Ragazzi, ho una domanda rivolta sopratutto ai favorevoli alla Superlega.
Io scrivo da anni, carta canta, che è OVVIO prima o poi i grandi club vorranno papparsi quei milioni.
Quindi non sono stupito.
Ma vi chiedo, per cosa si giocherà esattamente?
Solo per arrivare primi?
Nessuna qualificazione da conquistare, nessuna coppa superiore da vincere, il nulla.
Il calcio non è il basket, è uno sport noiosissimo di per sè.
Che cosa guarderemo esattamente? Io è questo che mi chiedo.
Poniamo che la Superlega cominci domani, noi del Milan
abbiamo ZERO chance di arrivare nei primi 10, per anni probabilmente, che dobbiamo guardare esattamente?
E anche se iniziassimo le varie stagioni con qualche speranza, quando dopo 5 o 6 giornate si sarà già capito quali società potranno giocarsi la vittoria, cosa ci sarà di eccitante nel vedersi le partite?
Ripeto, non è il basket.
Non so, dovremmo godere nel vedere i "campioni" guadagnare 50 o 100 milioni all'anno?
Perché a me pare che a guadagnarci saranno solo proprietari e calciatori, non certo i tifosi o l' emozione della competizione.
Io ormai sono rassegnato, perché il mondo va in una certa direzione (che a me non piace) e con esso, inevitabilmente, va il gioco più famoso del pianeta.
Avrei preferito una rivoluzione diversa. Perché certo che il sistema calcio andrebbe ripensato, cambiato e ristrutturato (ed in Italia molto più profondamente di quanto non sia necessario altrove, e insieme ad esso tutto il sistema Paese), ma così non lo migliori di certo, ti avvii a distruggerne una grande componente e insieme ad essa l'essenza stessa del concetto di sport, in favore di pochi eletti e in nome del guadagno.
Ciò che ha reso il gioco del calcio lo sport più famoso del mondo è prima di tutto l'epica dentro ad ogni evento, la cultura di ogni team che ha saputo fare epoca per ispirarne altre, la poesia che non è solo nella bellezza del miglior gesto tecnico o di quello atletico, ma nelle storie anche imprevedibili che il pallone, pure da fermo, ha saputo raccontare, anche nelle realtà minori. E' nell'identità di un club di una città e di un Paese che poi si dovrebbe riflettere nel suo stile e nel suo approccio al gioco. Sta venendo meno tutto questo.
Questa superlega è noiosa ancor prima d'iniziare: quasi sempre le solite 20 squadre (sempre che riescano ad arrivare a 20) che si incontrano ogni anno per tutto l'anno in funzione di un guadagno maggiore, che non avranno nulla di diverso le une dalle altre se non per una questione di logo, perché quando puoi soffiare a suon di milioni tutti i giocatori che vuoi da 'campionati senza scopo' non c'è più "visione", "programmazione", "competenze" e soprattutto "filosofia" che tengano.
E' la dittatura di coloro che "ho il ca**o più grosso d'Europa" a discapito di quelli che lo saprebbero usare meglio ma verranno castrati.