Tempo fa andai a spulciare nel forum del Tolosa. Praticamente sto Comolli Gigli è uno cresciuto con football manager ed è una specie di tuttologo. Al Tolosa faceva praticamente tutto lui, coadiuvato dal solito team di analisi dei dati. Una figura da moneypalle in tutto e per tutto. La domanda è: ammesso che questa visione algoritmica possa funzionare per squadre di medio-basso livello, come puoi pensare di ottenere successi quando devi costruire una grande squadra basandoti quasi solo ed esclusivamente sui dati? Per me c'è grandissima presunzione da parte di Cardinale, perché gli algoritmi non ti permettono di scovare potenziali fuoriclasse prima di altri. I profili da Milan dovevano essere gli Endrick e i Vitor Roque per citare dei giovani, ma per capirlo che erano da Milan non c'era bisogno di un algoritmo che te lo diceva. Sono nomi sulla bocca di tutti. Per pescare questi giovani devi andare con moneta sonante, invece questa proprietà e dirigenza tutto stanno facendo tranne che ammettere che bisogna alzare il livello di questi acquisti se vuoi migliorare i risultati.
La politica del moneyball è fondamentalmente presunzione: in pratica "io sono più furbo di te e guarda come spendendo un quarto di te faccio uguale o meglio di te".
In pratica io sono furbo e tu sei scemo.
Il bello è che vogliono farci credere che sta roba in America funziona: e invece stranamente le squadre che vincono là sono sempre quelle che spendono milioni e milioni di dollari per i giocatori più forti (Yankees,Dodgers etc) mentre gli eroi del moneyball, ossia la franchigia degli Oakland Atletics, guarda un po', se ne va a Las Vegas.
A riprova che il moneyball può funzionare qualche stagione ma poi, se vuoi vincere, devi tirare fuori i soldi e senza vendere i tuoi giocatori.