Siamo abituati alla Juve che negli anni passati è sempre stata la squadra nettamente più forte, quella che battevi solo se loro decidevano di buttare punti. Ed è ciò che succede più o meno sempre in Germania. Ma è giusto ricordare che questa non è e non dovrebbe essere la norma. Non tutti gli scudetti si vincono asfaltando gli avversari sul piano qualitativo. A volte devi vincere una partita alla volta dimostrando di avere una forza diversa, mentale, che ti permette di fare punti anche quando le cose si complicano.
Non credo allo scudetto del Milan, ma se la squadra vuole lottare per quell’obiettivo deve essere pronta a soffrire. Ci vuole anche maturità ed esperienza, e sorprendentemente mi pare che già da ora, nonostante la giovane età, i nostri stiano dimostrando di avere la forza che serve a portare a casa anche le partite apparentemente compromesse. Ovviametne questa è una mentalità che il vecchietto Ibra conosce bene.
Speriamo bene. Speriamo di continuare così perché l’atteggiamento in campo mi sembra quello giusto ed è la cosa che mi fa più contento. C’è voglia di lottare e di fare male agli avversari.
Non è la norma anche perché non è normale che il Milan abbia squadre inferiori alla Juventus per un lasso di tempo così lungo come gli ultimi nove anni.
In Germania nessuno può competere col Bayern, finanziariamente e sportivamente, in Italia le cose sono sempre state diverse, e il Milan oltre a vincere più dei gobbi in Europa, infinitamente di più, nei periodi in cui è stato grande, cioè il ventennio 1950-1970 e 1986-2011 era dominante e vincente quanto loro anche a livello nazionale (in quei due due periodi summenzionati il numero di scudetti vinti da Milan e Juve è il medesimo, nonostante i furti gobbi).
Quindi non è la norma non solo perché “Non tutti gli scudetti si vincono asfaltando gli avversari sul piano qualitativo” ma proprio perché non sta scritto da nessuna parte che loro debbano sempre essere i più forti. È stata la verità degli ultimi nove anni con noi che eravamo falliti di fatto, bene, ma non è mai stata la verità in tempi “normali”, e i tempi “normali” non sono mai stati tempi in cui il Milan gira con terrori come Montolivo, Birsa, Lapadula, Piatek, Traorè, Musacchio, Pazzini, Destro, Muntari, Vangioni, Bertolacci, Van Ginkel, RR, Mexes, Poli e potrei scrivere ancora un’altra quarantina di nomi di bidoni che ci hanno appestato nel decennio dell’infamia.
Il Milan messo in quello stato è ciò che ha portato alla “Juve che battevi solo se loro decidevano di buttare punti”. Ma non poteva essere né sarà la normalità.