Io non ne faccio una questione di triplete, di trofei e nemmeno di partite vinte o perse.
La stagione oltretutto è tutta da giocare e in Champions non ho grandi aspettative, come non le avevo lo scorso anno, del resto.
La vivo come una festa, un'opportunità, una gioia ma non nutro speranze di vittorie di un torneo che ci vede competere con colossi per noi inavvicinabili come potenza di fuoco , ingaggi, dimensione.
Le valutazioni che vanno fatte sono più profonde, calcistiche ma profonde.
Martedì ho guardato l'inter e ieri ho visto il Milan: la differenza tra noi e loro è abissale.
È abissale in campo e nelle prestazioni ma forse non sono in quello.
Sacchi li ha punti anche stavolta ma gli interisti sono troppo ignoranti, tarati e arroganti per capire quel che Arrigo dice.
Per la precisione sacchi ha detto che l'inter ha vinto ma lo ha fatto, per l'ennesima volta, con una mentalità non europea perché non ha pressato, non ha fatto la partita, non ha voluto prendere in mano il suo destino.
Possiamo dire che siano eresie?
È vero, chi ha visto la partita sa che è vero : la partita l'ha fatta il Salisburgo ma il punteggio ha premiato l'inter.
Il Milan ha altri principi di gioco e di filosofia, li abbiamo per DNA ancor prima che per volontà e credo sul lungo siamo sempre stati premiati perché il dio del calcio premia chi propone e spesso volta le spalle a chi specula.
Se il progetto di pioli è ambizioso nella sua voglia di fare calcio ben venga ma il tarlo del dubbio si insinua quando il livello tecnico delle prestazioni è raccapricciante.
Non lo so se è il livello dell'avversario a farci fare queste prestazioni indegne o se c'è dell'altro ma è evidente che la responsabilizzazione del calciatore alla giocata singola ci espone a figure barbine.
Le stesse figure che farebbero i bastoni, acerbi , Dumfries, ecc ecc se fossero chiamati a giocare come noi.
Il dubbio oggi io spero solo sia se continuare con Pioli o meno, mi auguro non si arrivi mai al dubbio se fare il Milan o fare l'inter.
Preferisco giocare e perdere da Milan, in attesa del ciclo buono che ci regali vecchie gioie.
Sacchi era quello che perdeva per 1-0 in contropiede sull'unica azione avversaria dopo che per 90 minuti aveva martellato gli avversari.
7 Champions però ce le abbiamo perché abbiamo sempre ambito a creare e mai a distruggere, nel nostro DNA non c'è sofferenza e pazzia ma calcio e strategia.
Noi siamo quelli di pirlo+seedorf+rui costa+rivaldo quando la juve era quella del 442.
Ci ridevano dietro quellestate del 2002...chi ha passato gli anta se lo ricorderà.
Ci ridevano dietro perché la mentalità italiota non può capire le rivoluzioni.
Un anno dopo piangevano e noi sul tetto d'Europa.