Inchiesta Milan: caccia al mediatore con PIF e guadagni Elliott.

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Mika

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Infatti , a ma pare un'inchiesta da peracottari.
Una roba che potrebbe far scappare a gambe levate investitori, ma non per paura, attenzione, ma perchè gli investitori vogliono far affari e non perdere tempo con gente incompetente.
E tra sindaci, politici e inchiestucce stiamo facendo la figura del paese della banane.

Poi ci si chiede perchè investono in premier..
Ma un pif può venire in italia per sorbirsi sala?
E dai, cristo santo...
Almeno da sta storia smetterà di scrivere "Vendete il Milan!" che tanto non ce lo lasciano fare...
 
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Faccio notare che il procuratore capo di Milano, ossia il capo dei pm che stanno indagando, è un tifoso interista sfegatato "vip" (alla Mentana, Cottarelli, etc..). Nel suo libro c'è un passaggio in cui si parla di come il suo ufficio sia tappezzato di maglie di calciatori interisti. Come se non bastasse, 2 anni fa uscì la notizia di un pranzo "istituzionale tra lui e Marotta.

Se mettiamo insieme i puntini il quadro è più che chiaro

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I quotidiani in edicola oggi 15 marzo sull'inchiesta sul Milan. Leggere prima di commentare. E commentare solo ciò che è riportato qui.

GDS in edicola: la Procura sta cercando l'uomo di Redbird che sta trattando con gli arabi di PIF. La tesi dei pm: il fondo Elliott, mantenendo il presunto controllo del Milan, guadagnerebbe dall’ingresso di nuovi soci. ll filo rosso che lega Elliott a RedBird sarebbe un terzo uomo. Una figura ancora senza volto a cui gli inquirenti stanno cercando di dare un nome. Una sorta di “mediatore” incaricato dai vertici di RedBird di trattare con Pif, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Pif – tradotto in “Public Investment Fund” – possiede quattro squadre della Saudi Pro League, ha acquistato il Newcastle nel 2021 ed era pronto a rilevare il 41,7% delle quote del Milan tramite il riacquisto dell’80% del finanziamento da 560 milioni. I magistrati della Procura di Milano, Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, stanno cercando di individuare la figura incaricata dai piani alti rossoneri di trattare con i sauditi. L’importanza di questo passaggio è chiara, ed è fondamentale ai fini del ragionamento dei pm: se il “mediatore” in questione dovesse essere legato in qualche modo a Elliott, allora l’oggetto delle indagini prenderebbe una piega ben diversa. E questo potrebbe dimostrare che la società è ancora sotto il controllo (fittizio) del fondo di Paul Singer. Ricapitalizzazione Questo è quanto emerge dal groviglio di stanze del Palazzo di Giustizia di Milano. Un labirinto dove rischi di perderti. Più o meno come la mente dei tifosi del Milan in questi ultimi giorni, fiaccata da un’inchiesta della Procura di Milano volta a indagare sul passaggio di proprietà da Elliott a RedBird. Un riassunto: dagli elementi acquisiti nelle indagini dai pubblici ministeri emerge «l'ipotesi che il Fondo Elliott conservi il controllo sostanziale della società». Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, rispettivamente l’amministratore delegato in carica dei rossoneri e quello precedente, sono indagati con l’ipotesi di reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità pubbliche di vigilanza. Le loro abitazioni e gli studi sono stati perquisiti dagli uomini della Guardia di Finanza. I dati presenti sugli smartphone e sui tablet sono stati copiati per essere esaminati. Secondo gli inquirenti Elliott - nonostante la secca smentita di RedBird attraverso un comunicato -, avrebbe ancora il controllo del Milan. Un’altra parola chiave dell’indagine è ricapitalizzazione. Ovvero far entrare nuovi investitori all’interno della società rossonera, come ad esempio il già citato Pif. Questo, infatti, è uno dei possibili motivi per i quali, sempre secondo le indagini della Procura, Elliott avrebbe deciso di mantenere il controllo del Milan in modo fittizio. Il tutto tenendo conto che il fondo di Paul Singer incassa interessi al 7% sul finanziamento da 560 milioni di euro concesso al “compratore”, ovvero RedBird. In sintesi, per la Procura Elliott avrebbe continuato a gestire il Milan e ora potrebbe guadagnare sulla ricapitalizzazione e cioè dall’ingresso di nuovi soci. Al momento non sono previsti interrogatori. E la Figc non ha presentato richiesta formale di atti alla Procura. Sviluppi Qui si apre il filone degli eventuali rischi sportivi: se l’ipotesi di reato fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione, il tutto collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le «acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico». Si va dalla multa alla penalizzazione in vista del prossimo campionato. L’analisi dei tablet e degli smartphone inizierà a fine mese. I difensori e i consulenti degli indagati (in campo c’è lo studio BonelliErede) che si preparano anche a contrastare la tesi degli inquirenti che la Figc sia ente di diritto pubblico, hanno poco più di una settimana per decidere se presentare istanza di Riesame sui sequestri. Le indagini della Guardia di Finanza, comunque, continuano. Oltre a Furlani e Gazidis è stata fatta anche un’altra perquisizione “presso terzi”. Si tratta di una persona non indagata. La partita sembra essere solo all'inizio.

Tuttosport: a fine mese mese inizierà l'analisi di telefoni, PC e tablet sequestrati alla ricerca di documenti e messaggi utili all'accusa. Al momento non sono previsti interrogatori. La Procura vuole capire se Elliott controlli ancora il Milan. Per i PM, il fondo Usa con l'ingresso di nuovi soci avrebbe guadagnato grazie alla ricapitalizzazione della società. Cosa scontata, avendo prestato a Redbird 560 mln con interessi al 7%.


Altre news di giornata:


—)
Milan: Zeroli vicino al rinnovo fino al 2029.


—) Pagelle quotidiani Slavia - Milan 1-3. 14 marzo 2024.


—) Milan: il valore del club e il confronto col Chelsea.


—) Inchiesta Milan: caccia al mediatore con PIF e guadagni Elliott.


—) Trpisovsky:"Ibra dispiaciuto per il rosso".


—) Maignan in dubbio per Verona. Solo una botta.


—) Edicola: Milan da padrone, ora avversari di altro livello.
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GDS in edicola: la Procura sta cercando l'uomo di Redbird che sta trattando con gli arabi di PIF. La tesi dei pm: il fondo Elliott, mantenendo il presunto controllo del Milan, guadagnerebbe dall’ingresso di nuovi soci. ll filo rosso che lega Elliott a RedBird sarebbe un terzo uomo. Una figura ancora senza volto a cui gli inquirenti stanno cercando di dare un nome. Una sorta di “mediatore” incaricato dai vertici di RedBird di trattare con Pif, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Pif – tradotto in “Public Investment Fund” – possiede quattro squadre della Saudi Pro League, ha acquistato il Newcastle nel 2021 ed era pronto a rilevare il 41,7% delle quote del Milan tramite il riacquisto dell’80% del finanziamento da 560 milioni. I magistrati della Procura di Milano, Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, stanno cercando di individuare la figura incaricata dai piani alti rossoneri di trattare con i sauditi. L’importanza di questo passaggio è chiara, ed è fondamentale ai fini del ragionamento dei pm: se il “mediatore” in questione dovesse essere legato in qualche modo a Elliott, allora l’oggetto delle indagini prenderebbe una piega ben diversa. E questo potrebbe dimostrare che la società è ancora sotto il controllo (fittizio) del fondo di Paul Singer. Ricapitalizzazione Questo è quanto emerge dal groviglio di stanze del Palazzo di Giustizia di Milano. Un labirinto dove rischi di perderti. Più o meno come la mente dei tifosi del Milan in questi ultimi giorni, fiaccata da un’inchiesta della Procura di Milano volta a indagare sul passaggio di proprietà da Elliott a RedBird. Un riassunto: dagli elementi acquisiti nelle indagini dai pubblici ministeri emerge «l'ipotesi che il Fondo Elliott conservi il controllo sostanziale della società». Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, rispettivamente l’amministratore delegato in carica dei rossoneri e quello precedente, sono indagati con l’ipotesi di reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità pubbliche di vigilanza. Le loro abitazioni e gli studi sono stati perquisiti dagli uomini della Guardia di Finanza. I dati presenti sugli smartphone e sui tablet sono stati copiati per essere esaminati. Secondo gli inquirenti Elliott - nonostante la secca smentita di RedBird attraverso un comunicato -, avrebbe ancora il controllo del Milan. Un’altra parola chiave dell’indagine è ricapitalizzazione. Ovvero far entrare nuovi investitori all’interno della società rossonera, come ad esempio il già citato Pif. Questo, infatti, è uno dei possibili motivi per i quali, sempre secondo le indagini della Procura, Elliott avrebbe deciso di mantenere il controllo del Milan in modo fittizio. Il tutto tenendo conto che il fondo di Paul Singer incassa interessi al 7% sul finanziamento da 560 milioni di euro concesso al “compratore”, ovvero RedBird. In sintesi, per la Procura Elliott avrebbe continuato a gestire il Milan e ora potrebbe guadagnare sulla ricapitalizzazione e cioè dall’ingresso di nuovi soci. Al momento non sono previsti interrogatori. E la Figc non ha presentato richiesta formale di atti alla Procura. Sviluppi Qui si apre il filone degli eventuali rischi sportivi: se l’ipotesi di reato fosse verificata, si configurerebbe la violazione dell’articolo 32 comma 5 del Codice di giustizia sportiva sugli obblighi di comunicazione, il tutto collegato all’articolo 20 bis delle Noif che regola le «acquisizioni e cessioni di partecipazioni societarie in ambito professionistico». Si va dalla multa alla penalizzazione in vista del prossimo campionato. L’analisi dei tablet e degli smartphone inizierà a fine mese. I difensori e i consulenti degli indagati (in campo c’è lo studio BonelliErede) che si preparano anche a contrastare la tesi degli inquirenti che la Figc sia ente di diritto pubblico, hanno poco più di una settimana per decidere se presentare istanza di Riesame sui sequestri. Le indagini della Guardia di Finanza, comunque, continuano. Oltre a Furlani e Gazidis è stata fatta anche un’altra perquisizione “presso terzi”. Si tratta di una persona non indagata. La partita sembra essere solo all'inizio.

Tuttosport: a fine mese mese inizierà l'analisi di telefoni, PC e tablet sequestrati alla ricerca di documenti e messaggi utili all'accusa. Al momento non sono previsti interrogatori. La Procura vuole capire se Elliott controlli ancora il Milan. Per i PM, il fondo Usa con l'ingresso di nuovi soci avrebbe guadagnato grazie alla ricapitalizzazione della società. Cosa scontata, avendo prestato a Redbird 560 mln con interessi al 7%.


se la procura sta indagando avrà qualcosa in mano, ma da tutto quello che si legge si fa veramente fatica a capire il razionale dell'accusa.

1) perchè un fondo da 65 miliardi di dollari con reputazione internazionale come Elliot dovrebbe fare una cessione "fake" a RedBird? Cosa guadagnano finanziariamente parlando? (poi è ovvio che esistono patti parasociali e se il loan non verrà ripagato Elliot rientra in possesso del Milan, come OakTree dell'Inter se è per questo).
2) addirittura collegare un eventuale entrata di un fondo in una società come prova del controllo di Elliot (che ne trarrebbe un beneficio da una ricapitalizzazione) è quasi surreale.

A mio avviso la zona d'ombra è la prima cessione da Finenvest al Cinese Fake, lì veramente non si capisce cosa sia successo e da dove provenissero i capitali di Lì che magicamente scomparve per non aver pagato una rata finale. Robe da non credere. Ricordo che in quella cessione c'erano dentro anche i "mediatori" furbetti del quartierino di Blue Sky che probabilmente sono la fonte di informazione della procura dopo che sono stati "tagliati fuori" nell'ultima operazione di mercato. Il filone indagini deve per forza partire da lì, altrimenti non si spiega.
 

rossonerosud

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scusatemi, non sto seguendo ste cavolate.
ma una societa non puo cercare altri investitori? non capisco cosa non vada
Per motivi (geo)politici che non mi sono ancora chiari hanno deciso di far saltare Elliot in Italia. E sapendo come funziona la giustizia italiana, che è politicizzata, non ho dubbi che ci riusciranno
 

mil77

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Beh se vuoi dimostrare che Tizio amministra di fatto una società e riesci a dimostrare che la cessione viene gestita proprio da un uomo di Tizio, o addirittura da Tizio in persona, è un bel punto a favore della tua tesi.
Poi non so se sia reato o illecito, ma sarebbe comunque una cosa bizzarra. Come se io non avessi i soldi per pagare il mutuo e il direttore della banca si mettesse a cercare un acquirente per il mio appartamento.



Ma l’ipotesi dell’accusa è proprio una non corrispondenza tra proprietà formale e proprietà di fatto. È ovvio che, per gli inquirenti, i dati formali contino poco: sono esattamente questi dati formali che loro contestano. Ovviamente l’onere di dimostrare la loro tesi spetta a loro.
Che non sarebbe assolutamente illegale, posto che anche la banca ha interesse ad avere uno che riesca a pagare le rate del mutuo...
 
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