Squeri:"Il Milan può cambiare idea per lo stadio, ma...".

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Ancora Squeri, Sindaco di San Donato, a Il Foglio:"Il trasloco del Milan come quello dell'ENI negli anni '50? Non farei paragoni perché Metanopoli ha significato la nascita di una nuova comunità formata da gente che veniva dal sud. Oggi abbiamo l’opportunità di sfruttare un brand di livello mondiale, un’occasione di crescita straordinaria grazie a uno stadio tra i più belli del mondo che fungerebbe da calamita per i turisti”. Il calcio, insomma, come veicolo per trasformare un comune periferico di un’area metropolitana in un nome conosciuto dai tifosi di tutto il mondo: “La visibilità sarebbe enorme e cambierebbe il nostro modello di sviluppo che sfrutterebbe un binomio formidabile: una della società sportive più importanti d’Italia e il più grande gruppo industriale del nostro paese, l’Eni”.


"Diversi miei predecessori erano favorevoli, quanto ai cittadini bisognerà spiegare i contenuti di questa operazione, potrebbe esserci anche un referendum: ma consultivo non abrogativo. Pensiamo a 6-7 mila posti auto di cui 3.500 collocati sotto lo stadio: di più sarebbe un problema, bisogna puntare sulla mobilità dolce, le ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico aumentando le corse della M3 e istituendo bus navetta per lo stadio. Va poi adeguato il servizio ferroviario, oggi San Donato è solo una breve fermata della Milano-Bologna”.

"La sicurezza? Penso a convenzioni con i comuni confinanti e al contributo che il Milan potrà dare in quanto titolare dell’impianto. Tra partite e concerti gli eventi saranno 40-45 l’anno, il complesso intorno allo stadio composto dal museo del Milan, negozi e ristoranti porterà non più di 1.000-2.000 persone”.

"Sala può far cambiare idea al Milan? Non sono obbligati a venire qui, sappiano che in ogni momento potrebbero abbandonare il progetto. Posso dire di avere riscontrato un interesse serio, non ho percepito intenti strumentali. Entro fine marzo arriveremo a definire l’Accordo di programma e sarà più chiara qual è la scelta del Milan”.

Il solito Sala e la solita tiritera su San Siro:"Non vorrei mai arrivare a vendere lo stadio San Siro però è evidente che noi oggi abbiamo un vincolo che è un contratto d’affitto fino a giugno 2030. Ma se le squadre veramente decidessero di andare via e ci comunicassero formalmente che loro ormai sono su un altro orizzonte, io non potrei rischiare di creare un danno erariale e arrivare all’ultimo momento a trovare il compratore. In realtà gli interessi su San Siro ci sono e ci sono sempre stati. Ma sono tutte cose che tengo nel cassetto perché non vorrei arrivare a doverlo vendere a qualcun altro. Noi potremmo arricchire ovviamente anche l’area oltre allo stadio perché ci sono diritti volumetrici allegati che sono quelli previsti dal Pgt quindi potrebbe essere una soluzione


Milan a San Donato: tutte le frenate. QUI -) Stadio Milan: frenata CONI, parcheggi e comitato no.


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—) Ordine:"Milan, non ingigantire speranze vittoria EL. I motivi".


—) Sacchi:"CDK, serviva calma. Calha giocatore vero. Diaz...".


—) Conte: il messaggio era per Cardinale?


—) Leao: grande attesa gol. La coppa riaccende il fuoco?


—) Pioli: la coppa per la conferma.


—) Stadio Milan: frenata CONI, parcheggi e comitato no.


—) Milan: col Monza turnover. Adli, Okafor e Jovic...


—) Milan: obiettivo 35 mln dall'Europa League. E la Supercoppa.


—) Simone:"Milan, i pericoli del Rennes. Leao e CDK...".


—) Milan: rimpianti Diaz, CDK, Paquetà Calha e Kessie.


—) Milan: operazione EL. Occhio al Rennes. Giroud fa 700.



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Ancora Squeri, Sindaco di San Donato, a Il Foglio:"Il trasloco del Milan come quello dell'ENI negli anni '50? Non farei paragoni perché Metanopoli ha significato la nascita di una nuova comunità formata da gente che veniva dal sud. Oggi abbiamo l’opportunità di sfruttare un brand di livello mondiale, un’occasione di crescita straordinaria grazie a uno stadio tra i più belli del mondo che fungerebbe da calamita per i turisti”. Il calcio, insomma, come veicolo per trasformare un comune periferico di un’area metropolitana in un nome conosciuto dai tifosi di tutto il mondo: “La visibilità sarebbe enorme e cambierebbe il nostro modello di sviluppo che sfrutterebbe un binomio formidabile: una della società sportive più importanti d’Italia e il più grande gruppo industriale del nostro paese, l’Eni”.


"Diversi miei predecessori erano favorevoli, quanto ai cittadini bisognerà spiegare i contenuti di questa operazione, potrebbe esserci anche un referendum: ma consultivo non abrogativo. Pensiamo a 6-7 mila posti auto di cui 3.500 collocati sotto lo stadio: di più sarebbe un problema, bisogna puntare sulla mobilità dolce, le ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico aumentando le corse della M3 e istituendo bus navetta per lo stadio. Va poi adeguato il servizio ferroviario, oggi San Donato è solo una breve fermata della Milano-Bologna”.

"La sicurezza? Penso a convenzioni con i comuni confinanti e al contributo che il Milan potrà dare in quanto titolare dell’impianto. Tra partite e concerti gli eventi saranno 40-45 l’anno, il complesso intorno allo stadio composto dal museo del Milan, negozi e ristoranti porterà non più di 1.000-2.000 persone”.

"Sala può far cambiare idea al Milan? Non sono obbligati a venire qui, sappiano che in ogni momento potrebbero abbandonare il progetto. Posso dire di avere riscontrato un interesse serio, non ho percepito intenti strumentali. Entro fine marzo arriveremo a definire l’Accordo di programma e sarà più chiara qual è la scelta del Milan”.

Milan a San Donato: tutte le frenate. QUI -) Stadio Milan: frenata CONI, parcheggi e comitato no.


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—) Simone:"Milan, i pericoli del Rennes. Leao e CDK...".


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—) Milan: operazione EL. Occhio al Rennes. Giroud fa 700.



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"Diversi miei predecessori erano favorevoli, quanto ai cittadini bisognerà spiegare i contenuti di questa operazione, potrebbe esserci anche un referendum: ma consultivo non abrogativo. Pensiamo a 6-7 mila posti auto di cui 3.500 collocati sotto lo stadio: di più sarebbe un problema, bisogna puntare sulla mobilità dolce, le ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico aumentando le corse della M3 e istituendo bus navetta per lo stadio. Va poi adeguato il servizio ferroviario, oggi San Donato è solo una breve fermata della Milano-Bologna”.

"La sicurezza? Penso a convenzioni con i comuni confinanti e al contributo che il Milan potrà dare in quanto titolare dell’impianto. Tra partite e concerti gli eventi saranno 40-45 l’anno, il complesso intorno allo stadio composto dal museo del Milan, negozi e ristoranti porterà non più di 1.000-2.000 persone”.

"Sala può far cambiare idea al Milan? Non sono obbligati a venire qui, sappiano che in ogni momento potrebbero abbandonare il progetto. Posso dire di avere riscontrato un interesse serio, non ho percepito intenti strumentali. Entro fine marzo arriveremo a definire l’Accordo di programma e sarà più chiara qual è la scelta del Milan”.

Il solito Sala e la solita tiritera su San Siro:"Non vorrei mai arrivare a vendere lo stadio San Siro però è evidente che noi oggi abbiamo un vincolo che è un contratto d’affitto fino a giugno 2030. Ma se le squadre veramente decidessero di andare via e ci comunicassero formalmente che loro ormai sono su un altro orizzonte, io non potrei rischiare di creare un danno erariale e arrivare all’ultimo momento a trovare il compratore. In realtà gli interessi su San Siro ci sono e ci sono sempre stati. Ma sono tutte cose che tengo nel cassetto perché non vorrei arrivare a doverlo vendere a qualcun altro. Noi potremmo arricchire ovviamente anche l’area oltre allo stadio perché ci sono diritti volumetrici allegati che sono quelli previsti dal Pgt quindi potrebbe essere una soluzione


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Ancora Squeri, Sindaco di San Donato, a Il Foglio:"Il trasloco del Milan come quello dell'ENI negli anni '50? Non farei paragoni perché Metanopoli ha significato la nascita di una nuova comunità formata da gente che veniva dal sud. Oggi abbiamo l’opportunità di sfruttare un brand di livello mondiale, un’occasione di crescita straordinaria grazie a uno stadio tra i più belli del mondo che fungerebbe da calamita per i turisti”. Il calcio, insomma, come veicolo per trasformare un comune periferico di un’area metropolitana in un nome conosciuto dai tifosi di tutto il mondo: “La visibilità sarebbe enorme e cambierebbe il nostro modello di sviluppo che sfrutterebbe un binomio formidabile: una della società sportive più importanti d’Italia e il più grande gruppo industriale del nostro paese, l’Eni”.


"Diversi miei predecessori erano favorevoli, quanto ai cittadini bisognerà spiegare i contenuti di questa operazione, potrebbe esserci anche un referendum: ma consultivo non abrogativo. Pensiamo a 6-7 mila posti auto di cui 3.500 collocati sotto lo stadio: di più sarebbe un problema, bisogna puntare sulla mobilità dolce, le ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico aumentando le corse della M3 e istituendo bus navetta per lo stadio. Va poi adeguato il servizio ferroviario, oggi San Donato è solo una breve fermata della Milano-Bologna”.

"La sicurezza? Penso a convenzioni con i comuni confinanti e al contributo che il Milan potrà dare in quanto titolare dell’impianto. Tra partite e concerti gli eventi saranno 40-45 l’anno, il complesso intorno allo stadio composto dal museo del Milan, negozi e ristoranti porterà non più di 1.000-2.000 persone”.

"Sala può far cambiare idea al Milan? Non sono obbligati a venire qui, sappiano che in ogni momento potrebbero abbandonare il progetto. Posso dire di avere riscontrato un interesse serio, non ho percepito intenti strumentali. Entro fine marzo arriveremo a definire l’Accordo di programma e sarà più chiara qual è la scelta del Milan”.

Il solito Sala e la solita tiritera su San Siro:"Non vorrei mai arrivare a vendere lo stadio San Siro però è evidente che noi oggi abbiamo un vincolo che è un contratto d’affitto fino a giugno 2030. Ma se le squadre veramente decidessero di andare via e ci comunicassero formalmente che loro ormai sono su un altro orizzonte, io non potrei rischiare di creare un danno erariale e arrivare all’ultimo momento a trovare il compratore. In realtà gli interessi su San Siro ci sono e ci sono sempre stati. Ma sono tutte cose che tengo nel cassetto perché non vorrei arrivare a doverlo vendere a qualcun altro. Noi potremmo arricchire ovviamente anche l’area oltre allo stadio perché ci sono diritti volumetrici allegati che sono quelli previsti dal Pgt quindi potrebbe essere una soluzione


Milan a San Donato: tutte le frenate. QUI -) Stadio Milan: frenata CONI, parcheggi e comitato no.


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Più leggo le dichiarazioni del Sindaco di San Donato e più sono convinto che lo stadio si farà. A chi non è addetto ai lavori dico di non spaventarsi per le tempistiche della variante urbanistica, quello purtroppo è un percorso obbligato, e i tempi sono appunto di circa 18 mesi.

Leggendo invece le dichiarazioni di Sala mi viene da ridere, soprattutto quando parla di danno erariale. Che inizi a sentire puzza di bruciato?

PS Voglio vedere chi si compra un bene vincolato, forse giusto l'italo-americano a cui Totò voleve vendere la fontana di Trevi, sicuramente non Cardinale.
 

Carlito

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"Diversi miei predecessori erano favorevoli, quanto ai cittadini bisognerà spiegare i contenuti di questa operazione, potrebbe esserci anche un referendum: ma consultivo non abrogativo. Pensiamo a 6-7 mila posti auto di cui 3.500 collocati sotto lo stadio: di più sarebbe un problema, bisogna puntare sulla mobilità dolce, le ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico aumentando le corse della M3 e istituendo bus navetta per lo stadio. Va poi adeguato il servizio ferroviario, oggi San Donato è solo una breve fermata della Milano-Bologna”.

"La sicurezza? Penso a convenzioni con i comuni confinanti e al contributo che il Milan potrà dare in quanto titolare dell’impianto. Tra partite e concerti gli eventi saranno 40-45 l’anno, il complesso intorno allo stadio composto dal museo del Milan, negozi e ristoranti porterà non più di 1.000-2.000 persone”.

"Sala può far cambiare idea al Milan? Non sono obbligati a venire qui, sappiano che in ogni momento potrebbero abbandonare il progetto. Posso dire di avere riscontrato un interesse serio, non ho percepito intenti strumentali. Entro fine marzo arriveremo a definire l’Accordo di programma e sarà più chiara qual è la scelta del Milan”.

Il solito Sala e la solita tiritera su San Siro:"Non vorrei mai arrivare a vendere lo stadio San Siro però è evidente che noi oggi abbiamo un vincolo che è un contratto d’affitto fino a giugno 2030. Ma se le squadre veramente decidessero di andare via e ci comunicassero formalmente che loro ormai sono su un altro orizzonte, io non potrei rischiare di creare un danno erariale e arrivare all’ultimo momento a trovare il compratore. In realtà gli interessi su San Siro ci sono e ci sono sempre stati. Ma sono tutte cose che tengo nel cassetto perché non vorrei arrivare a doverlo vendere a qualcun altro. Noi potremmo arricchire ovviamente anche l’area oltre allo stadio perché ci sono diritti volumetrici allegati che sono quelli previsti dal Pgt quindi potrebbe essere una soluzione


Milan a San Donato: tutte le frenate. QUI -) Stadio Milan: frenata CONI, parcheggi e comitato no.


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Si farà sicuramente!

Tic... tac...
 

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