Paolo ne ha tracciato alla perfezione il profilo: giocava di qua, giocava di là, correva e c'era sempre.
Però adesso non facciamo l'errore opposto, ovvero dopo una gran partita pensare a lui come punto fermo o titolare che non rende necessario l'acquisto di un esterno destro offensivo.
Anche perché se basta una partita per incensarlo e consacrarlo, allora si può benissimo tirare fuori le ultime tre in cui era stato tra l'impalpabile e l'insufficiente.
E' il perfetto dodicesimo uomo, il tappabuchi dinamico che ha pure il pregio di migliorare con applicazione, ma col potenziale che questa squadra ha sulla trequarti, all'interno di una macchina quasi perfetta in cui la fiducia è a mille e le occasioni fioccano per addirittura la fuga in campionato, avere un esterno destro titolare ed un trequartista titolare che in due fanno un gol (Saele) ed un assist per di più da fermo (Hakan) resta un limite enorme per reali ambizioni.
Poi per carità, io ho pure una storia da cestista, quindi non c'è bisogno di dire che la chimica di squadra vale molto di più dei freddi numeri.
Ma se diamo al belga un ruolo gerarchico superiore a quello di "chimico" tappabuchi e pensiamo che l'ala destra non sia tra le prime due nostre esigenze prioritarie sul mercato, facciamo il male prima di tutto di Alexis.