma poi clicchiamo sui loro siti o compriamo il giornale e li manteniamo.
 
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-Lionard-

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Se il socio di minoranza può prendere poi la maggioranza più avanti può accadere. Il problema è: se comdanda Elliot, gli arabi non entrano.
Le dichiarazioni di Cardinale ricordano quelle di Berlusconi quando aveva iniziato a cercare acquirenti: "Vendo solo la minoranza". Solo due settimane fa Cardinale diceva che andava in Medio-Oriente semplicemente perché RedBird aveva la sede e adesso già ammette che venderebbe le quote. Tempo un mese e dirà "Davanti ad un'offerta irrinunciabile potrei cedere il Milan a malincuore"

Detto questo, lo scenario che descrivi ha senso, ma come si potrebbe parlare di "minoranza" se estinguessero il debito con Elliott? Minimo sarebbero co-proprietari e non credo starebbero a guardare.
 
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