Personalmente sono in parte d'accordo.
Che il fenomeno non sia interamente antropico credo sia ovvio, bisogna essere estremisti per non riconoscerlo.
Però, ad osservare i grafici, il ritmo degli ultimi 20 anni è in drastico aumento rispetto a prima (ho visto grafici raccapriccianti...): diciamo che sicuramente stiamo facendo del nostro meglio per amplificare quanto piu possibile macro trend in atto da secoli.
Io non prendo una posizione netta perché c’è dibattito tra gli addetti ai lavori, quindi figuriamoci se posso stabilirlo io. Tuttavia, non posso non osservare che i cicli climatici hanno durate temporali infinite rispetto all’esistenza dell’Umanità: per ritrovarsi proprio in una fase di un cambiamento naturale totalmente o parzialmente indipendente da noi ci vuole una sfiga di dimensioni gagantuesche.
D’altro canto, le immancabili teorie del complotto lasciano il tempo che trovano. Escludendo le varie boutade, tutte le soluzioni che vengono proposte sarebbero auspicabili a prescindere da un’incidenza o meno sul clima perché porterebbero oggettivamente un netto miglioramento della qualità della vita, a prescindere dalle speculazioni economico-finanziarie, perché la stragrande maggioranza di ciò che immettiamo nell’atmosfera alla fine entra nel nostro organismo attraverso la respirazione, il cibo eccetera. Per esempio, avere automobili non inquinanti e non rumorose migliorerebbe clamorosamente la vivibilità delle nostre città e mi sembra assurdo che si sia iniziato a pensarci solo in tempi recenti. Purtroppo siamo ancora indietrissimo(per me le auto elettriche, con gli attuali sistemi di produzione dell’energia, non sono la soluzione).
Detto questo, ciò che preoccupa più l’opinione pubblica non è la sorte degli orsi polari ma le ripercussioni che eventi estremi hanno sulla vita dell’uomo e se per secoli si è costruito su fiumi, paludi, torrenti, montagne, spiagge e via dicendo la responsabilità di catastrofi più o meno importanti è al 100% “nostra”.