Il tuo ragionamento è assolutamente corretto. Con una somministrazione reiterata dei vaccini si stimola il nostro organismo a produrre periodicamente la proteina spike: in sostanza, è come se ogni 6-12 mesi assumessimo una sostanza tossica, sia a pure a bassissimo(o trascurabile) dosaggio. Impossibile stabilire se ogni singola somministrazione possa raggiungere un livello di "micro-avvelenamento" tale da comportare, sommando ciascuno di questi "micro-avvelenamenti", un avvelenamento vero e proprio.
D'altro canto, tornando alla vita pre-febbrario 2020, verosimilmente saremmo comunque esposti periodicamente alla sostanza tossica, ma in modo incontrollato.
Insomma, è una bella matassa, che io non saprei districare. Il mio auspicio resta sempre il solito e cioé che la quasi totalità delle persone non immunodepresse venute in contatto con la proteina spike, per vaccino o per contagio, sviluppi almeno una protezione crociata che possa evitare evoluzioni gravi dei sintomi e proteggere dalle varie varianti che inevitabilmente verranno fuori.