A Bergamo si sta scegliendo chi vive e chi muore

Black

Bannato
Registrato
8 Aprile 2015
Messaggi
9,408
Reaction score
58
Andrebbero rintracciati tutti e, in caso di emergenza, esclusi dalle cure in terapia intensiva.

La selezione dovrebbe essere fatta in questo modo.

concordo. stavo pensando la stessa cosa proprio ieri

Sai che ieri ho letto una cosa che ha fatto il governo Cinese ( dove evidentemente non esiste il problema della privacy ) , ha fatto esattamente quello che stai dicendo.

Praticamente ha fatto una schedatura globale delle persone che non hai rispettato le regole e le ha "retrocesse" al momento della cura.

ecco... la Cina ha fatto così. da noi è impossibile, primo perchè non siamo una dittatura, secondo perchè stiamo dimostrando che siamo un popolo di m...a. Ognuno pensa alla propria vita e basta, non si vuole rinunciare a niente, neanche all'aperitivo
 

Milanforever26

Senior Member
Registrato
6 Giugno 2014
Messaggi
40,689
Reaction score
4,390
il problema non è il contagio di per sè,ma come reagisce il tuo organismo.
se non hai problemi respiratori poi ti passa in un paio di settimane massimo senza andare in terapia.
guarda zingaretti positivo da tre giorni che fa continui collegamenti ridendo in tv.

Vabbé ma non credo che in Veneto siamo più resistenti che in lombardia o emilia..per altro qua ci sono molti anziani
 

gabri65

BFMI-class member
Registrato
26 Giugno 2018
Messaggi
24,531
Reaction score
22,965
Intervista drammatica del medico Christian Salaroli dell’ospedale di Bergamo al
Corsera. Il medico ha confessato che si sta già scegliendo chi deve vivere e chi deve morire a causa del virus.

“All’interno del Pronto soccorso è stato aperto uno stanzone con venti posti letto, che viene utilizzato solo per eventi di massa. Lo chiamiamo Pemaf, ovvero Piano di emergenza per il maxi-afflusso. È qui che viene fatto il triage, ovvero la scelta. Si decide per età, e per condizioni di salute. Come in tutte le situazioni di guerra. Non lo dico io, ma i manuali sui quali abbiamo studiato».

Allora è vero?
«Certo che lo è. In quei letti vengono ammessi solo donne e uomini con la polmonite da Covid-19, affetti da insufficienza respiratoria. Gli altri, a casa».

Poi cosa succede?
«Li mettiamo in ventilazione non invasiva, che si chiama Niv. Il primo passo è quello».
E gli altri passi?
«Vengo al più importante. Al mattino presto, con i curanti del Pronto soccorso, passa il rianimatore. Il suo parere è molto importante».
Perché conta così tanto?
«Oltre all’età e al quadro generale, il terzo elemento è la capacità del paziente di guarire da un intervento rianimatorio».

Di cosa stiamo parlando?
«Questa indotta dal Covid-19 è una polmonite interstiziale, una forma molto aggressiva che impatta tanto sull’ossigenazione del sangue. I pazienti più colpiti diventano ipossici, ovvero non hanno più quantità sufficienti di ossigeno nell’organismo».
Quando arriva il momento di scegliere?
«Subito dopo. Siamo obbligati a farlo. Nel giro di un paio di giorni, al massimo. La ventilazione non invasiva è solo una fase di passaggio. Siccome purtroppo c’è sproporzione tra le risorse ospedaliere, i posti letto in terapia intensiva, e gli ammalati critici, non tutti vengono intubati».
A quel punto cosa succede?
«Diventa necessario ventilarli meccanicamente. Quelli su cui si sceglie di proseguire vengono tutti intubati e pronati, ovvero messi a pancia in giù, perché questa manovra può favorire la ventilazione delle zone basse del polmone».
Esiste una regola scritta?
«Al momento, nonostante quel che leggo, no. Per consuetudine, anche se mi rendo conto che è una brutta parola, si valutano con molta attenzione i pazienti con gravi patologie cardiorespiratorie, e le persone con problemi gravi alle coronarie, perché tollerano male l’ipossia acuta e hanno poche probabilità di sopravvivere alla fase critica».
Nient’altro?
«Se una persona tra gli 80 e i 95 anni ha una grave insufficienza respiratoria, verosimilmente non procedi. Se ha una insufficienza multi organica di più di tre organi vitali, significa che ha un tasso di mortalità del cento per cento. Ormai è andato».
Lo lasciate andare?
«Anche questa è una frase terribile. Ma purtroppo è vera. Non siamo in condizione di tentare quelli che si chiamano miracoli. È la realtà».
Non è sempre così?
«No. Certo, anche in tempi normali si valuta caso per caso, nei reparti si cerca di capire se il paziente può recuperare da qualunque intervento. Adesso questa discrezionalità la stiamo applicando su larga scala».
Chi viene lasciato andare muore di Covid-19 o di patologie pregresse?
«Questa che non muoiono di coronavirus è una bugia che mi amareggia. Non è neppure rispettosa nei confronti di chi ci lascia. Muoiono di Covid-19, perché nella sua forma critica la polmonite interstiziale incide su problemi respiratori pregressi, e il malato non riesce più a sopportare questa situazione. Il decesso è causato dal virus, non da altro».
E voi medici, riuscite a sopportare questa situazione?
«Alcuni ne escono stritolati. Capita al primario, e al ragazzino appena arrivato che si trova di prima mattina a dover decidere della sorte di un essere umano. Su larga scala, lo ripeto».
A lei non pesa essere arbitro della vita e della morte di un essere umano?
«Io per ora dormo la notte. Perché so che la scelta è basata sul presupposto che qualcuno, quasi sempre più giovane, ha più probabilità di sopravvivere dell’altro. Almeno, è una consolazione».
Cosa ne pensa degli ultimi provvedimenti del governo?
«Forse sono un po’ generici. Il concetto di chiudere il virus in certe zone è giusto, ma arriva con almeno una settimana di ritardo. Quello che conta davvero è un’altra cosa».
Quale?
«State a casa. State a casa. Non mi stanco di ripeterlo. Vedo troppa gente per strada. La miglior risposta a questo virus è non andare in giro. Voi non immaginate cosa succede qui dentro. State a casa».
C’è carenza di personale?
«Tutti stiamo facendo tutto. Noi anestesisti facciamo turni di supporto nella nostra sala operativa, che gestisce Bergamo, Brescia e Sondrio. Altri medici di ambulanza finiscono in corsia, oggi toccherà a me».
Nello stanzone?
«Esatto. Tanti miei colleghi stanno accusando questa situazione. Non è solo il carico di lavoro, ma quello emotivo, che è devastante. Ho visto piangere infermieri con trent’anni di esperienza alle spalle, Gente che ha crisi di nervi e all’improvviso trema. Voi non sapete cosa sta succedendo negli ospedali, per questo ho deciso di parlare con lei».
Esiste ancora il diritto alla cura?
«In questo momento è minacciato dal fatto che il sistema non è in grado di farsi carico dell’ordinario e dello straordinario al tempo stesso. Così le cure standard possono avere ritardi anche gravi».
Mi fa un esempio?
«Normalmente la chiamata per un infarto viene processata in pochi minuti. Ora può capitare che si aspetti anche per un’ora o più».
Trova una spiegazione a tutto questo?
«Non la cerco. Mi dico che è come per la chirurgia di guerra. Si cerca di salvare la pelle solo a chi ce la può fare. È quel che sta succedendo».

L'unica vera cosa di cui tenere conto è che laddove uno è anziano e con tutta probabilità ha pagato tasse per una vita allo stato, egli viene scartato per uno più giovane, che magari ha solo usufruito.

Gran bella forma di giustizia. Complimenti.
 
Registrato
28 Agosto 2015
Messaggi
4,645
Reaction score
925
Ma ci vuole tanto a fare come i cinesi.
Abbiamo aziende con i controc..... che possono tirare su 10 ospedali il 20 giorni -non si fa solo per burocratici -pagamenti e gare- e noi facciamo morire le persone.
Abbiamo capacità produttive e ci comportiamo come una Nazione da serie C.

Abbiamo ospedali ed immobile della P.A. dismessi o mai attivati.
Io non capisco e mi innervosisco........ incapaci.
 
Registrato
28 Agosto 2012
Messaggi
16,014
Reaction score
6,107
No viene scelto chi nel quadro complessivo ha più possibilità di salvarsi.

Son 3 settimane che lo diciamo qui e io continuo a dirlo a tutti i vecchi capoccioni. Ma se ne sbattono.

Esattamente. Purtroppo anche facendo sforzi enormi (non solo economici) non ci saranno mai abbastanza posti letto attrezzati per far fronte alle gravi complicanze respiratorie e purtroppo con la complicanza peggiore (polmonite interstiziale bilaterale) l'unica via di uscita è la ventilazione invasiva. Mettiamoci anche che anche i medici non sono abbastanza e, come gli altri, si ammalano. Quindi è IMPOSSIBILE intubare tutti coloro che ne avrebbero bisogno e, ahimè, bisogna fare delle scelte.
L'unico modo per limitare i danni è mettere in quarantena praticamente tutta l'Italia eccetto medici, infermieri, forze dell'ordine etc come hanno fatto in Cina (strade deserte, posti di blocco e quant'altro).
Io non credevo che la situazione avrebbe raggiunto tali livelli di gravità, mi sbagliavo.
 
Registrato
15 Maggio 2018
Messaggi
8,548
Reaction score
3,288
Ma ci vuole tanto a fare come i cinesi.
Abbiamo aziende con i controc..... che possono tirare su 10 ospedali il 20 giorni -non si fa solo per burocratici -pagamenti e gare- e noi facciamo morire le persone.
Abbiamo capacità produttive e ci comportiamo come una Nazione da serie C.

Abbiamo ospedali ed immobile della P.A. dismessi o mai attivati.
Io non capisco e mi innervosisco........ incapaci.

mancano i macchinari,
il problema serio è quello.. i posti puoi anche trovarli, hotel, ecc ecc

ma mancano i macchinari
 
Registrato
28 Agosto 2015
Messaggi
4,645
Reaction score
925
mancano i macchinari,
il problema serio è quello.. i posti puoi anche trovarli, hotel, ecc ecc

ma mancano i macchinari

Ma anche quelli se aspetti che ti arrivino dalla Cina sei morto.
Li fai fare alle aziende italiane con ciclo continuo h 24.
Guarda anche 10 vuol dire 10 vite salvate.
Richiamate i cassa integrati ed anche i pensionati con specifica professionalità -se serve- e non ci sono sul mercato giovani.
 

Marilson

Milano vende moda
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
9,119
Reaction score
4,837
L'unica vera cosa di cui tenere conto è che laddove uno è anziano e con tutta probabilità ha pagato tasse per una vita allo stato, egli viene scartato per uno più giovane, che magari ha solo usufruito.

Gran bella forma di giustizia. Complimenti.

grazie al cielo, negli ospedali non lavorano commercialisti, dipendenti INPS o equitalia, ma medici che, fedeli al giuramento di ippocrate, salvano vite umane con le risorse che hanno. Ti accanisci sul 90 enne con malattie pregresse che sai morira' comunque, lasciando magari il 50 enne che stava un po' meglio ma che morira' lo stesso perche e' stato trascurato. Risultato: ne muoiono due. Oppure lasci perdere il 90enne e ti concentri sul 50enne, che poi riuscirai a salvare. Risultato: ne muore uno. Non e' veramente difficile da capire.
 

Marilson

Milano vende moda
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
9,119
Reaction score
4,837
Li fai fare alle aziende italiane con ciclo continuo h 24.

Lo stiamo gia facendo. Lo stato tramite la protezione civile ha acquistato 2500 ventilatori polmonari da una azienda di Bologna. Hanno mandato 25 tecnici dell'esercito per potenziare la produzione che gia' adesso e' a regime. Su questo si sono gia' mossi.
 
Alto