Troppi stranieri in A. Intervenga il governo

Milanoide

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Nel campionato di calcio italiano non giocano più italiani. In nazionale vengono convocati giocatori di squadre di bassa classifica e addirittura riserve nei loro club. Impensabile fino a una ventina di anni fa.
Gravina e i club non vogliono cambiare nulla e si è capito. A questo punto deve intervenire il governo: l'immigrazione é competenza del ministero degli interni, che ha tutti i mezzi per ridurre il numero di extracomunitari per squadra (2 nuovi ogni anno è decisamente troppo). Questo come inizio, che non risolve il problema ma almeno frena la slavina. Poi va aumentato il numero minimo di giocatori obbligatori provenienti dal vivaio, ma quello è un altro discorso.
Costa poco.
Corre il doppio.
Bastapoco-checcevó
 
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Non sono d'accordo. Gli italiani attualmente per la maggior parte sono delle pippe. Per quanto mi riguarda la nazionale può anche cessare di esistere.
A me interessa solo il bene del Milan.
 

Stanis La Rochelle

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La cosa più semplice e realmente impattante nell'immediato che si possa fare non è limitare gli stranieri, ma creare un decreto crescita per i giocatori italiani giovani. Di modo che per una società costino meno gli italiani degli stranieri, da li poi qualcosina si smuoverà, anche se non so di quanto.

Il problema comunque ha radici profonde, c'è bisogno prima di tutto di un cambiamento culturale che purtroppo non si farà, forse quando spariranno certe generazioni, non so.

Ricordo post molto interessanti di un utente qua sopra che aveva parlato della sua esperienza nell'allenare i ragazzini, il problema parte da li alla fine.
 

Giek

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I procuratori degli italiani camarda ,chiesa o donnarumma sono della stessa pasta
E chi dice il contrario?
Se però non posso eliminare la categoria dei procuratori (uno dei cancri del calcio) almeno provo a far crescere il movimento calcistico italiano.
 

Giek

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Non sono d'accordo. Gli italiani attualmente per la maggior parte sono delle pippe. Per quanto mi riguarda la nazionale può anche cessare di esistere.
A me interessa solo il bene del Milan.
E gli stranieri che giocano in serie A invece come sono?
Sono d'accordo che i giocatori italiani sono pessimi al momento, è fattuale.
Ecco perché voglio limitare gli stranieri nelle squadra di club. Essendo obbligati a far giocare italiani, aumenterà anche il numero di giocatori nostrani che giocheranno partite europee come CL e EL. Solo giocando quelle partite e confrontandosi con i migliori puoi crescere di livello.

Oltre a questo provvedimento raderei al suolo anche le scuole calcio di questo paese di clown. Fino a 13/14 anni insegnerei solo i fondamentali. Tecnica, tecnica e ancora tecnica. Il fisico e la tattica la posso insegnare anche a 15 anni, la tecnica no.
 
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Nel campionato di calcio italiano non giocano più italiani. In nazionale vengono convocati giocatori di squadre di bassa classifica e addirittura riserve nei loro club. Impensabile fino a una ventina di anni fa.
Gravina e i club non vogliono cambiare nulla e si è capito. A questo punto deve intervenire il governo: l'immigrazione é competenza del ministero degli interni, che ha tutti i mezzi per ridurre il numero di extracomunitari per squadra (2 nuovi ogni anno è decisamente troppo). Questo come inizio, che non risolve il problema ma almeno frena la slavina. Poi va aumentato il numero minimo di giocatori obbligatori provenienti dal vivaio, ma quello è un altro discorso.
Io agirei con incentivi.
Parte dei diritti televisivi divisi in base al numero dei minuti giocati dai giocatori italiani.
 
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Nel campionato di calcio italiano non giocano più italiani. In nazionale vengono convocati giocatori di squadre di bassa classifica e addirittura riserve nei loro club. Impensabile fino a una ventina di anni fa.
Gravina e i club non vogliono cambiare nulla e si è capito. A questo punto deve intervenire il governo: l'immigrazione é competenza del ministero degli interni, che ha tutti i mezzi per ridurre il numero di extracomunitari per squadra (2 nuovi ogni anno è decisamente troppo). Questo come inizio, che non risolve il problema ma almeno frena la slavina. Poi va aumentato il numero minimo di giocatori obbligatori provenienti dal vivaio, ma quello è un altro discorso.
Già ora gli italiani costano, se gli dai il carattere di esclusività, costeranno ancora di più.

Il problema sono le risorse. Meno risorse hai, meno spendi e quindi compri i giocatori meno costosi. Gli stranieri.

Il problema è poi anche una crisi di talento, non ci sono calciatori bravi in Italia se non una cerchia ristretta. E poi c'è anche una mentalità italiana che vede il fallimento ovunque tranne quando vinci. Basti vedere l'Inter quest'anno, io firmerei col sangue se il Milan facesse ogni anno stagioni del genere. In Italia invece molti hanno visto la stagione come un fallimento. Quindi per non fallire, punti magari su giocatori più pronti e lasci le primavere a farsi le ossa e a perdersi in C e in B.
 
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il problema sono le regole sui giovani, non viene garantito l'investimento e "procuropoli". Li dovrebbero cacciare tutti.
Anche questo è vero.
Chi cresce i giovani andrebbe risarcito, invece succede che uno si fa la trafila delle giovanili e poi al primo contratto da professionista chiede l'impossibile, spinto dal procuratore.
 
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In Spagna c'è il limite di 3 extracomunitari per squadra (3 in tutto, non ogni anno) e non mi pare che la competitività delle squadre ne risenta.
Beh, ma devi considerare che in Spagna tutti i sudamericani possono prendere la cittadinanza spagnola dopo due anni. Dal punto di vista calcistico è una pacchia perché i principali serbatoi di talenti sono Europa e Sudamerica.
 
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Nel campionato di calcio italiano non giocano più italiani. In nazionale vengono convocati giocatori di squadre di bassa classifica e addirittura riserve nei loro club. Impensabile fino a una ventina di anni fa.
Gravina e i club non vogliono cambiare nulla e si è capito. A questo punto deve intervenire il governo: l'immigrazione é competenza del ministero degli interni, che ha tutti i mezzi per ridurre il numero di extracomunitari per squadra (2 nuovi ogni anno è decisamente troppo). Questo come inizio, che non risolve il problema ma almeno frena la slavina. Poi va aumentato il numero minimo di giocatori obbligatori provenienti dal vivaio, ma quello è un altro discorso.

Non funziona cosi, la limitazione è discriminatoria, oltre che essere pericolosa per le squadre italiane a cui vengono imposti limiti che le squadre europee non hanno.

La presenza degli italiani si risolve incentivando le giovanili, la crescita di giovani italiani e premiando il loro inserimento, non vietando l'accesso a giocatori piu forti solo per questione di residenza.

Questo è il solito paradosso DEI, non si deve andare avanti per provenienza, ma per merito, e quindi bisogna far crescere di nuovo gli italiani.

Il problema non è che il milan ha 15 stranieri, il problema è quando nelle scuole calcio i coach che hanno 80 anni e allenano ancora, mettono il 24enne fuoriquota per vincere la partita e stanno fuori i giocatori che potrebbero crescere...

Che 2 ogni anno sia troppo è pura follia.
 
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