Ambro:"Milan, Pioli, gli infortuni e l'Europa League...".

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Massimo Ambrosini alla GDS in edicola sul Milan:"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Gli infortuni? Beh, vorrei ricordare che MilanLab nacque per avere uno strumento in grado di fornire prevenzione. Ma ora come ora è impossibile dare spiegazioni per chi non vive tutti i giorni a Milanello. Certo, c’è qualcosa che evidentemente non funziona e che merita delle riflessioni”.

"Europa League? Il Milan può arrivare fino in fondo. Assolutamente sì”.

"Adli è un buon giocatore, che però non sposta così tanto. Tra l’altro in quel ruolo è stato un po’ riadattato, in Francia agiva un po’ più avanzato. Loftus-Cheek? Deve alzare l’asticella perché uno col suo fisico e con le sue qualità non può farle vedere così poco. In un calcio di transizione come quello del Milan, e in una squadra dove non arrivano così tanti gol dal reparto offensivo, i centrocampisti devono alzare il livello. Il Milan gioca con delle ali a cui piace dribblare, e allora poi l’area in qualche modo va riempita. Chi ha avuto l’impatto migliore dei nuovi acquisti? Reijnders, per continuità”.

Questa sudra che non ha continuità. Ha un’idea di calcio abbastanza precisa, ma raramente è riuscita a metterla in pratica, appunto, con continuità. Evidentemente ha dei valori che fanno fatica a emergere. Trovare una definizione non è semplice: il Milan potrebbe essere definito un animale strano… È difficile decifrarlo. Diciamo che la partita vera di questa stagione il Milan l’ha fatta in Champions col Psg”.

"Troppa negatività? Sì, l’ho notato anch’io. A me stupisce, sono sempre stato abituato ad avere a che fare con tifosi che ragionavano in un certo modo. Quindi fa effetto vedere quanto la gente si sia disaffezionata. Certo, si sa, nel calcio il credito portato dalle vittorie non è illimitato, però tutto sommato anche la scorsa stagione è stato fatto un cammino in un certo modo e di un certo livello. Lo stupore è su come dopo lo scudetto tutto l’ambiente abbia gestito le difficoltà”.

"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Ibra? Per ora ovviamente non è giudicabile. Ma ragionando da ex calciatore, posso dire di aver sempre avvertito la necessità che ci fossero elementi a cui aggrapparsi nella società nei momenti difficili. Vedevo Maldini e Massara come ganci a cui i ragazzi potevano aggrapparsi. Mi pare comunque che a Zlatan non sia stato affidato un semplice ruolo da trait d’union, ma con la proprietà vada ben oltre”.

"Anche i calciatori devono assumersi le responsabilità. È abbastanza chiaro che di base il problema è motivazionale, e le motivazioni devono darle allenatore, ambiente e società, però anche i calciatori devono fare di più e devono farlo meglio. Con più animo, con più convinzione e con più continuità. Devono ri-alimentare, ri-alimentarsi. Anche forzandosi, se è il caso, per il bene del gruppo”.
 

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Massimo Ambrosini alla GDS in edicola sul Milan:"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Gli infortuni? Beh, vorrei ricordare che MilanLab nacque per avere uno strumento in grado di fornire prevenzione. Ma ora come ora è impossibile dare spiegazioni per chi non vive tutti i giorni a Milanello. Certo, c’è qualcosa che evidentemente non funziona e che merita delle riflessioni”.

"Europa League? Il Milan può arrivare fino in fondo. Assolutamente sì”.
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Massimo Ambrosini alla GDS in edicola sul Milan:"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Gli infortuni? Beh, vorrei ricordare che MilanLab nacque per avere uno strumento in grado di fornire prevenzione. Ma ora come ora è impossibile dare spiegazioni per chi non vive tutti i giorni a Milanello. Certo, c’è qualcosa che evidentemente non funziona e che merita delle riflessioni”.

"Europa League? Il Milan può arrivare fino in fondo. Assolutamente sì”.
ancora con questo "obbiettivo minimo"...

Poi esci dai primi 4 e l'"obbiettivo minimo" è qualificarsi per l'Europa e quindi EL va bene.

L'obbiettivo era/è lo scudetto. Siamo il Milan e non ci sono in questa serie A avversarie inarrivabili per noi. O lo si raggiunge questo obbiettivo o non lo si raggiunge.
 

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Massimo Ambrosini alla GDS in edicola sul Milan:"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Gli infortuni? Beh, vorrei ricordare che MilanLab nacque per avere uno strumento in grado di fornire prevenzione. Ma ora come ora è impossibile dare spiegazioni per chi non vive tutti i giorni a Milanello. Certo, c’è qualcosa che evidentemente non funziona e che merita delle riflessioni”.

"Europa League? Il Milan può arrivare fino in fondo. Assolutamente sì”.

"Adli è un buon giocatore, che però non sposta così tanto. Tra l’altro in quel ruolo è stato un po’ riadattato, in Francia agiva un po’ più avanzato. Loftus-Cheek? Deve alzare l’asticella perché uno col suo fisico e con le sue qualità non può farle vedere così poco. In un calcio di transizione come quello del Milan, e in una squadra dove non arrivano così tanti gol dal reparto offensivo, i centrocampisti devono alzare il livello. Il Milan gioca con delle ali a cui piace dribblare, e allora poi l’area in qualche modo va riempita. Chi ha avuto l’impatto migliore dei nuovi acquisti? Reijnders, per continuità”.
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Massimo Ambrosini alla GDS in edicola sul Milan:"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Gli infortuni? Beh, vorrei ricordare che MilanLab nacque per avere uno strumento in grado di fornire prevenzione. Ma ora come ora è impossibile dare spiegazioni per chi non vive tutti i giorni a Milanello. Certo, c’è qualcosa che evidentemente non funziona e che merita delle riflessioni”.

"Europa League? Il Milan può arrivare fino in fondo. Assolutamente sì”.

"Adli è un buon giocatore, che però non sposta così tanto. Tra l’altro in quel ruolo è stato un po’ riadattato, in Francia agiva un po’ più avanzato. Loftus-Cheek? Deve alzare l’asticella perché uno col suo fisico e con le sue qualità non può farle vedere così poco. In un calcio di transizione come quello del Milan, e in una squadra dove non arrivano così tanti gol dal reparto offensivo, i centrocampisti devono alzare il livello. Il Milan gioca con delle ali a cui piace dribblare, e allora poi l’area in qualche modo va riempita. Chi ha avuto l’impatto migliore dei nuovi acquisti? Reijnders, per continuità”.

Questa sudra che non ha continuità. Ha un’idea di calcio abbastanza precisa, ma raramente è riuscita a metterla in pratica, appunto, con continuità. Evidentemente ha dei valori che fanno fatica a emergere. Trovare una definizione non è semplice: il Milan potrebbe essere definito un animale strano… È difficile decifrarlo. Diciamo che la partita vera di questa stagione il Milan l’ha fatta in Champions col Psg”.

"Troppa negatività? Sì, l’ho notato anch’io. A me stupisce, sono sempre stato abituato ad avere a che fare con tifosi che ragionavano in un certo modo. Quindi fa effetto vedere quanto la gente si sia disaffezionata. Certo, si sa, nel calcio il credito portato dalle vittorie non è illimitato, però tutto sommato anche la scorsa stagione è stato fatto un cammino in un certo modo e di un certo livello. Lo stupore è su come dopo lo scudetto tutto l’ambiente abbia gestito le difficoltà”.

"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Ibra? Per ora ovviamente non è giudicabile. Ma ragionando da ex calciatore, posso dire di aver sempre avvertito la necessità che ci fossero elementi a cui aggrapparsi nella società nei momenti difficili. Vedevo Maldini e Massara come ganci a cui i ragazzi potevano aggrapparsi. Mi pare comunque che a Zlatan non sia stato affidato un semplice ruolo da trait d’union, ma con la proprietà vada ben oltre”.

"Anche i calciatori devono assumersi le responsabilità. È abbastanza chiaro che di base il problema è motivazionale, e le motivazioni devono darle allenatore, ambiente e società, però anche i calciatori devono fare di più e devono farlo meglio. Con più animo, con più convinzione e con più continuità. Devono ri-alimentare, ri-alimentarsi. Anche forzandosi, se è il caso, per il bene del gruppo”.
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Zenos

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Massimo Ambrosini alla GDS in edicola sul Milan:"Classifica alla mano il Milan è in linea con quello che è l’obiettivo minimo. Sull’allenatore non penso siamo arrivati al punto di non ritorno, di rottura. Certo, è preoccupante vedere come la squadra cada con questa continuità. A questo va aggiunta l’aspettativa di una proprietà che ha speso tanto sul mercato”.

"Gli infortuni? Beh, vorrei ricordare che MilanLab nacque per avere uno strumento in grado di fornire prevenzione. Ma ora come ora è impossibile dare spiegazioni per chi non vive tutti i giorni a Milanello. Certo, c’è qualcosa che evidentemente non funziona e che merita delle riflessioni”.

"Europa League? Il Milan può arrivare fino in fondo. Assolutamente sì”.

"Adli è un buon giocatore, che però non sposta così tanto. Tra l’altro in quel ruolo è stato un po’ riadattato, in Francia agiva un po’ più avanzato. Loftus-Cheek? Deve alzare l’asticella perché uno col suo fisico e con le sue qualità non può farle vedere così poco. In un calcio di transizione come quello del Milan, e in una squadra dove non arrivano così tanti gol dal reparto offensivo, i centrocampisti devono alzare il livello. Il Milan gioca con delle ali a cui piace dribblare, e allora poi l’area in qualche modo va riempita. Chi ha avuto l’impatto migliore dei nuovi acquisti? Reijnders, per continuità”.
Solo per noi sti discorsi. Limone stava per essere esonerato dopo 3 partite andate male, allegri sarebbe stato silurato da un pezzo.
Noi andiamo ancora in giro con un asino arrivato 5, che ha sulla coscienza 30 infortuni in 4 mesi, uscito da un girone non impossibile di CL, che prende puntualmente sberle ai derby e che a dicembre è già sotto di 11 punti dalle Melme.
 

Jino

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ancora con questo "obbiettivo minimo"...

Poi esci dai primi 4 e l'"obbiettivo minimo" è qualificarsi per l'Europa e quindi EL va bene.

L'obbiettivo era/è lo scudetto. Siamo il Milan e non ci sono in questa serie A avversarie inarrivabili per noi. O lo si raggiunge questo obbiettivo o non lo si raggiunge.

Gli obiettivi erano chiari:

- passare il girone di CL
- qualificarsi al mondiale
- essere in lotta scudetto almeno fino alla primavera, che significa quarto posto in scioltezza.

La proprietà è NERA. Non lo cacciano solo perchè con tutti questi infortunati nessun buon allenatore prende in mano un rottame di stagione del genere.
 

KILPIN_91

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ancora con questo "obbiettivo minimo"...

Poi esci dai primi 4 e l'"obbiettivo minimo" è qualificarsi per l'Europa e quindi EL va bene.

L'obbiettivo era/è lo scudetto. Siamo il Milan e non ci sono in questa serie A avversarie inarrivabili per noi. O lo si raggiunge questo obbiettivo o non lo si raggiunge.
ecco la solita narrazione....come se in campionato ci fosse il Real di Di Stefano :facepalm: la realtà è che questo campionato era fattibilissimo, inter e Milan sono gli unici due organici più forti delle altre,ma l'asino in panca fa sembrare il Milan la pergolettese e da lì tutti i giornalai in coro a dargli man forte perché sanno che un Milan senza Pioli romperebbe non poco i cosiddetti in Italia.
 

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