A.C Milan 1899
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il problema della carne da laboratorio era il costo, fino a un paio di anni era di migliaia di dollari al Kg da quel che leggevo. Probabilmente gli sviluppi tecnologici e le economie di scala porteranno presto i costi a livelli anche inferiori a quelli della carne "normale".
Infatti questo è l’uso buono che probabilmente potrà venire fatto al riguardo della carne da laboratorio: rendere accessibile a prezzi contenuti cibo per persone che, allo stato attuale, fanno fatica a fare un pasto giornaliero, penso specie ai paesi del terzo mondo.
E questo va non bene, benissimo.
Basta che, nella furia iconoclasta odierna che vuole tagliare ogni ponte col passato, non cerchino di obbligare anche me a mangiare quella roba, e soprattutto non distruggano la cucina italiana che è uno dei patrimoni culturali di questo paese.
Ma guarda che io non voglio convincere proprio nessuno, io stesso mangio carne al momento ma come ho scritto penso che cambierò, non abbiamo bisogno di carne di latte di nulla, ed il pianeta (perchè è il pianeta a chiedertelo,nel senso di visione globale della cosa, non i vegani e compagnia cantante e nemmeno la tua mancanza di sensibilità per la vita di un animale) non può più sostenere miliardi di persone che consumano kili e kili di carne all'anno.
E piu' aumentano le persone, piu' aumenta il consumo, piu' aumenta lo sfruttamento.
Ai tempi dei primi esseri umani la natura era in equilibrio, ora l'abbiamo resa estremamente squilibrata a nostro favore, non è lo stesso discorso.
Ben vengano le alternative , basta che siano sane e che non subentrino altre forme di sfruttamento.
Ripeto, se è pensata per i paesi più poveri va benissimo, nessuno discute, basta che non diventi una nuova totalitaria imposizione.
Anche perché il consumo di carne può essere moderato, non c’è bisogno di annullarlo. Come non c’è bisogno di arrivare addirittura a mettere fuori legge il latte e/o a fare pizze con mozzarella di soia e obbrobri simili (in questo topic si è arrivati perfino a ventilare questo, che le vacche non dovrebbero più essere usate neanche per produrre latte e formaggi).
E io non sono insensibile verso la vita degli animali, semplicemente non metto gli animali sullo stesso piano degli esseri umani. Ho avuto molti animali e ne ho ancora (un bulldog inglese che presi nel 2005 lo chiamai Groucho in onore all’aiutante di Dylan Dog, due anni fa presi un pastore tedesco e guai a chi me lo tocca. E questi sono solo i due esempi più recenti, ne ho avuti molti altri) ma non mi sogno neanche lontanamente di mettere la loro vita sullo stesso piano di quella di un essere umano. Figuriamoci poi se parliamo di vacche, maiali, polli ecc, tutto animali che non paragonerei mai ai cani per ovvi motivi. È anche una questione filosofica, che va ben oltre la questione culinaria e/o di sensibilità varie.
Oggi l’Occidente ha tagliato e sta cercando di tagliare sempre più i ponti con le sue radici, quindi sta favorendo il diffondersi di filosofie e modi di pensare che non sono mai stati parte della sua storia e di ciò che l’ha reso quello che è. Sarebbe un discorso molto lungo. Quello che è certo è che molte “agende” che stanno cercando di spingere sono completamente incompatibili con la sopravvivenza dell’Occidente nel lungo termine (basti pensare anche alla questione della denatalità, che se non verrà risolta nei prossimi anni/decenni porterà alla SCOMPARSA delle popolazioni autoctone occidentali entro un secolo o poco più [le proiezioni indicano che gli italiani autoctoni saranno più o meno 10 milioni andando alla fine del XXI secolo, continuando di questo passo] e ad una vera e propria sostituzione etnica con popolazioni che con l’Occidente c’entrano quanto Rita Levi Montalcini c’entrava col Burlesque).