Cardinale: piano Milan da 50-100 mln l'anno da reinvestire. E lo stadio...

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Alessandro Giudice sul CorSport riporta quelli che sono i piani di Cardinale per il Milan del futuro (confermano le parole dello stesso Cardinale riportate ieri al CorSera): che le voci di cessione del Milan circolate nelle ultime settimane siano infondate lo apprendo dalla voce di Gerry Cardinale, presente a Milano nei giorni scorsi, durante una chiacchierata informale davanti a un caffé. Il fondatore di RedBird ribadisce di non avere intenzione di vendere, considerando il Milan addirittura il migliore tra tutti gli investimenti della sua trentennale carriera di imprenditore dell’industria sportiva. Basti considerare che l’acquisizione del Chelsea ha richiesto 6 miliardi, oltre 10 volte i ricavi, mentre il Milan è costato 1,2 miliardi equivalenti a un multiplo di 3. Di là c’è la Premier che non è la serie A, ma il gap tra i due tornei può giustifi care una diff erenza di multiplo così schiacciante? Il lavoro di un investitore focalizzato sulla crescita di valore fi nanziario nel tempo è sfruttare imperfezioni di mercato, divergenze macroscopiche di valutazione, opportunità di arbitraggio. Nel caso di Cardinale, il consiglio di investire nel calcio europeo arrivò dal leggendario Billy Beane, l’inventore di Moneyball, amico e socio del patron milanista in diverse iniziative. Secondo Beane, il calcio europeo è il terreno più fertile per mettere a frutto l’uso dei dati basando le decisioni su valutazioni quantitative. Vendere Tonali al Newcastle per 70 milioni e comprare sei giocatori che il mercato sottovalutava è solo una delle possibili applicazioni. Abbiamo gettato le fondamenta per costruire la squadra del futuro, dice Cardinale, sta sbocciando un gruppo solido e motivato. Ma il Milan può diventare anche una fabbrica di valore economico. L’approccio di Cardinale non è ossessionato dai ricavi ma guarda soprattutto alla produzione di cassa, su cui fare leva per riportare il club ai vertici del calcio europeo. Possibile? Molti tifosi sono scettici ma il piano è accattivante. Nella stagione 22/23 non è stato solo portato in utile il bilancio (non accadeva da 17 anni) ma la gestione corrente ha generato 78 milioni di cassa senza vendere calciatori. Quest’anno la produzione di cash sarà inferiore per l’uscita dalla Champions, ma il Milan punta a stabilizzarsi tra 50 e 100 milioni annui di cassa positiva, da reinvestire nella rosa accrescendo il monte ingaggi in maniera ragionata per rendere l’organico più competitivo. Quando abbiamo venduto Tonali molti pensavano che ci saremmo messi i soldi in tasca, ride Cardinale, ma abbiamo reinvestito tutto e così faremo sempre. I tifosi lo hanno capito vedendo la campagna acquisti che stavamo facendo. Il Milan progetta di incrementare il valore sportivo della rosa, un poco ogni anno per i prossimi cinque anni, poi dovrebbe arrivare lo stadio e con esso si potrà fare il salto, da 100 a 250 milioni annui di cassa da investire sul mercato. Neppure la Premier è su questi livelli (lo United comanda la classifi ca a 180) ed è con la Premier che Cardinale vuole confrontarsi. Il Milan, dice, è tra i primi 4/5 brand calcistici europei più conosciuti al mondo. Merito dei successi della gestione Berlusconi, certo, ma è un asset ancora sottodimensionato. Per riportarlo ai vertici servono le vittorie ma il concetto chiave è “vincere smart”. Non serve vincere uno scudetto (o una coppa) e sparire dai vertici l’anno successivo, bisogna restarci in modo consistente, tutti gli anni, essere tra i club che lottano per lo scudetto e per la Champions. Cardinale vuole vincere (“più di chiunque altro” dice) anche perché la vittoria frequente, regolare, ma soprattutto la presenza stabile nella élite che può vincere ha effetti benefi ci sulla creazione di valore fi nanziario dell’investimento. In finanza, il concetto di rischio coincide con quello di variabilità dei rendimenti. A parità di condizioni, tra due investimenti con lo stesso rendimento medio, vale di più quello che prospetta oscillazioni di rendimento meno marcate. Mantenersi a lungo ai vertici è meglio che rischiare, per vincere un anno, facendo il passo più lungo della gamba. Cardinale insiste molto sul concetto di valore a termine dell’investimento, cioè la costruzione di valore stabile nel tempo da incorporare nella valutazione del club. Il nuovo stadio si farà. Passi concreti sono già stati mossi con progressi a San Donato. Sarà in ogni caso un grande investimento per costruire il più moderno impianto d’intrattenimento d’Europa. Riqualifi cherà un intero quartiere ed è destinato a diventare un’attrazione top per il comprensorio milanese. Ovviamente lui sta parlando (e parlerà sempre) con investitori di ogni tipo. In Medio Oriente ce ne sono tra i più importanti, dice Cardinale, è un’area fondamentale. Ma smentendo gossip, speculazioni e fake news, resterà alla guida del Milan per lungo tempo, senza obiettivi di ritorno a breve ma con il proposito di aiutare anche la crescita del movimento calcistico italiano, sia sulla scena domestica che internazionale. «Con De Siervo finalmente ci intendiamo, ha capito che negli USA posso dare una mano: con ESPN, Amazon, Fox e tutte le major faccio business con successo da anni. La mia esperienza e le mie relazioni coi media sono una risorsa che può risultare strategica per la Serie A». Lo stupiscono alcune speculazioni mediatiche sul vendor loan: ho lavorato 20 anni a Goldman Sachs, dice, davvero qualcuno mi ritiene così sprovveduto da assumermi un debito da rimborsare in soli 18 mesi? Elliott ha fatto un grande lavoro nella ristrutturazione del club, sono io ad avergli chiesto di restare a bordo. Ci salutiamo mentre sta per partire per il Medio Oriente: a vendere il Milan, of course. Dice, ridendo

Ma il Milan riapre su San Siro QUI -) San Siro: il Milan riapre. Contatto con l'Inter.

Altre news di giornata

—) Pioli: il Milan valuta la conferma, con l'opzione.


—) D. Maldini:"Sogno di tornare al Milan. Papà oggi non ci sarà".


—) Milan: il secondo posto per la Supercoppa.


—) Galliani:"Amo Ibra. Lo volevo qui. Monza Milan match di Silvio".


—) Milan fabbrica del gol. 3 punti per superare la Juve.


—) Cardinale: piano Milan da 50-100 mln l'anno da reinvestire. E lo stadio...


—) Occasione Jovic: e va verso il rinnovo.


—) Theo + Leao e turnover a Monza, per volare in fascia.


—)
San Siro: il Milan riapre. Contatto con l'Inter.
 

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Alessandro Giudice sul CorSport riporta quelli che sono i piani di Cardinale per il Milan del futuro (confermano le parole dello stesso Cardinale riportate ieri al CorSera): che le voci di cessione del Milan circolate nelle ultime settimane siano infondate lo apprendo dalla voce di Gerry Cardinale, presente a Milano nei giorni scorsi, durante una chiacchierata informale davanti a un caffé. Il fondatore di RedBird ribadisce di non avere intenzione di vendere, considerando il Milan addirittura il migliore tra tutti gli investimenti della sua trentennale carriera di imprenditore dell’industria sportiva. Basti considerare che l’acquisizione del Chelsea ha richiesto 6 miliardi, oltre 10 volte i ricavi, mentre il Milan è costato 1,2 miliardi equivalenti a un multiplo di 3. Di là c’è la Premier che non è la serie A, ma il gap tra i due tornei può giustifi care una diff erenza di multiplo così schiacciante? Il lavoro di un investitore focalizzato sulla crescita di valore fi nanziario nel tempo è sfruttare imperfezioni di mercato, divergenze macroscopiche di valutazione, opportunità di arbitraggio. Nel caso di Cardinale, il consiglio di investire nel calcio europeo arrivò dal leggendario Billy Beane, l’inventore di Moneyball, amico e socio del patron milanista in diverse iniziative. Secondo Beane, il calcio europeo è il terreno più fertile per mettere a frutto l’uso dei dati basando le decisioni su valutazioni quantitative. Vendere Tonali al Newcastle per 70 milioni e comprare sei giocatori che il mercato sottovalutava è solo una delle possibili applicazioni. Abbiamo gettato le fondamenta per costruire la squadra del futuro, dice Cardinale, sta sbocciando un gruppo solido e motivato. Ma il Milan può diventare anche una fabbrica di valore economico. L’approccio di Cardinale non è ossessionato dai ricavi ma guarda soprattutto alla produzione di cassa, su cui fare leva per riportare il club ai vertici del calcio europeo. Possibile? Molti tifosi sono scettici ma il piano è accattivante. Nella stagione 22/23 non è stato solo portato in utile il bilancio (non accadeva da 17 anni) ma la gestione corrente ha generato 78 milioni di cassa senza vendere calciatori. Quest’anno la produzione di cash sarà inferiore per l’uscita dalla Champions, ma il Milan punta a stabilizzarsi tra 50 e 100 milioni annui di cassa positiva, da reinvestire nella rosa accrescendo il monte ingaggi in maniera ragionata per rendere l’organico più competitivo. Quando abbiamo venduto Tonali molti pensavano che ci saremmo messi i soldi in tasca, ride Cardinale, ma abbiamo reinvestito tutto e così faremo sempre. I tifosi lo hanno capito vedendo la campagna acquisti che stavamo facendo. Il Milan progetta di incrementare il valore sportivo della rosa, un poco ogni anno per i prossimi cinque anni, poi dovrebbe arrivare lo stadio e con esso si potrà fare il salto, da 100 a 250 milioni annui di cassa da investire sul mercato. Neppure la Premier è su questi livelli (lo United comanda la classifi ca a 180) ed è con la Premier che Cardinale vuole confrontarsi. Il Milan, dice, è tra i primi 4/5 brand calcistici europei più conosciuti al mondo. Merito dei successi della gestione Berlusconi, certo, ma è un asset ancora sottodimensionato. Per riportarlo ai vertici servono le vittorie ma il concetto chiave è “vincere smart”. Non serve vincere uno scudetto (o una coppa) e sparire dai vertici l’anno successivo, bisogna restarci in modo consistente, tutti gli anni, essere tra i club che lottano per lo scudetto e per la Champions. Cardinale vuole vincere (“più di chiunque altro” dice) anche perché la vittoria frequente, regolare, ma soprattutto la presenza stabile nella élite che può vincere ha effetti benefi ci sulla creazione di valore fi nanziario dell’investimento. In finanza, il concetto di rischio coincide con quello di variabilità dei rendimenti. A parità di condizioni, tra due investimenti con lo stesso rendimento medio, vale di più quello che prospetta oscillazioni di rendimento meno marcate. Mantenersi a lungo ai vertici è meglio che rischiare, per vincere un anno, facendo il passo più lungo della gamba. Cardinale insiste molto sul concetto di valore a termine dell’investimento, cioè la costruzione di valore stabile nel tempo da incorporare nella valutazione del club. Il nuovo stadio si farà. Passi concreti sono già stati mossi con progressi a San Donato. Sarà in ogni caso un grande investimento per costruire il più moderno impianto d’intrattenimento d’Europa. Riqualifi cherà un intero quartiere ed è destinato a diventare un’attrazione top per il comprensorio milanese. Ovviamente lui sta parlando (e parlerà sempre) con investitori di ogni tipo. In Medio Oriente ce ne sono tra i più importanti, dice Cardinale, è un’area fondamentale. Ma smentendo gossip, speculazioni e fake news, resterà alla guida del Milan per lungo tempo, senza obiettivi di ritorno a breve ma con il proposito di aiutare anche la crescita del movimento calcistico italiano, sia sulla scena domestica che internazionale. «Con De Siervo finalmente ci intendiamo, ha capito che negli USA posso dare una mano: con ESPN, Amazon, Fox e tutte le major faccio business con successo da anni. La mia esperienza e le mie relazioni coi media sono una risorsa che può risultare strategica per la Serie A». Lo stupiscono alcune speculazioni mediatiche sul vendor loan: ho lavorato 20 anni a Goldman Sachs, dice, davvero qualcuno mi ritiene così sprovveduto da assumermi un debito da rimborsare in soli 18 mesi? Elliott ha fatto un grande lavoro nella ristrutturazione del club, sono io ad avergli chiesto di restare a bordo. Ci salutiamo mentre sta per partire per il Medio Oriente: a vendere il Milan, of course. Dice, ridendo

Ma il Milan riapre su San Siro QUI -) San Siro: il Milan riapre. Contatto con l'Inter.

Altre news di giornata

—) Pioli: il Milan valuta la conferma, con l'opzione.


—) D. Maldini:"Sogno di tornare al Milan. Papà oggi non ci sarà".


—) Milan: il secondo posto per la Supercoppa.


—) Galliani:"Amo Ibra. Lo volevo qui. Monza Milan match di Silvio".


—) Milan fabbrica del gol. 3 punti per superare la Juve.


—) Cardinale: piano Milan da 50-100 mln l'anno da reinvestire. E lo stadio...


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Il lavoro di un investitore focalizzato sulla crescita di valore fi nanziario nel tempo è sfruttare imperfezioni di mercato, divergenze macroscopiche di valutazione, opportunità di arbitraggio. Nel caso di Cardinale, il consiglio di investire nel calcio europeo arrivò dal leggendario Billy Beane, l’inventore di Moneyball, amico e socio del patron milanista in diverse iniziative. Secondo Beane, il calcio europeo è il terreno più fertile per mettere a frutto l’uso dei dati basando le decisioni su valutazioni quantitative. Vendere Tonali al Newcastle per 70 milioni e comprare sei giocatori che il mercato sottovalutava è solo una delle possibili applicazioni. Abbiamo gettato le fondamenta per costruire la squadra del futuro, dice Cardinale, sta sbocciando un gruppo solido e motivato. Ma il Milan può diventare anche una fabbrica di valore economico. L’approccio di Cardinale non è ossessionato dai ricavi ma guarda soprattutto alla produzione di cassa, su cui fare leva per riportare il club ai vertici del calcio europeo. Possibile? Molti tifosi sono scettici ma il piano è accattivante. Nella stagione 22/23 non è stato solo portato in utile il bilancio (non accadeva da 17 anni) ma la gestione corrente ha generato 78 milioni di cassa senza vendere calciatori. Quest’anno la produzione di cash sarà inferiore per l’uscita dalla Champions, ma il Milan punta a stabilizzarsi tra 50 e 100 milioni annui di cassa positiva, da reinvestire nella rosa accrescendo il monte ingaggi in maniera ragionata per rendere l’organico più competitivo. Quando abbiamo venduto Tonali molti pensavano che ci saremmo messi i soldi in tasca, ride Cardinale, ma abbiamo reinvestito tutto e così faremo sempre. I tifosi lo hanno capito vedendo la campagna acquisti che stavamo facendo. Il Milan progetta di incrementare il valore sportivo della rosa, un poco ogni anno per i prossimi cinque anni, poi dovrebbe arrivare lo stadio e con esso si potrà fare il salto, da 100 a 250 milioni annui di cassa da investire sul mercato. Neppure la Premier è su questi livelli (lo United comanda la classifi ca a 180) ed è con la Premier che Cardinale vuole confrontarsi. Il Milan, dice, è tra i primi 4/5 brand calcistici europei più conosciuti al mondo. Merito dei successi della gestione Berlusconi, certo, ma è un asset ancora sottodimensionato. Per riportarlo ai vertici servono le vittorie ma il concetto chiave è “vincere smart”. Non serve vincere uno scudetto (o una coppa) e sparire dai vertici l’anno successivo, bisogna restarci in modo consistente, tutti gli anni, essere tra i club che lottano per lo scudetto e per la Champions. Cardinale vuole vincere (“più di chiunque altro” dice) anche perché la vittoria frequente, regolare, ma soprattutto la presenza stabile nella élite che può vincere ha effetti benefi ci sulla creazione di valore fi nanziario dell’investimento. In finanza, il concetto di rischio coincide con quello di variabilità dei rendimenti. A parità di condizioni, tra due investimenti con lo stesso rendimento medio, vale di più quello che prospetta oscillazioni di rendimento meno marcate. Mantenersi a lungo ai vertici è meglio che rischiare, per vincere un anno, facendo il passo più lungo della gamba. Cardinale insiste molto sul concetto di valore a termine dell’investimento, cioè la costruzione di valore stabile nel tempo da incorporare nella valutazione del club. Il nuovo stadio si farà. Passi concreti sono già stati mossi con progressi a San Donato. Sarà in ogni caso un grande investimento per costruire il più moderno impianto d’intrattenimento d’Europa. Riqualifi cherà un intero quartiere ed è destinato a diventare un’attrazione top per il comprensorio milanese. Ovviamente lui sta parlando (e parlerà sempre) con investitori di ogni tipo. In Medio Oriente ce ne sono tra i più importanti, dice Cardinale, è un’area fondamentale. Ma smentendo gossip, speculazioni e fake news, resterà alla guida del Milan per lungo tempo, senza obiettivi di ritorno a breve ma con il proposito di aiutare anche la crescita del movimento calcistico italiano, sia sulla scena domestica che internazionale. «Con De Siervo finalmente ci intendiamo, ha capito che negli USA posso dare una mano: con ESPN, Amazon, Fox e tutte le major faccio business con successo da anni. La mia esperienza e le mie relazioni coi media sono una risorsa che può risultare strategica per la Serie A». Lo stupiscono alcune speculazioni mediatiche sul vendor loan: ho lavorato 20 anni a Goldman Sachs, dice, davvero qualcuno mi ritiene così sprovveduto da assumermi un debito da rimborsare in soli 18 mesi? Elliott ha fatto un grande lavoro nella ristrutturazione del club, sono io ad avergli chiesto di restare a bordo. Ci salutiamo mentre sta per partire per il Medio Oriente: a vendere il Milan, of course. Dice, ridendo

Ma il Milan riapre su San Siro QUI -) San Siro: il Milan riapre. Contatto con l'Inter.

Altre news di giornata

—) Pioli: il Milan valuta la conferma, con l'opzione.


—) D. Maldini:"Sogno di tornare al Milan. Papà oggi non ci sarà".


—) Milan: il secondo posto per la Supercoppa.


—) Galliani:"Amo Ibra. Lo volevo qui. Monza Milan match di Silvio".


—) Milan fabbrica del gol. 3 punti per superare la Juve.


—) Cardinale: piano Milan da 50-100 mln l'anno da reinvestire. E lo stadio...


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La sostanziale differenza oggi tra noi e le altre è che ogni sessione di mercato quei 40-50 mln cash per il mercato li abbiamo sempre a disposizione e senza essere costretti a cessioni.
Sono pochi?
Le altre se non vendono o non si creano spazi a bilancio non hanno nemmeno quelli.

Se non avessimo sbagliato quel maledetto mercato post scudetto....
 
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Ribadisco quanto detto in altri post. Gestione seria e di prospettiva…
In qualunque altro settore che non sia il calcio avremmo visto noi la luce e oscurato gli altri.
Ma il calcio è un mondo a sé, nelle regole come nelle dinamiche.

Sono d'accordo con te sulla bontà del lavoro ma resto impaziente circa la tempistica che ancora ci impedisce dal godere dei frutti di questo lavoro.
 
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La sostanziale differenza oggi tra noi e le altre è che ogni sessione di mercato quei 40-50 mln cash per il mercato li abbiamo sempre a disposizione e senza essere costretti a cessioni.
Sono pochi?
Le altre se non vendono o non si creano spazi a bilancio non hanno nemmeno quelli.

Se non avessimo sbagliato quel maledetto mercato post scudetto....
l'azzardo piu grande di quel mercato è stato spendere praticamente tutto il budget per cdk che è una seconda punta e il milan di pioli manco prevede quel ruolo. Se non avessero fatto asta con leeds e si fossero fermati alla prima offerta di 20 + 5 mil, sarebbero avanzati soldi da spendere altrove, magari i 15 milioni per il tanto chiacchierato enzo fernadez.
 
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l'azzardo piu grande di quel mercato è stato spendere praticamente tutto il budget per cdk che è una seconda punta e il milan di pioli manco prevede quel ruolo. Se non avessero fatto asta con leeds e si fossero fermati alla prima offerta di 20 + 5 mil, sarebbero avanzati soldi da spendere altrove, magari i 15 milioni per il tanto chiacchierato enzo fernadez.
Maldini era comunque un morto che camminava in quanto senza scudetto lo avrebbero fatto fuori già l'anno prima per diversità di vedute, chiamiamole così.

Non abbiamo sbagliato comunque solo l'operazione cdk , basti vedere in quanti hanno salutato questa estate.
Resta poi il mistero circa i rapporti tra pioli e maldini: a parafrasare l'ultimo mercato in uscita pare maldini lo facesse e pioli lo subisse.
Tutto terribilmente assurdo.
 
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